Precari, ancora una sentenza favorevole per i ricorsi sostenuti dal PRC
Le sentenze che condannano il MIUR al risarcimento dei precari per l'abuso dei contratti a tempo determinato sono talmente numerose che l'ennesima sentenza favorevole ai ricorrenti rischia ormai di non fare notizia.
Quella emessa pochi giorni fa dal Tribunale di Roma, giudice Ida Cristina Pangia, a favore di due docenti difese dagli avvocati Brunella Ariganello, Domenico Artusa e Maria Grazia Sgro nell'ambito dei ricorsi sostenuti in collaborazione con il Dipartimento Scuola del PRC, merita di essere segnalata per più di un motivo.
Innanzitutto per l'entità del risarcimento, stabilito dal giudice in ben 20 mensilità per ciascuna delle due docenti, il più alto registrato in giurisprudenza negli ultimi due anni, oltre al pagamento delle spese legali e di giudizio interamente a carico del MIUR. Il ragionamento del giudice è stato che il risarcimento è effettivamente dissuasivo quando la sua misura è tale da scoraggiare il ripetersi di comportamenti illegittimi.
In secondo luogo perché il giudice ha deciso per l'inapplicabilità della norma introdotta con il Decreto Legge n. 70 del 2011, sia in ragione della non retroattività delle leggi sia - e questo è l'aspetto più importante - perché quella norma viola e contraddice la normativa europea.
In sostanza, il Tribunale ha stabilito l'inefficacia di una disposizione fatta apposta proprio per sterilizzare i ricorsi, a fronte della valanga di sentenze sfavorevoli all'amministrazione.
Da ultimo, è bene sottolineare che il risarcimento in questo tipo di vertenze si fonda sull'articolo 18 della Legge 300/70, lo Statuto dei diritti dei lavoratori, che il governo proprio in questi giorni sta provando a manomettere e che noi, insieme con la parte più avanzata del sindacalismo confederale e di base, siamo determinati a difendere strenuamente.
Vito Meloni
Responsabile nazionale scuola PRC-SE
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