PER LA DEMOCRAZIA
SCOLASTICA E PER LA SCUOLA DELLA COSTITUZIONE: FERMARE LA PROPOSTA DI LEGGE SUL
GOVERNO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
E’
attualmente all'esame della Commissione Cultura e Istruzione della Camera una
proposta di legge (ex Aprea) che in sintesi propone:
1)
La trasformazione del sistema
scolastico statale, previsto dalla Costituzione (“la Repubblica detta le norme
generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e
gradi”) per garantire a tutti/e una formazione democratica e culturale il
più possibile uguale in un sistema nazionale formato da scuole statali,
paritarie private (e quindi anche di orientamento confessionale) e pubbliche,
già delineato nella legge di parità ed
ora più accentuato e definito.
2)
La frantumazione del sistema
scolastico unitario a livello nazionale,
anche se aperto alle diverse realtà
territoriali, in un insieme di scuole-azienda, ciascuna con una propria
specifica identità statutaria con il
rischio di forti caratterizzazioni localistiche e di forme di privatizzazione: dalla scuola per l'uguaglianza alla scuola
delle disuguaglianze.
3)
L'accentuazione della tendenza
all'aziendalizzazione della scuola con il rafforzamento dei poteri manageriali
del Dirigente Scolastico e l’indebolimento
del ruolo degli organi di democrazia scolastica.
4)
La riduzione degli spazi di
autonomia dell’attuale Collegio dei docenti e, con l'accentuazione dei poteri
del Dirigente Scolastico, la riproposizione del rapporto di subordinazione
gerarchica dei docenti al Dirigente Scolastico, già previsto nel RD del 1924.
Andrebbe, viceversa, reso più cogente il
fatto che la responsabilità gestionale del DS viene svolta nell’ambito della
collegialità, di cui lo stesso DS è espressione e parte attiva..
5)
Gli organi di democrazia scolastica,
affidati ai singoli statuti, possono essere
o ridimensionati o soppressi. Il Consiglio dell'autonomia ha
generiche competenze d'indirizzo e
limitate funzioni deliberanti e sempre
su “proposta del dirigente scolastico”. Il Consiglio dei docenti, non essendone
esplicitato il potere deliberante, rischia di vedere indebolite le funzioni di programmazione e di valutazione.
I Consigli di classe sono fortemente ridimensionali nelle loro competenze e
nella loro composizione.
6)
Non è accettabile che sia lo Statuto
a definire in ogni scuola le modalità attraverso le quali genitori e studenti
esercitano il diritto di partecipazione. In tal modo, tra l’altro, vengono
anche messe in discussione le assemblee degli studenti in orario di lezione.
7)
L'organizzazione degli organi
collegiali territoriali è attribuita alle discrezionali scelte delle Regioni in
palese violazione della Costituzione che invece, per garantire l’assetto
unitario del sistema scolastico, attribuisce allo Stato la competenza per le
norme generali sull'istruzione.
8)
Il governo nazionale della scuola
è mantenuto al Ministro dell'istruzione con un ruolo sempre più evanescente del
cd Consiglio nazionale delle Autonomie scolastiche.
9)
All'interno di queste scelte
che mettono in discussione il ruolo istituzionale del sistema scolastico
statale tutta la necessaria articolazione è demandata in gran parte al potere
regolamentare del Ministro: dalla Scuola
della Repubblica alla scuola ministeriale.
Queste
scelte mettono in discussione la scuola della Costituzione; se l'iter
legislativo non sarà fermato, la proposta sarà approvata dalla Commissione
della Camera in sede legislativa, senza alcun dibattito né in Parlamento né nel
mondo della scuola: chiediamo pertanto
che l'iter legislativo sia fermato e sia avviato sin dall’inizio del
prossimo anno scolastico un ampio dibattito nelle scuole in modo che la riforma
del governo della scuola statale, senza dubbio necessaria, con la
partecipazione democratica del mondo della scuola e della cultura, segni un
rafforzamento della democrazia scolastica per una scuola statale pluralista ed
aperta a tutti e tutte .
Tavolo regionale del Lazio in
difesa della Scuola statale
Tavolo regionale della Toscana
in difesa della Scuola statale
SI PUO’ SOTTOSCRIVERE QUESTO APPELLO INVIANDO
UNA MAIL
CON L’ INDICAZIONE DI
NOME, COGNOME, INDIRIZZO,
ed eventualmente
Organizzazione di appartenenza, a:
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