mercoledì 27 giugno 2012

Newsletter PRC n. 83


Newsletter PRC n. 83

L'euro, specchio fragile di una non-federazione

di Joseph Halevi - 27.06.12Quello che stiamo vivendo in Europa, in questi giorni, in questi mesi e nei prossimi, è una crisi che deriva dagli scontri tra pezzi e segmenti di capitale europeo. Secondo me è necessario che la sinistra italiana - quanti ancora pensano in termini di «sinistra di classe» - cerchi di individuare e capire la dimensione intercapitalistica e intracapitalistica della crisi che si sta vivendo in Europa. Quindi non è questione che riguardi un «progetto ideale» europeo, un'unificazione fallita. La questione è come la ricostituzione del capitale in Europa, partita praticamente dal piano Marshall in poi, si è sviluppata ed evoluta fino ad arrivare alla situazione odierna. Questo è il nostro problema principale da capire analiticamente; ma non viene affrontato da nessuna parte, perché le forze della sinistra (moderata o di estrema sinistra, non ha importanza) che operano nell'insieme dell'Europa stanno accettando tutti i pregiudizi e le ideologie che hanno accompagnato la cosiddetta costruzione europea. Questo è, secondo me, il punto nodale. Leggi tutto

Matrimonio all'italiana

di Norma Rangeri - 27.06.12Una democrazia repubblicana che ancora deve conquistare la frontiera dei diritti civili e della laicità, con una forbice sociale tra le più alte nel vecchio continente e non solo, con il record europeo di evasione fiscale e una corruzione dilagante che divora la fiducia pubblica, avrebbe tutte le carte in regola per essere più avvelenata di altri. Invece uno dei massimi dirigenti comunisti, oggi democratici, Massimo D'Alema, in un'intervista all'Unità mostra stupore e meraviglia per il pessimo rapporto tra i partiti e la società. Come mai, si chiede il dirigente piddino, in Europa il confronto è tra destra e sinistra e da noi è tra casta e società civile? Qualche risposta si potrebbe azzardare. Bassi salari, pensioni prosciugate e, con il voto di fiducia sulla riforma del lavoro, anche l'umiliazione parlamentare dei diritti costituzionali, sono concime abbondante per l'antipolitica, miccia accesa per fare dell'Italia, ancora una volta, un paese a rischio. Leggi tutto

Nichi Vendola, batti un colpo e sciogli Sel

di Alessandro Gilioli - 27.06.12"Io auspico che ci siano elezioni anticipate, perché il governo Monti sta producendo dei danni", ha detto giusto ieri Nichi Vendola. Niente di sconvolgente: si sa da tempo che il leader di Sel è all’opposizione, anche se non sta Parlamento. Però è interessante vedere come l’ultimo sasso anti Monti sia partito proprio mentre Bersani e Casini – che del governo Monti sono invece sostenitori, e il secondo ne è fan entusiasta – si stanno accordando per una coalizione che va dall’Udc a Sel. Ovviamente, se si parlasse di programmi politici e non di addizioni aritmetiche per conquistare il Palazzo, si vedrebbe che non c’è un solo tema – né in materia di scelte economiche né per quanto concerne i diritti civili – su cui Udc e Sel non siano agli antipodi. Ma tutti o quasi fanno finta di niente e dopo Enrico Letta, oggi anche Franceschini brinda alla geniale idea.Leggi tutto

Per costruire l’altra Europa c’è bisogno di costruire l’altra sinistra

di Fabio Amato - 27.06.12Il vertice del 28 e 29 Giugno dell’Ue è destinato ad essere ricordato come l’ennesimo in cui la montagna partorì il topolino. Le aspettative dell’adozione di misure efficaci per contrastare la crisi verranno con molta probabilità deluse. Così come verranno delusi coloro che si illudono di una Francia e di un Hollande alfieri della messa in discussione della politica di austerità e rigore dominante in Europa. E’ una visione questa eccessivamente ottimista e che non fa i conti con il retroterra storico e politico del socialismo e delle socialdemocrazie europee. La posizione di Hollande è sicuramente migliore di quella di Sarkozy, ed il suo programma interno ha elementi progressivi, ma sull’Europa la sua posizione è moderatamente emendativa, punta ad ottenere una modifica parziale che consenta alla Francia di poter meglio affrontare le regole capestro del fiscal compact, lasciando inalterata la natura e gli effetti recessivi e distruttivi del nuovo patto europeo. Leggi tutto

Il tempo del surplace è finito

di Alfonso Gianni - 27.06.12Si possono ovviamente avere diverse opinioni nel merito delle cose dette da Pierferdinando Casini nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera lo scorso lunedì, ma si deve convenire che il leader di antica scuola democristiana ha parlato chiaro. L’impressione non è certo quella di un’intervista occasionale, ma di un atto politico meditato e preparato. La sua scelta è netta. L’alleanza dei progressisti con i moderati costituisce la sua riposta tanto ai tentativi di riorganizzazione della destra, con l’immancabile ritorno sulla scena di Silvio Berlusconi, quanto al flop elettorale del Terzo Polo verificatosi nelle recenti elezioni amministrative. Nello stesso tempo essa rappresenta un tentativo di stanare l’attuale leadership del Pd da ogni tipo di atteggiamento reticente e attendista. Infine, e non è cosa da poco, Casini si rivolge al mondo cattolico e più in particolare a quella parte particolarmente attiva che si è manifestata nei convegni di Todi. Leggi tutto

Lavoro e stato sociale, contro il governo Monti

di Alberto Lucarelli - 27.06.12L'assemblea programmatica di Alba (Alleanza Lavoro, Beni comuni, Ambiente) in programma sabato 30 e domenica 1 luglio al Teatro Due di Parma, rappresenta un momento importante per la costruzione di un un'alternativa reale all'attuale sistema politico, al fine di uscire dalla crisi economica e democratica e di porsi in netta e chiara contrapposizione al liberismo politico, economico e sociale di Monti. In tal senso la scelta della città emiliana è significativa in quanto luogo-simbolo del crollo del sistema dei partiti e delle loro alleanze, con la necessità di costruire nuove forme e contenuti per ritrovare la passione della Politica. L'affermazione della sinistra anti-liberista in Grecia e del Front de gauche alle presidenziali francesi indicano l'esigenza, in contrasto con il memorandum imposto dalla Troika europea, di riportare al centro del dibattito politico i temi del lavoro e dello Stato sociale. Leggi tutto

Cesaratto, Brancaccio, Stirati, Gnesutta

27.06.12
Quattro economisti italiani smontano i quattro più importanti “luoghi comuni” che riempiono le pagine dei giornali, nei giorni che precedono il vertice di Bruxelles del 28 e 29 giugno, nel quale si deciderà il futuro dell’Europa. Tesi economiche ripetute come un mantra, eppure false sul piano teorico ed empirico. Quattro economisti “critici” ci spiegano perché le tesi fondamentali dell’economia neoliberista non sono la soluzione, ma il problema.
1. Per salvare l’euro serve un’Europa politica basata sull’austerity? NO. Assolutamente no se per Europa politica si intende ciò che ha più volte ripetuto Angela Merkel. L’Europa che ella prefigura è assai inquietante: una definitiva espropriazione della libertà democratica dei cittadini sulle decisioni in materia di bilancio, accentrate a Bruxelles.Leggi tutto

Grecia: intervista a Katerina Tsapopoulou della rete per i diritti politici e sociali

27.06.12Il 16 e il 17 Giugno la popolazione Greca ha eletto Nea Dimokratia, partito che proseguirà e porterà a termine le misure di austerità imposte da Ue, Bce e Fmi. Intervistiamo Katerina, avvocato e membro della rete per i diritti politici e sociali di Atene, per capire l’entità e l’impatto che le riforme, attuate fino ad oggi e che hanno dato vita a forti proteste di piazza nell’ultimo anno e mezzo, hanno avuto sulla società greca. Innanzitutto, come valuti i recenti risultati elettorali in Grecia? Con la vittoria di Nea Dimokratia alle recenti elezioni, quello che ci aspetta sono misure di austerità ancora più gravi per noi. In questo momento la grande scommessa per la Grecia non è, al contrario di quello che si pensa in Europa, se restare nell’euro o ritornare alla dracma, ma una scommessa che ha a che fare con la democrazia, cioè riuscire a mantenere e a garantire i minimi diritti politici e civili. Leggi tutto

Moderni pregiudizi, antiche esclusioni.

di Giacomo Todeschini - 27.06.12"Il razzismo opera anche al di fuori degli ambiti classici e circoscritti nei quali la storiografia tradizionale tende a confinarlo": esiste infatti, accanto al razzismo che discrimina facendo riferimento al colore della pelle e a talune caratteristiche somatiche («i negri») o all'appartenenza a un gruppo religioso e culturale ("gli ebrei"), anche un razzismo sociale il cui obiettivo è "la rappresentazione delle classi subalterne in termini di razza". Così Alberto Burgio, nel secondo capitolo di questa fulminante introduzione a quanto si deve intendere con la parola "razzismo", libro quanto mai intenso di furore didattico, scritto, lo si sente, nel pieno dell'odierno imperversare di nuovi e vecchi razzismi, nel buio di una non ancora risolta elaborazione di quanto fu la Shoah (Il razzismo, Ediesse, pp. 220, euro 12). Il nocciolo del libro, composto da quattro capitoli (autori, alternatamente, Alberto Burgio e Gianluca Gabrielli), da alcune tremende illustrazioni di quel che fu e che è la propaganda razzista, oltre che da un utilissimo glossario e da una indispensabile bibliografia, è probabilmente sintetizzato da una frase che incontriamo alla pagina 95: è qui infatti che Burgio, rifiutato l'assunto assai divulgato e piuttosto ambiguo stando al quale il razzismo sarebbe "un effetto collaterale della modernità" ci rammenta piuttosto che "il razzismo è una istituzione-chiave della modernità, uno dei capitoli fondamentali della sua biografia intellettuale e morale". Leggi tutto

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