Esito
dell’incontro del 27 luglio 2012 al Ministero dello Sviluppo Economico del tavolo
istituzionale sulla crisi della Richard Ginori al quale parteciperanno la
Regione Toscana, la Provincia di Firenze e il Comune di Sesto oltre alle
organizzazioni sindacali Cgil-cisl-uil e il Collegio dei liquidatori escludendo
i Cobas Ginori che sono il sindacato maggiormaente rappresentativo a livello
aziendale. Che fine faranno gli impegni assunti al tavolo regionale da parte
della Amministrazioni Pubbliche a favore dei lavoratori, dei loro salari e
redditi? Per quali motivi si escludono i Cobas in una vertenza complessa,
delicata e non del tutto chiara? Rifondazione Comunista nell’espimere la solidarietà ai lavoratori della Richard Ginori e la propria
contrarietà all’esclusione dei Cobas Ginori al tavolo ministeriale chiede alla
Provincia di Firenze
Domnanda
di attualità
Venerdì
27 luglio 2012 , al Ministero dello Sviluppo Economico, si terrà una riunione
del tavolo istituzionale sulla crisi della Richard Ginori al quale
parteciperanno la Regione Toscana, la Provincia di Firenze e il Comune di Sesto
oltre alle organizzazioni sindacali Cgil-cisl-uil e il Collegio dei
liquidatori, questo è quanto si è appreso durante i lavori della Commissione Lavoro
del Consiglio Provinciale di Firenze in data 25 luglio 2012.
In
questo incontro abbiamo saputo che non parteciperanno i Cobas Ginori Lavoro
Privato che sono il sindacato maggiormaente rappresentativo a livello
aziendale, una esclusione che rende opaca la vicenda soprattutto in una fase
delicata dove i Cobas hanno fino ad oggi espresso in modo inequivocabile la
volontà dei lavoratori consistente nel non svendere lo stabilmento sestese a
speculatori e ad un possibile massacro sociale consistente in licenziamenti,
ridimensionamenti occupazionali ed esternalizzazioni.
Questo
incontro in Commissione Lavoro è stato preceduto dal tavolo interistituzionale
del 16 luglio 2012 convocato dalla Regione Toscana, con la Provincia di
Firenze, il Comune di Sesto Fiorentino, le organizzazioni sindacali provinciali
e aziendali di categoria, la RSU e i rappresentanti del Collegio dei
liquidatori della Richard Ginori Milanesio e Lattanzi.
Il 16
luglio fu comunicato dall’azienda la manifestazione di interesse a rilevare la Richard
Ginori da parte di tre gruppi industriali (Sambonet,
Lenox e un gruppo italiano a cui era stato chiesto di non rivelarne il nome) e
fu affrontato il delicato tema della presentazione entro il mese di agosto
della proposta di concordato preventivo nonché l’attivazione di strumenti di
tutela dei salri e redditi quali gli ammortizzatori sociali - cassa
integrazione straordinaria per cessata attività che dovrà decorrere dai primi
di agosto. In quella sede fu dichiarato
dalle istituzioni che sarebbero stati messi in campo quali la formazione, gli
incentivi regionali per l’occupazione nonché le misure d accompagnamento per il
sostegno dei lavoratori che usufruiranno degli ammortizzatori sociali
unitamente a modalità di riqualificazione del sito produttivo per favorire i
nuovi inverstimenti.
Sempre il 16 luglio fu avanzata la richiesta di fare un
passaggio al tavolo anticrisi presso il Ministero a Roma giustificando talem passaggio per la natura
della vertenza nazionale, sia in relazione alla famosa applicazione della Legge
Guttuso e all’iter, già avviato, per l’acquisizione dei materiali storici e del
Museo di Doccia.
Il 23 luglio 2012 si è poi svolto il tavolo procedurale per la cassa integrazione
presso la Provincia di Firenze per l’apertura della CIGS rinviato al Ministero
per “incompatibilità” territoriale. Un fatto grave e destabilizzante per la
complessa vertenza.
Il 25 luglio, poche ore prima della riunione della Commissione
Lavoro sulla Richard Ginori, abbiamo appreso da organi di stampa che “…le Procure di Firenze e Milano vogliono
vederci chiaro. Due fascicoli d'inchiesta - che però potrebbero essere riuniti
in un solo procedimento - sono stati aperti dagli inquirenti toscani e lombardi
per accertare se siano stati perpetrati reati finanziari, come le false
comunicazioni alla Consob, e se le attività liquidatorie - da maggio a oggi -
abbiano rispettato le leggi in materia. Nei giorni scorsi, alla Procura di
Firenze é stata depositata una denuncia riguardante le «presunte irregolarità
commesse dal collegio dei liquidatori della Richard Ginori 1735». Un esposto
circostanziato e zeppo di particolari su cui i pubblici ministeri stanno
compiendo tutte le verifiche del caso…”
“…A puntare il dito contro Marco Milanesio, Nicola Lattanzi e Roberto
Villa, un imprenditore fiorentino che, nei mesi scorsi, aveva cercato di
contribuire al salvataggio della storica fabbrica ceramista della Piana.
L'uomo, nella denuncia, racconta che dopo un incontro con i liquidatori avrebbe
iniziato a sospettare «che vi fosse un dise
gno orchestrato per liberare i terreni su cui è ubicata la fabbrica, senza alcun interesse per i 330 dipendenti e per il marchio che rappresenta la storia manifatturiera d'Italia…”.
gno orchestrato per liberare i terreni su cui è ubicata la fabbrica, senza alcun interesse per i 330 dipendenti e per il marchio che rappresenta la storia manifatturiera d'Italia…”.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
nel ribadire la solidarietà ai lavoratori della Richard Ginori e il pieno
sostegno alla vertenza i atto, nell’esprimere la propria contrarietà
all’esclusione dei Cobas Ginori (quale soggetto maggiormente rappresentativo
nello stabilmento di Sesto Fiorentino) dal tavolo ministeriale chiedono al
Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire
dettagliatamente su quanto verrà convenuto al Ministero dello Sviluppo
Economico in data 27 luglio sull’insieme della vicenda Richard Ginori. Altresì
chiediamo di sapere se detto incontro in sede Ministeriale annulla la funzione
e il ruolo del tavolo interistituzionale presso la Regione Toscana ( che guarda
caso include tutte rappresentanze sindacali compreso i Cobas) nel qual sono
stati assunti specifici impegni, così come riportato nel testo della domanda di
attualità in merito alla tenuta occupazionale, al rilancio dello stabilmento
sestese, al piano industriale e ad un cospicuo pacchetto di misure inerenti il
sostegno ai salari e redditi dei lavoratori.
Infine chiediamo di sapere quali saranno le prossime iniziative
istituzionali sulla vicenda della Richard Ginori complicatasi anche per l’avvio
di due inchieste da parte delle Procure di Firenze e Milano.
Andrea Calò Lorenzo Verdi
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