giovedì 26 luglio 2012

PRC coi lavorati Richard-Ginori


Esito dell’incontro del 27 luglio 2012 al Ministero dello Sviluppo Economico del tavolo istituzionale sulla crisi della Richard Ginori al quale parteciperanno la Regione Toscana, la Provincia di Firenze e il Comune di Sesto oltre alle organizzazioni sindacali Cgil-cisl-uil e il Collegio dei liquidatori escludendo i Cobas Ginori che sono il sindacato maggiormaente rappresentativo a livello aziendale. Che fine faranno gli impegni assunti al tavolo regionale da parte della Amministrazioni Pubbliche a favore dei lavoratori, dei loro salari e redditi? Per quali motivi si escludono i Cobas in una vertenza complessa, delicata e non del tutto chiara? Rifondazione Comunista nell’espimere la solidarietà ai lavoratori della Richard Ginori e la propria contrarietà all’esclusione dei Cobas Ginori al tavolo ministeriale chiede alla Provincia di Firenze


Domnanda di attualità
Venerdì 27 luglio 2012 , al Ministero dello Sviluppo Economico, si terrà una riunione del tavolo istituzionale sulla crisi della Richard Ginori al quale parteciperanno la Regione Toscana, la Provincia di Firenze e il Comune di Sesto oltre alle organizzazioni sindacali Cgil-cisl-uil e il Collegio dei liquidatori, questo è quanto si è appreso durante i lavori della Commissione Lavoro del Consiglio Provinciale di Firenze in data 25 luglio 2012.
In questo incontro abbiamo saputo che non parteciperanno i Cobas Ginori Lavoro Privato che sono il sindacato maggiormaente rappresentativo a livello aziendale, una esclusione che rende opaca la vicenda soprattutto in una fase delicata dove i Cobas hanno fino ad oggi espresso in modo inequivocabile la volontà dei lavoratori consistente nel non svendere lo stabilmento sestese a speculatori e ad un possibile massacro sociale consistente in licenziamenti, ridimensionamenti occupazionali ed esternalizzazioni.
Questo incontro in Commissione Lavoro è stato preceduto dal tavolo interistituzionale del 16 luglio 2012 convocato dalla Regione Toscana, con la Provincia di Firenze, il Comune di Sesto Fiorentino, le organizzazioni sindacali provinciali e aziendali di categoria, la RSU e i rappresentanti del Collegio dei liquidatori della Richard Ginori Milanesio e Lattanzi.
Il 16 luglio fu comunicato dall’azienda la manifestazione di interesse a rilevare la Richard Ginori da parte di tre gruppi industriali (Sambonet, Lenox e un gruppo italiano a cui era stato chiesto di non rivelarne il nome) e fu affrontato il delicato tema della presentazione entro il mese di agosto della proposta di concordato preventivo nonché l’attivazione di strumenti di tutela dei salri e redditi quali gli ammortizzatori sociali - cassa integrazione straordinaria per cessata attività che dovrà decorrere dai primi di agosto.  In quella sede fu dichiarato dalle istituzioni che sarebbero stati messi in campo quali la formazione, gli incentivi regionali per l’occupazione nonché le misure d accompagnamento per il sostegno dei lavoratori che usufruiranno degli ammortizzatori sociali unitamente a modalità di riqualificazione del sito produttivo per favorire i nuovi inverstimenti.
Sempre il 16 luglio fu avanzata la richiesta di fare un passaggio al tavolo anticrisi presso il Ministero a Roma  giustificando talem passaggio per la natura della vertenza nazionale, sia in relazione alla famosa applicazione della Legge Guttuso e all’iter, già avviato, per l’acquisizione dei materiali storici e del Museo di Doccia.
Il 23 luglio 2012 si è poi svolto il  tavolo procedurale per la cassa integrazione presso la Provincia di Firenze per l’apertura della CIGS rinviato al Ministero per “incompatibilità” territoriale. Un fatto grave e destabilizzante per la complessa vertenza.
Il 25 luglio, poche ore prima della riunione della Commissione Lavoro sulla Richard Ginori, abbiamo appreso da organi di stampa che “…le Procure di Firenze e Milano vogliono vederci chiaro. Due fascicoli d'inchiesta - che però potrebbero essere riuniti in un solo procedimento - sono stati aperti dagli inquirenti toscani e lombardi per accertare se siano stati perpetrati reati finanziari, come le false comunicazioni alla Consob, e se le attività liquidatorie - da maggio a oggi - abbiano rispettato le leggi in materia. Nei giorni scorsi, alla Procura di Firenze é stata depositata una denuncia riguardante le «presunte irregolarità commesse dal collegio dei liquidatori della Richard Ginori 1735». Un esposto circostanziato e zeppo di particolari su cui i pubblici ministeri stanno compiendo tutte le verifiche del caso…”  “…A puntare il dito contro Marco Milanesio, Nicola Lattanzi e Roberto Villa, un imprenditore fiorentino che, nei mesi scorsi, aveva cercato di contribuire al salvataggio della storica fabbrica ceramista della Piana. L'uomo, nella denuncia, racconta che dopo un incontro con i liquidatori avrebbe iniziato a sospettare «che vi fosse un dise
gno orchestrato per liberare i terreni su cui è ubicata la fabbrica, senza alcun interesse per i 330 dipendenti e per il marchio che rappresenta la storia manifatturiera d'Italia…
”.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nel ribadire la solidarietà ai lavoratori della Richard Ginori e il pieno sostegno alla vertenza i atto, nell’esprimere la propria contrarietà all’esclusione dei Cobas Ginori (quale soggetto maggiormente rappresentativo nello stabilmento di Sesto Fiorentino) dal tavolo ministeriale chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire dettagliatamente su quanto verrà convenuto al Ministero dello Sviluppo Economico in data 27 luglio sull’insieme della vicenda Richard Ginori. Altresì chiediamo di sapere se detto incontro in sede Ministeriale annulla la funzione e il ruolo del tavolo interistituzionale presso la Regione Toscana ( che guarda caso include tutte rappresentanze sindacali compreso i Cobas) nel qual sono stati assunti specifici impegni, così come riportato nel testo della domanda di attualità in merito alla tenuta occupazionale, al rilancio dello stabilmento sestese, al piano industriale e ad un cospicuo pacchetto di misure inerenti il sostegno ai salari e redditi dei lavoratori.  Infine chiediamo di sapere quali saranno le prossime iniziative istituzionali sulla vicenda della Richard Ginori complicatasi anche per l’avvio di due inchieste da parte delle Procure di Firenze e Milano.

Andrea Calò  Lorenzo Verdi

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