Se lo dice il moderato e governativo Tuttoscuola, ………….
Non sono 150 mila i
docenti di sostegno!
Il ministro Profumo, intervenendo alcuni giorni
fa alla nuova intitolazione di una scuola a Torino, se ne è uscito con questa
affermazione “Gli insegnanti di sostegno in
Italia sono circa 150 mila, un numero importante, forse è arrivato il momento
per una revisione del modello”.
Si tratta di una cifra molto lontana dal vero,
perché nel 2011-12 i docenti di sostegno (su posti di diritto e su posti in
deroga) sono stati esattamente 97.636. La differenza, rispetto al dato fornito,
non è da poco (52.364 in più, pari al 54% oltre il valore reale); si
tratterebbe, infatti di una cifra abnorme che, se fosse vera, potrebbe
giustificare l’intenzione dello stesso ministro di voler cercare soluzioni per
una “revisione del modello”.
Invece di fornirgli quella cifra clamorosamente
sbagliata, i suoi consiglieri gli avrebbero dovuto far presente – come ha
rilevato anche l’Anief sorpresa per quell’abbaglio di dati – che di quei posti
un terzo abbondante (34.510, pari al 35,3%) è per legge precario (finanziaria
2008), occupato (per legge) da docenti precari, nominati annualmente, di volta
in volta, fino al 30 giugno (in barba alla continuità didattica).
Secondo la stessa legge i posti stabili in
organico di diritto dovevano essere pari al 70%. Quindi il restante 30%, in
deroga, doveva essere precario! Già quel rapporto non era funzionale e
conteneva le premesse per una evoluzione negativa. Come è avvenuto.
Ora i posti di diritto (63.126), rimasti fissi
nel tempo, sono soltanto il 64,7% (anziché il 70% fissato pochi anni fa) e sono
destinati a valere percentualmente sempre meno, visto che continuano ad
aumentare i posti in deroga. E così aumenterà il numero di docenti di sostegno precari
per legge!
Se il ministro Profumo vuole davvero revisionare
il modello, cominci a proporre al Parlamento di elevare in modo considerevole
la vecchia percentuale del 70% (90%?-95%?). Potrebbe essere una scelta di
qualità per una "revisione del modello".
Un decisivo aumento dei posti di sostegno in
organico di diiritto potrebbe dare stabilizzazione al sistema, eliminando o
riducendo in tal modo la precarietà dell’integrazione per i ragazzi disabili e
la precarietà dei docenti.
tuttoscuola.com
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mercoledì 19 settembre 2012
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