GOVERNO RENZI: CONFINDUSTRIA E CENCELLI.
22 Febbraio 2014
La composizione del governo Renzi riflette la sua natura.
La confezione d'immagine giovanilista e femminile avvolge un governo di garanzia per i poteri forti, dalle banche alla Confindustria alle cooperative, sullo sfondo di un compromesso “democristiano” con tutti gli attori in commedia ( Napolitano, Alfano, Berlusconi, e le diverse componenti del PD).
La vocazione populista di Renzi convive col manuale Cencelli.
L'equilibrio è delicato. La navigazione del governo non sarà semplice e la sua durata è un'incognita. Certa invece è la rotta: la costruzione di una Terza Repubblica contro i lavoratori, fondata su una legge elettorale reazionaria e su una governabilità più stabile ed agile della rapina sociale, per conto dei capitalisti e dei banchieri.
Al servizio di questo progetto Matteo Renzi proverà a mettere tutto il proprio capitale d'immagine. Il populismo confindustriale è la cifra della sua politica. A differenza di Monti e tanto più di Letta, Renzi non “dipende” da Napolitano. Coltiva la “smisurata ambizione” di un proprio progetto di sfondamento. Il nuovo governo non è più “il governo del Presidente”, ma il governo del Premier Renzi, seppur in in un quadro ancora contraddittorio e incompiuto.
Di certo le aperture di credito a Renzi, in questi mesi, da parte di Vendola e Landini si sono rivelate un inganno, e un aiuto obiettivo alla scalata del renzismo contro il movimento operaio e la sinistra.
E' ora che tutte le sinistre, politiche e sindacali, costruiscano un'opposizione di classe, unitaria, radicale e di massa, al nuovo governo della borghesia italiana, per creare le condizioni di un'alternativa dei lavoratori.
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