sabato 15 febbraio 2014

Governo Renzi: alle manovre di palazzo rispondiamo col fronte unico proletario!

Governo Renzi: alle manovre di palazzo
rispondiamo col fronte unico proletario!

Siamo al passaggio da un governo oligarchico, illegittimo e antipopolare a un
altro della stessa natura. Dopo i governi Monti e Letta-Alfano  - installati a
colpi di diktat e andati avanti a colpi di fiducia – ecco il terzo governo di
seguito mai scelto dal popolo italiano, messo su con una manovra di palazzo
che ha fatto fuori Letta, giudicato poco energico dai gruppi dominanti del
capitalismo.

I sette miliardi e mezzo regalati alle banche col decreto Imu-Bankitalia non
sono basatati a placare gli appetiti dei pescecani dell’alta finanza e degli
industriali, sempre più aggressivi (v. le recenti dichiarazioni di Squinzi).
Il cambio a Palazzo Chigi non è solo una questione di poltrone, ma di
contenuti e ritmi dell’offensiva capitalista, di voraci interessi.
In quasi due anni e mezzo si è passati dal “governo tecnico” alle “larghe
intese” a quelle più “ristrette” e ora al governo dell’ambizioso ciarlatano
Renzi che si propone con un “programma radicale di riforme” reclamate
dall’oligarchia finanziaria e dalle sue istituzioni.
Si nominano governi, si modificano le maggioranze, si aprono e si risolvono
crisi pilotate, in spregio alla volontà dei lavoratori, dei giovani, delle
donne che non hanno mai votato Monti, Letta e tanto meno Renzi (che perse pure
le primarie con Bersani). L’eccezione diviene la regola. Il passaggio dalla
Repubblica parlamentare a quella presidenziale sta avvenendo de facto.
Sugli equilibri hanno deciso Napolitano e le faide interne al PD liberal-
riformista, che si sposta sempre più a destra in nome della “stabilità dei
mercati”.
Il bamboccio Renzi è un catto-liberista organico agli interessi delle
multinazionali, delle banche, dei manager alla Marchionne, dei parassiti dei
paradisi fiscali. Il governo che presiederà è sostenuto da forze reazionarie
come quelle rappresentate da Alfano, Cicchitto, Giovanardi. Può contare
sull’apertura della Lega di Salvini e sulle scellerate intese fra Renzi e il
delinquente piduista Berlusconi. I prossimi giorni chiariranno il quadro del
comitato di affari che presiederà.
Renzi è l’ultimo bluff per il fiacco e declinante imperialismo italiano. Il
suo obiettivo è reggere fino al 2018 facendo passare nuove misure antioperaie
(Jobs Acts), flessibilità, privatizzazioni, altre porcate elettorali e
controriforme costituzionali per soddisfare le esigenze del grande capitale,
proseguire con le politiche di austerità e competitività imposte da UE-BCE-
FMI, con le missioni di guerra NATO.
Non riuscirà nel suo programma, come non ci è riuscito Berlusconi, perché sarà
la lotta di classe degli sfruttati e degli oppressi a impedirlo.
Cambiano i governi e le maggioranze, ma i problemi dei lavoratori, dei
disoccupati, dei giovani non si risolvono, anzi si aggravano. Licenziamenti,
chiusure di fabbriche, attacco ai salari, disoccupazione giovanile al 40%, la
povertà che dilaga e un pugno di sfruttatori e di ricchi che si arricchisce
sempre più.
Dopo averci fatto pagare lunghi anni di crisi ora ci vogliono far pagare una
ripresa che non c’è. Perciò dall’Electrolux a Termini Imerese cresce la
protesta operaia e popolare, che è destinata a ampliarsi e acutizzarsi.
La situazione chiama a costruire organismi di fronte unico operaio dal basso,
a rafforzare la partecipazione alle lotte e l’unità di azione, a dar  vita a
iniziative in comune, in cui far convergere e spingere alla mobilitazione le
ampie masse lavoratrici, i movimenti e le forze politiche, sindacali, sociali,
che resistono all’attacco capitalista, fuori da ogni elettoralismo.
Compito dei sinceri comunisti e degli elementi più avanzati del proletariato è
unirsi su salde basi marxiste-leniniste per formare il Partito comunista del
proletariato d’Italia, motore indispensabile della coscienza,
dell’organizzazione e della lotta per la conquista del potere politico.
Avanti, con l’unità e la lotta!

14 febbraio 2014      Piattaforma Comunista

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