sabato 15 febbraio 2014

n+1 --- 55° Incontro redazionale (aperto a tutti i lettori)

<1.gif>n+1
Rivista sul "movimento reale che abolisce lo stato di cose presente" (www.quinterna.org)


55° Incontro redazionale (aperto a tutti i lettori)
Torino, 14-15-16 marzo 2014


Logistica
L'incontro si terrà presso l'Hotel Sharing Via Ribordone 12 - 10156 Torino Tel. 011 2243024 - www.sh-sharing.it. Treno (staz. Porta Nuova): tram n. 4 ("metropolitana leggera"): fermata Via Ivrea-Lungo Stura Lazio. Autostrade: da Milano sempre diritto fino a Corso Giulio Cesare; da tutte le altre direzioni Tangenziale Nord (vedere piantina). Prezzi delle camere: (a persona una notte): doppia 26,50 euro; tripla 22,00; singola 39,00. Pranzo 10 euro (compreso caffè, 1/2 litro d'acqua e una bevanda a scelta); cena 13 euro (idem). Tassa di soggiorno 2,30 euro al giorno.
Le richieste di partecipazione vanno inviate all'indirizzo e-mail aledip@libero.it inderogabilmente entro il 20 febbraio 2014, specificando il tipo di stanza richiesto (singola, il cui numero è limitato, matrimoniale, doppia o tripla) e l'orario di arrivo e di partenza per il conteggio dei pasti.

PROGRAMMA
Venerdì: arrivo, assegnazione camere, cena (ore 20).
Sabato:
8,00, colazione
9,00, presentazione programma lavori. Panoramica sulla situazione economica e sociale: continua il collasso dei fattori della produzione; la società italiana sempre più nel caos politico; collasso in Medio Oriente; sincronia delle rivolte sociali in mezzo mondo; Bitcoin: il Capitale autonomizzato esce dal circuito di controllo degli Stati.
9,30, relazioni sui temi:
- Lotta di classe: invarianti e trasformazioni
L'azione di massa spontanea contro insostenibili condizioni di vita o per miglioramenti economici non è in grado di assicurare ai lavoratori una vittoria politica ma fornisce i mezzi e l'esperienza per giungervi. Oggi i criteri per tale azione di massa non sono più comparabili con quelli del passato: il passaggio dalla concentrazione alla centralizzazione del capitale ha prodotto una diffusione sul territorio di unità produttive che sono da considerare come reparti collegati in rete di una stessa fabbrica. E la logistica sostituisce il vecchio nastro trasportatore della catena di montaggio. In tale situazione, mentre rimane invariante l'esigenza primaria della lotta economica e della sua struttura organizzata, cade storicamente la spinta della lotta per "mestiere" o per sfera produttiva. Già da tempo si nota l'esigenza di una superiore universalità negli obiettivi, dato che non si può certo far ritornare il capitalismo alla sua fase rampante. Anche se non è all'orizzonte un livello di maturità, determinazione e programma come quello raggiunto negli anni '20 del '900, la soluzione di problemi contingenti e locali obbligherà sempre più ad agire contro barriere che sono universali e globali. Sarebbe una tragedia immane se di fronte a questo dato oggettivo ci si abbassasse a una politica di compromesso come quella che allora permise la più grande controrivoluzione della storia.
Al termine domande e risposte
12,30, pausa pranzo
15,00, relazioni sui temi:
- Ma in Italia, c'è stato un feudalesimo?
È noto che nel Secondo dopoguerra fu avanzata una aberrante teoria secondo la quale nell'Italia meridionale vi sarebbero stati residui di feudalesimo. L'esigenza di tale teoria si capisce solo tenendo conto della politica interclassista e corporativa del partito stalinista di allora. È infatti teoreticamente corretto sostenere che proletari e borghesi lottano fianco a fianco – anche se non hanno gli stessi obiettivi – in una lotta antifeudale o anticoloniale, ma ciò unicamente in contesti precapitalistici o di oppressione imperialista diretta. Giustificare la lotta a fianco di un imperialista contro l'altro con una teoria antifascista del "risorgimento finalmente compiuto" ha significato semplicemente sancire il corporativismo interclassista e lavorare attivamente per la tremenda subordinazione del proletariato nei confronti della borghesia. In effetti nel Mezzogiorno italiano, già all'epoca dell'annessione piemontese, esistevano condizioni di sviluppo qualitativo capitalistico assai mature, deboli soltanto quantitativamente, mentre di feudalesimo non se ne vedeva nemmeno l'ombra ("se mai il feudalesimo è esistito in Italia", affermò la nostra corrente). Di più: si può facilmente dimostrare che chiamiamo erroneamente "feudali" anche strutture socio-economiche già  capitalistiche presenti in Europa almeno dall'anno Mille in poi.Al termine domande e risposte
19,30, cena
Domenica:
8,00, colazione
9,00:
- Questioni inerenti al nostro piano di lavoro e alla sua struttura
Più eventuali ulteriori domande e risposte sulle relazioni del sabato. Resoconti sulle varie attività generali e locali.
12,30, pranzo.
Il pomeriggio, per chi non parte subito, sarà dedicato a una continuazione informale del lavoro.

*** 

Nessun commento:

Posta un commento

ShareThis

Ultimo numero:

ViceVersa n.35

Post più popolari