mercoledì 19 marzo 2014

Centro Pecci di Prato. Nuova interrogazione di Monica Sgherri.

Centro Pecci di Prato. Nuova interrogazione di Monica Sgherri.

Sgherri:"si parla di rilancio ma va avanti l’iter di licenziamento di una decina di dipendenti in settori fondamentali mentre continua a mancare chiarezza su tutta l’operazione del “nuovo Pecci””.

Firenze, 19 marzo. Centro Pecci di Prato. “Avevo definito paradossale che, nel momento in cui si parlava di un suo rilancio, si prevedessero esuberi di personale, per giunta fra i più qualificati e impiegati in settori, come centro di documentazione, biblioteca e didattica, il cui sviluppo – e non certo il loro depotenziamento – sono fondamentali per il rilancio stesso. Avevo quindi salutato positivamente il ribadito impegno della Giunta a trovare soluzioni alla vertenza esuberi e a rilanciare opportunamente il Pecci. Questo, nel gennaio scorso, al momento della risposta in aula alla mia interrogazione in merito ai previsti licenziamenti di dieci dipendenti. Ad alcune settimane da allora la procedura – a quanto appreso – di licenziamento è proceduta, come ha dichiarato sulla stampa il sindaco di Prato. Qual è effettivamente la situazione? Quali azioni ha effettivamente messo in campo la Regione per la tutela di questi lavoratori e per del loro importante ruolo nell’operazione “rilancio” ? Cosa ha effettivamente fatto il rappresentante Regionale nel CdA ? E’ necessario saperlo e agire con celerità per evitare che questi lavoratori vengano mandati a casa e con loro si perda inoltre il bagaglio di competenze ed eccellenze che questi hanno maturato: si perderebbero posti di lavoro e una delle chance per il rilancio del Pecci. Queste le motivazioni di fondo dell’interrogazione presentata oggi alla Giunta Regionale. Così Monica Sgherri – capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi in Consiglio Regionale. Una vertenza che si inserisce nel quadro più generale di forte incertezza rispetto all’operazione di rilancio del “Pecci”, alla sua effettiva governance e agli obbiettivi della medesima. Si pensa di poterlo fare con l’apertura di un nuovo padiglione e nel contempo procedere a esternalizzazioni più o meno dichiarate di settori fondamentali ? Insomma è necessario dare certezze ai lavoratori, alla città di Prato e alla Toscana tutta sul futuro di un centro di eccellenza come il “Pecci”; perché ad oggi il rischio è che in nome ad un rilancio si proceda ad un ridimensionamento. Insomma i nodi sui paradossi che paventavo non appaiono per nulla sciolti e anzi pare esservi un accelerazione in negativo. Situazione – conclude Sgherri - assolutamente da scongiurare”.

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