martedì 25 marzo 2014

Comunicazione in aula su poli fieristici e Firenze Fiera. Sgherri: occorre un forte aggiornamento delle scelte strategiche per rilanciare queste realtà."

Comunicazione in aula su poli fieristici e Firenze Fiera. Sgherri: occorre un forte aggiornamento delle scelte strategiche per rilanciare queste realtà."

Sgherri:"Monitoraggio attento e continuo da parte di Consiglio e Commissione. Tutela dei lavoratori”

Firenze, 25 marzo. Comunicazione su poli fieristici toscani. Siamo di fronte a una situazione di difficoltà ma anche alla riconferma della strategicità che viene e può venire da questi “strumenti”. Quello che c’è da fare è compiere un forte aggiornamento della “mission” che riguarda questi poli alla luce di una situazione profondamente cambiata da quando fu elaborato il piano di rilancio – nel 2003 – con dinamiche stravolte dalla globalizzazione e, poi, dalla crisi mondiale. Così Monica Sgherri – capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale sulla comunicazione, compiuta oggi in aula dall’assessore alla cultura, sui poli fieristici toscani e, fra essi, sulla situazione di Firenze Fiera. Nel merito penso – prosegue Sgherri – sia doveroso certo compiere uno sforzo per rilanciare l’attrazione anche del turismo congressuale di alto livello oggi in crisi, ma Firenze può e deve essere in grado di ottenere un rilancio del polo fieristico e avere ricadute diffuse in tutta la città e la provincia anche grazie a criteri attrattivi che puntino a una “destagionalizzazione” e a comparti a “filiera corta”, attrattività legata a un tessuto economicamente più basso che possa creare eventi, turismo attività diffuse nel tempo, con i quali coinvolgere una più ampia compagine di attività commerciali, alberghiere ecc che una città come Firenze esprime. Su questa profonda rivisitazione degli obbiettivi a fronte di uno scenario profondamente mutato negli anni bisognerà monitorare attentamente e continuativamente nel tempo il piano industriale e le scelte strategiche che i poli toscani e in particolare Firenze Fiera metteranno in campo. Così da non essere “all’anno zero” per quanto riguarda l’evolversi della vicenda e la conoscenza dei fenomeni. Infine, ma non certo per importanza, intendo sottolineare la necessità di salvaguardare i lavoratori impegnati a Firenze Fiera, che rappresentano un patrimonio di conoscenze e competenze acquisite negli anni e che quindi possono essere un elemento di rilancio di questa realtà e non certo un elemento ostativo di cui disfarsi. L’attenzione e il coinvolgimento del Consiglio e della Commissione competente, a partire dalle prossime decisive settimane, dovranno essere massime.

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