mercoledì 29 giugno 2011

PIANO REGIONALE DI SVILUPPO : DEMOCRAZIA E GIUSTIZIA SOCIALE, LAVORO E GREEN ECONOMY GLI ASSI STRATEGICI

CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA
GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI”

PIANO REGIONALE DI SVILUPPO : DEMOCRAZIA E GIUSTIZIA SOCIALE, LAVORO E GREEN ECONOMY GLI ASSI STRATEGICI PER RISPONDERE AD UNA CRISI CHE PERDURA ED ANCORA MORDE IL TESSUTO SOCIALE E PRODUTTIVO DELLA NOSTRA REGIONE

Sintesi dell’intervento oggi in aula della Capogruppo Monica Sgherri oggi nella seduta di approvazione del PRS

Siamo di fronte ad una crisi che perdura e ancora “morde” il tessuto sociale e produttivo anche della nostra regione, ce lo confermano, fra i tanti, i dati sulla disoccupazione, intorno al 9 %.
Il dato nuovo che oggi emerge infatti è che la “ripresina” in atto – basata principalmente sulle esportazioni - non produce nuova occupazione: un elemento che emerge non accompagnato da una lettura analitica e scientifica di riferimento sul medesimo e che segue alcuni anni nei quali si sono persi migliaia di posti di lavoro, basti ricordare il ricorso alla cassa integrazione (+ 500 % rispetto al 2008), l’aumento della precarietà (il 92 % dei nuovi avvii lavorativi sono a tempo determinato o precari).
Per questo di per sé la ripresa senza occupazione come prospettiva va indagata ed è inaccettabile, perché per noi la ripresa non ha valore in sé ma solo per come e cosa produce. Tutto ciò tenuto anche conto del fatto che il leggero aumento del PIL realizzatosi sarà praticamente neutralizzato dall’aumento del costo del petrolio.
Di conseguenza è necessario focalizzare l’attenzione e gli interventi su questo quadro e questo nuovo dato al fine di individuare adeguate soluzioni. Soluzioni – politiche pubbliche e strumenti di redistribuzione del reddito – che molto dipendono dal livello nazionale, ma la Regione può e vuole compiere la sua parte: per questo, in occasione della discussione sul documento preliminare al DPEF regionale, abbiamo apprezzato la cosiddetta “ossessione del lavoro” espressione con la quale il presidente Rossi ha sintetizzato la priorità su cui puntare.
Un quadro ancora più a tinte fosche se saranno confermati gli indirizzi della prossima manovra economica nazionale e della cosiddetta riforma fiscale che – puntando fra gli altri sulla riduzione del numero delle aliquote Irpef e sull’aumento dell’IVA, nonché sulla reintroduzione dei ticket sanitari e sull’innalzamento dell’età pensionabile (aumento che colpirà la vita soprattutto delle donne, che dovranno rimanere al lavoro più a lungo senza avere servizi aggiuntivi sul lavoro di cura dei familiari non autosufficienti e dei figli, pesi questi che sono oggi sulle loro spalle), ecc. – renderà ancora maggiori le disuguaglianze sociali e sarà depressiva dal punto di vista economico.
Venendo più specificamente al Piano Regionale di Sviluppo che oggi discutiamo individuiamo 3 assi strategici che saranno per noi anche la lente con cui analizzeremo e seguiremo la realizzazione di quanto indicato nel PRS: Democrazia, lavoro, green economy
1) DEMOCRAZIA, in senso estensivo e in stretta correlazione con la giustizia sociale: La crisi e la ripresa ci lasciano un modello che ha in sé un forte rischio di esclusione sociale.
Riteniamo strategica qualsiasi azione sia volta a limitare questi effetti, sia con forme di sostegno a chi perde il lavoro, sia attraverso la tutela di diritti fondamentali: la salute, la casa, l'istruzione, Crediamo che la Regione abbia fatto molto per garantire questi settori, duramente colpiti dai tagli del governo e in questo senso deve impegnarsi ancora, soprattutto in un momento in cui la crisi aumenta i bisogni e fa diminuire le risorse.
Crediamo sia questione di democrazia anche intervenire con ogni mezzo contro l'evasione fiscale e per una redistribuzione delle risorse che vadano a vantaggio di coloro che che hanno meno mezzi propri (in termini di fondi, ma anche di servizi e di qualità di questi).
E' certamente questione di democrazia aver fatto emergere il disagio che i giovani si trovano ad affrontare, in quanto coloro che vivono con maggiore pesantezza la ristrutturazione economica in corso, in un momento della loro vita nel quale dovrebbero rafforzarsi e stabilizzarsi per costruire il loro futuro. Il Fondo giovani sì ha il grande merito di dare luce e dignità a questo problema, che merita però di essere considerato all'interno di ogni politica regionale, e quindi come investimento su forze e risorse di cui la toscana per prima non può fare a meno, piuttosto che come un sostegno ad un disagio.
Ed è certamente questione di democrazia rispettare il risultato referendario sul servizio idrico integrato, che chiede senza esitazioni di ripubblicizzare il medesimo. Ci vorranno soluzioni legislative a livello nazionale ma questo non ci sottrae dal fare quello che possiamo anche a livello regionale. Va in questa direzione ad esempio l’ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale di Massa che chiede di sospendere le procedure di ingresso del privato per mantenere tutta pubblica la società di gestione, così come andranno trovate soluzioni che valorizzino un nuovo ruolo dei consigli comunali e della partecipazione diretta dei cittadini, ossia che diano risposta all’ l'impegno dei milioni di cittadini che hanno costruito il risultato referendario negli ultimi anni.
Perché il referendum e l'impegno dei cittadini impongono di riconsiderare l'acritica fiducia nel privato a cui troppo spesso si sono affidati ruoli cruciali senza capacità o volontà di reale controllo. La partecipazione dei cittadini, così come è riuscita a costruire lo straordinario risultato referendario, può essere lo strumento di reale controllo e miglioramento della gestione
2) LAVORO condividiamo, come sopra ricordato, l'ossessione lavoro espressa dal Presidente Rossi e ci impegneremo per tenerla viva in ogni momento. Sappiamo che il mondo del lavoro è variegato e ha esigenze diverse. Dobbiamo impegnarci ad un ripensamento delle politiche di intervento capaci di cogliere e rispondere ai bisogni reali del mondo del lavoro e del non lavoro, magari ponendosi come ponte proprio tra queste due condizioni, oggi frequentemente alternate nella vita degli uomini e ancor di più delle donne. La Regione ha stanziato dei fondi per la copertura di 4 mesi a 640 € per chi perde il lavoro. Crediamo sia un'ottima base per ripensare anche per la Toscana alcuni strumenti di welfare, magari rielaborando e riattualizzando come già avviene in molte piazze d'Europa, il dibattito sul salario minimo, mentre sono da cogliere ed incentivare forme di cooperazione, autoimprenditorialità e tutti gli interventi tesi a scoraggiare la delocalizzazione produttiva
3) GREEN ECONOMY: è tema assolutamente centrale, tanto più se si tiene conto degli effetti recessivi del costante aumento del costo del petrolio e delle fonti fossili; lo sviluppo di politiche per l’economia verde quindi teso non soltanto ad ottenere benefici in termini ambientali ma una riconversione in questa direzione del sistema produttivo che abbia ricadute quindi anche occupazionali ed economiche, è una sfida questa “alta” ma che non può essere che inserita fra le priorità: ce lo dice anche l’Europa al riguardo di settori rilevanti – dal punto di vista dell’impatto energetico e ambientale – quali trasporti ed edilizia in primis.

La Capogruppo Monica Sgherri

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