LA VAL DI SUSA E LA LEGA LADRONA
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Quello che è successo oggi in Val di Susa è grave: forse è anche banale scriverlo. Una operazione fatta con 2000 agenti fra poliziotti e carabinieri non si vedeva da quel tragico luglio del 2001 a Genova. Ancora una volta è il governo Berlusconi ha guidare una operazione di repressione senza eguali: un Berlusconi che nel 2001 era stato messo in crisi da un movimento fortissimo, quello così detto Noglobal, e che oggi invece è in difficoltà per le vicende tutte interne tra un rogia e una P2 al quadrato. Viene subito da notare la pericolosità del Governo Berlusconi che ogni qual voltà si trova in sofferenza utilizza per gestire questioni interne la repressione e la violenza.
A Genova c’era il fido Scajola, oggi c’è il fido Maroni, che si vanta di aver in qualche modo voluto questa operazione. Ma come, proprio lui leghista che vede nel volere delle comunità locali la stella polare della sua azione, oggi si vanta di aver represso, per l’ appunto una comunità? Ma un motto della Lega e di Maorni non era “Padroni a casa nostra?”. Ed il leghista presidente della Regione Piemonte Coda, che dice della repressione usata nei confronti dei valsusini? Ho conosciuto i fieri valsusini nel lontano 2006 quando fui mandato a girare un breve documentario su quello che stava succedendo e se la protesta si era addormentata. La cosa che mi fece impressione era la diffusa consapevolezza di tutti gli abitanti della Val di Susa che non ripetevano slogan preconfezionati sul No alla Tav, ma avevano un sapere diffuso del perché l’alta velocità non ci doveva essere. Ricordo ancora una cena in una locanda con questi irsuti montanari, che poi erano sindaci, presidenti di comunità montana, assessori, consiglieri comunali, semplici cittadini di tutti i partiti e di nessun partito, che mi spiegavano le ragioni sfoderando dati scientifici, studi e quant’altro. Conservo ancora il fumetto dove si paragonavano al villaggio Gallo di Asterix ed Obelix che resistevano imperterreti al dominio romano. E quella sera forse per i baffi piementosi che molti portavano, mi sono sentito proprio in compagnia di Asterix. Guardando oggi le immagini della Val di Susa riconosco alcuni volti di quella sera e mi sembra un fatto singolare che oggi sia proprio un ministro degli interni che ha fatto della retorica anti romana la sua fortuna a calpestare il volere e la narrazione corale di intera comunità.
Ma oramai la Lega è il più romano dei partiti, bene entrato nel sistema degli affari che si gestiscono dalla capitale e niente ha della spinta antisistemica di un tempo. Maroni, Bossi e Cota sanno degli interessi economici che girano intorno alla costruzione della Tav. Altro che Roma ladrona…Andati i tempi in cui Maroni opponeva resistenza, veniva fermato dalla polizia e si contraddistingueva perché nella lotta tirava un morso ad un polpaccio di un poliziotto. Oggi i leghisti a Roma, sono gli uomini che reggono un sistema di potere oramai allo sbando. Un interessante articolo di qualche settimana fa su il sole 24ore sottolineava come la Lega non può in questo momento andare alla rottura con Silvio Berlusconi: troppi cda e di Banche e Fondazioni bancarie nel nord da rinnovare tra giugno e settembre…Rimane comunque il fatto che oggi in Val di Susa il Governo Berlusconi ha fatto capire come intende rispondere a qualsiasi opposizione messa in atto in piazza. Il Caimano è nervoso e morde: c’è da stare preoccupati.
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