A seguito della decisione dello scorso 10 novembre degli ex ministri Roberto Maroni per l'Interno e Maurizio Sacconi per il Lavoro, Gian Paolo Sassi è stato nominato commissario straordinario per l'INAIL, a seguito della scomparsa del presidente in carica Marco Fabio Sartori.
Sassi è volto noto nell'ambito dello stato sociale e non è nuovo a simili cariche: già da dicembre 2002 sino a luglio 2004 ha avuto eguale ruolo "di carattere tecnico" presso l'INPS, nominato anche all'epoca da Maroni, allora al Welfare, e da Tremonti.
Un legame dunque di stretta collaborazione e grande sintonia quello tra Sassi ed il federale leghista, al quale vanno aggiunti i 18 mesi da giugno 2001 a dicembre 2002 come consigliere giuridico di Maroni, appena prima della nomina presso l'ente previdenziale. La "sinergia" della Lega Nord con INAIL e INPS si può ulteriormente dimostrare con la nomina dello stesso Sartori, all'epoca a capo della segreteria politica del federale Maroni: non propriamente una carica istituzionale al di sopra di parti e sospetti, ma un esplicito impegno politico ben definito.
Una nomina frettolosa che presenta però punti di incongruenza: l'INAIL, con un decreto legge approvato dal governo Berlusconi IV lo scorso anno (DL 78/2010), ha assorbito l’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL), di fatto un ente di ricerca per il quale da regolamento era previsto un amministratore con chiare competenze scientifiche. Che Sassi, laureato in legge ed avvocato del lavoro, oggettivamente non possiede. La questione è arrivata sino al Parlamento a seguito dell'interrogazione del presidente dell'Associazione Consumatori ADUSBEF, Elio Lannutti.
Un problema che non si limita al familismo di stampo politico, ma che si estende all'ambito giudiziario e del quale la Magistratura, a detta di Lannutti, sarebbe "interessata": con la dismissione dell'ISPESL e l'accorpamento all'INAIL gli immobili sarebbero stati venduti ad un prezzo eccessivamente superiore rispetto a quelli di mercato. Dopo essere stati affidati alla società LIGRESTA 2, controllata da FINTECNA, a sua volta controllata dallo stesso Ministero dell'Economia.
Che il fulmineo incarico a Sassi, sicuro sodale maroniano, confermi le interessate e partigiane posizioni della Lega Nord e della banda Berlusconi?
Chi sono gli amministratori e dirigenti degli enti preposti alla tutela, alla formazione ed alla previdenza della classe operaia e del denaro ad essa spillato?
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