martedì 1 maggio 2012

Il pdl contro la FOM di Livorno sul caso Concordia


Concordia frenata dalla Porta a Mare delle coop rosse
Il Pdl tifa per lo smantellamento della nave a Livorno e attacca Cosimi e la Fiom: la città doveva restare unita


da Il Tirreno

di Juna Goti wLIVORNO «La città avrebbe dovuto fare quadrato per portare la Concordia a Livorno, invece le posizioni di Cosimi e del sindacato sono state scandalose. Non prendiamoci in giro: il problema non è la compatibilità con Benetti, ma l’operazione immobiliare delle cooperative rosse». Dalla sede di piazza Grande, i vertici del Pdl tifano per l’arrivo nello scalo labronico del gigante affondato al Giglio: «Un relitto della Discordia, perché mentre governo, Regione e Authority lo vogliono, Livorno ha detto no». «È sorprendente – interviene il coordinatore provinciale del Pdl, l’avvocato cecinese Paolo Barabino – la posizione altalenante tenuta dal sindaco, dalla Cgil e dalla Fiom. Credevamo che un sindacato facesse battaglie per il lavoro, ma forse ci sono battaglie che rendono più sensibili di altre».«Per noi – chiosa – il porto deve contemperare le esigenze di tutti: traffici e crociere. Se l’amministrazione comunale riscoprisse il gusto del bello e valorizzasse il centro (penso, ad esempio, al sistema delle fortezze) Livorno potrebbe davvero diventare un polo per le crociere. Accanto al turismo ci sono Benetti e riparatori navali: è impensabile che non possano convivere e auspichiamo che il Prg faccia finalmente chiarezza». Ma intanto, chiude, «non si può perdere un lavoro da 200 milioni, la città dovrebbe correre per aggiudicarselo, tanto più se può diventare un volano per lo sviluppo futuro delle riparazioni. La Toscana deve essere risarcita, chi ha a cuore le sorti di Livorno e della nostra regione non può che lavorare in questa direzione». Barabino è diplomatico, il consigliere regionale Marco Taradash si scatena: «Il problema non è la convivenza con Azimut. La verità è che la riapertura del bacino di carenaggio per la Concordia e quindi il riavvio delle riparazioni creerebbe non pochi problemi a Igd e alle coop rosse che nel 2007 hanno comprato da Azimut le aree di Porta a Mare per costruire case e uffici». Questa operazione «porterebbe a una diminuzione del valore edilizio e commerciale». «Ma quando Azimut ha comprato quelle aree per 50 milioni – polemizza - lo ha fatto a un prezzo già svalutato proprio perché ci dovevano essere i bacini». Gli fa eco Bruno Tamburini, capogruppo di uno dei due Pdl in Comune. «Se i bacini non torneranno a funzionare – minaccia – presenterò un esposto in procura e alla Corte dei Conti, perché allora il prezzo fatto ad Azimut andrebbe rivisto». Taradash si lascia scappare un mezzo apprezzamento per il lavoro del governatore Enrico Rossi (Pd): «Ci è voluto il presidente della Regione per provare a cogliere l’occasione, le istituzioni livornesi non hanno fatto una mossa: la Fiom ha detto no, Cosimi ha messo una lunga serie di paletti e si è sfiorato il conflitto istituzionale. Un quadro inaccettabile, di irresponsabilità: smettiamola di prendere in giro i livornesi». Ma al di là del politichese ci sono questioni tecniche tutte ancora da chiarire. «Stando agli studi dell’Autorità Portuale – sostiene Taradash – potrebbero bastare due milioni e mezzo per riattivare il bacino grande e se la nave riuscisse ad avere un pescaggio massimo di 13 metri non dovrebbero esserci problemi. Il vero punto interrogativo è la banchina dove sistemarla prima del trasporto in bacino: in settimana i tecnici dell’Authority si riuniranno per trovare una soluzione. Ma è necessario – conclude – che la città sia d’accordo, unita, con un sindaco che faccia pressione. Che la gamba debole dell’operazione Concordia siano proprio il Comune di Livorno e il sindacato è scandaloso».


Non c’è sufficiente attenzione su quei bidoni dei veleni

AMBIENTE E SALUTE Sia i cittadini che le Istituzioni devono ringraziare il Tirreno se vengono informati e aggiornati sulla continua evoluzione della ricerca dei fusti tossici "persi" dalla Grimaldi. Più che di evoluzione sembra trattarsi di stasi perchè, al di là di parole parole parole , nulla si è mosso in questi quasi cinque mesi dall'incidente. A parole sono intervenuti tutti: Sindaco, capitaneria di porto, assessore all'ambiente, Arpat, e chi più ne ha più ne metta. A livello parlamentare c'è stata una interrogazione della senatrice del Partito democratico Granaiola (di Viareggio ) ma sapendo che tempi hanno le risposte del governo potremo sapere se abbiamo fatto il bagno e mangiato pesce avvelenato entro la prossima generazione ? Ci hanno "garantito" che non c'è pericolo immediato ma se non possono controllare che tipo di veleni ci sono dentro i fusti più che una garanzia è un atto di fede! Una volta avevamo dei rappresentanti locali in parlamento che seguivano attentamente gli interessi del territorio e nel bene e nel male si davano da fare Ora con la nomina dei parlamentari da parte delle segreterie sembrano completamente scomparsi e l'elettore non sa più a che santo votarsi. Speriamo che abbia la memoria corta e che non se lo ricordi alle prossime elezioni! Semmai voteremo per il Tirreno ! Francesco Marani

Ecco le navi-laboratorio che studiano il nostro mare
Dal 16 al 18 maggio visite guidate in porto sui mezzi di capitaneria e Arpat per studenti di medie e superiori e cittadini livornesi. E al Lem una mostra



LIVORNO Conoscere il nostro mare e scoprirne le bellezze. Un'occasione unica per i cittadini e per 300 studenti delle scuole medie e superiori livornesi che prenderanno parte all'iniziativa Navi di Maggio. Tre giornate, dal 16 al 18 maggio, nel corso delle quali i ragazzi potranno visitare sei imbarcazioni dotate di attrezzature per la ricerca scientifica e la tutela del mare e provare l'ebbrezza di uscire in mare e vedere come operano dal vivo. Un'iniziativa didattico-formativa sulla tutela e lo studio dell'ambiente marino, alla quale hanno aderito gli istituti Niccolini-Palli, Enriques, Galilei e le medie Borsi. Navi di Maggio si colloca nel Piano di azione 2012 del Centro Europe Direct del Comune di Livorno ed è sostenuta da Porto Livorno 2000, dalla Capitaneria di Porto e dal Provveditorato. Primo appuntamento dell’iniziativa, che si unisce al progetto Porto Aperto dell'Autorità Portuale, il 16, con la visita guidata in porto che permetterà agli studenti di accedere a una zona che negli anni ha vissuto notevoli cambiamenti. Sarà l'ultima visita del progetto Porto Aperto che, da novembre a oggi, ha visto la presenza di 20 scuole di tutta la provincia e che, il 18, culminerà nella premiazione del concorso "Racconta il tuo porto", con i lavori realizzati dagli studenti. Il 17 e il 18 si terrà al Lem, in piazza del Pamiglione, un incontro tecnico-formativo rivolto alle scuole con l'allestimento di una mostra fotografica dal titolo "Sguardi dal fondo: ritratti del Mediterraneo". Ben 60 scatti subacquei che ritraggono i fondali, le specie ittiche e le bellezze del nostro mare. L'Arpat e il Centro Interuniversitario Biologia Marina (Cibm) allestiranno tre postazioni scientifiche, per permettere ai ragazzi di visionare al microscopio molluschi, crostacei e tutte quelle biodiversità che popolano i fondali delle Secche della Meloria. Negli stessi giorni, gli studenti potranno visitare, al Molo Capitaneria, nel Porto Mediceo, l'unità scientifica della Guardia Costiera CP 406 "Scialoja", una motovedetta con laboratorio galleggiante; la "Blue Dream", del Cibm e la "Bettolina" di Labromare. Tutte imbarcazioni che possiedono attrezzature in grado di studiare il mare, come il Rov, il robot usato per effettuare le scansioni del fondale marino. Saranno presenti anche la motonave "Poseidon" di Arpat, usata per svolgere attività di monitoraggio marino-costiero e l'imbarcazione "Alfredo Cappellini", dell'istituto Nautico, con le quali, alcune classi sorteggiate, compiranno il giro del porto. Per finire venerdì 18 maggio, dalle 15 alle 17.30, si svolgeranno visite guidate rivolte anche ai cittadini che dovranno prenotare, entro il 15 maggio, inviando una mail a: f.chiostri@arpat.toscana.it o chiamando lo 055.3206969. Valeria Cappelletti

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