martedì 21 giugno 2011

Comunisti, insieme per l’opposizione di classe e l’alternativa di sistema

INCONTRIAMOCI A ROMA SABATO 2 LUGLIO 2011 ore 9. 30

c/o circolo ARCI “Centofiori”, via Goito 35/b ROMA (Stazione Termini)

 
Comunisti, insieme per l’opposizione di classe e l’alternativa di sistema
 
Ricostruire e rifondare il partito comunista – Rilanciare la sinistra anticapitalista – Costruire un vasto fronte di resistenza alla crisi – Basta politiche governiste
 
Alcune compagne e compagni critici del PRC, del PdCI, il movimento dei Comunisti Uniti e altri della diaspora diffusa nel paese promuovono un incontro nazionale delle comuniste e dei comunisti ovunque collocati che riprenda il confronto unitario iniziato con l’assemblea di Livorno dello scorso gennaio.
 
Preso atto che i comunisti oggi sono sparsi in molte organizzazioni differenti, e che tantissimi sono ormai quelli “senza tessera” disillusi dai percorsi politici che abbiamo attraversato, pensiamo sia sempre più urgente un confronto e un’iniziativa dal basso che dia un segnale di “unità utile” alla prospettiva di ricostruzione di un Partito Comunista degno di questo nome e all’altezza dello scontro di classe oggi. 
 
Questa per noi è l'unità nella lotta, nella costruzione di un'opposizione di classe contro le politiche antipopolari dei governi siano essi di centrodestra che di centrosinistra, contro il fascismo, contro le politiche liberiste della UE e contro le guerre imperialiste. 
 
Per fare questo dobbiamo recuperare la nostra autonomia e non ripercorrere gli stessi errori (governismo e subalternità alle compatibilità) che ci hanno condotto alla attuale frammentazione e crisi di radicamento tra i lavoratori dipendenti, i precari, i pensionati, le donne, gli immigrati e tutte le fasce più fortemente colpite da questa crisi strutturale del sistema dominante.
 
Per favorire questo processo dobbiamo contribuire alla ricostruzione di un blocco sociale che sia antagonista agli interessi del capitalismo oggi.
 
Infatti, davanti a noi abbiamo una devastante crisi economica. Non è una semplice crisi finanziaria e nemmeno una normale crisi ciclica ma – su questo c’è ormai un consenso generalizzato, nonostante la propaganda dell’economia politica – una crisi più profonda e “di sistema”; probabilmente la crisi più grave di valorizzazione del capitale da molti decenni a questa parte.
I segnali di ripresa del conflitto sociale di questi ultimi mesi sono molteplici. La reazione operaia contro il Piano Marchionne; gli scioperi che hanno caratterizzato la risposta del lavoro salariato all’attacco di Governo, Confindustria e BCE; il moltiplicarsi delle lotte dei precari contro la crisi e l’austerity; l’esito delle ultime amministrative che ha visto non solo la sconfitta pesante delle giunte di destra ma anche il successo di liste e candidati identificati come elementi di discontinuità con gli apparati del PD; l’enorme successo della mobilitazione popolare referendaria che marca una forte inversione di tendenza all’egemonia ultradecennale dell’ideologia del libero mercato e del “privato è bello” che continua a caratterizzare molte politiche locali sia del centro-destra che del centro-sinistra. 
 
Certo come comunisti non ci illudiamo. Ancora lunga è la strada nella ricomposizione di questo nostro blocco sociale di riferimento su una prospettiva anticapitalista, per un’alternativa di sistema e non per una mera alternanza di governo. Ed è forte il pericolo che questi movimenti siano ricondotti nell’alveo delle compatibilità e utilizzati nuovamente come massa di manovra elettorale per sostenere nuove suicide esperienze governiste. Ancora oggi infatti sembra che, anche nel campo comunista, ci sia chi non vuole cogliere questi segnali di resistenza e si propone di ripetere autisticamente gli errori del recente passato auspicando una nuova Unione anti-berlusconiana con quel PD che sta cercando in tutti i modi un’alleanza al centro col Terzo Polo. Aprendo così magari la strada ad un governo tecnico o di “unità nazionale” per fare le riforme “urgenti” per il padronato europeo in maniera condivisa e pacificata. Ossia che massacri, con largo consenso e con un nuovo patto sociale, i salari ed i diritti residui di lavoratori, precari e pensionati a basso reddito. 
 
Ma tante comuniste e comunisti, indipendentemente dalla loro attuale collocazione, non la pensano in questo modo e devono urgentemente dotarsi di una piattaforma e di una prospettiva comune per:
 
- contribuire ad un vasto fronte di resistenza sociale alla crisi;
- costruire una prospettiva di uscita dal capitalismo (e non diventare ancora un suo puntello a sinistra);
- porre le basi per la ricostruzione di un soggetto politico che persegua coerentemente una linea di classe in questa direzione: il Partito Comunista.
 
Questa è l'unità utile a cui ambiamo ed il terreno di coltura per la ricomposizione in un Partito per tutti i comunisti ovunque collocati.
 
Non possiamo proclamare un nuovo ennesimo partitino, ma abbiamo bisogno di riprendere insieme la strada verso un grande Partito Comunista. Questo non può esser fatto per "decreto" né tantomeno dalla semplice sommatoria dei frammenti che compongono l'arcipelago comunista.
 
Per proseguire questo percorso, cominciare a decidere delle campagne politiche e una piattaforma comune proponiamo a tutti/e i/le compagni/e, alle forze comuniste e anticapitaliste e a tutte le realtà interessate un
 
INCONTRO NAZIONALE
delle comuniste e dei comunisti ovunque collocate/i
 
SABATO 2 LUGLIO 2011 ore 9. 30
c/o circolo ARCI “Centofiori”, via Goito 35/b ROMA (Stazione Termini)
 
L’incontro durerà tutta la giornata e alternerà due sedute plenarie e tre tavoli tematici per affrontare meglio risoluzioni comuni e delle proposte concrete: 
 
1) la questione politica: percorsi per la ricostruzione del Partito Comunista; alleanze, sinistra anticapitalista ed elezioni; congressi PRC e PdCI e relazioni tra le aree comuniste; 
2) la questione sindacale e la relazione coi movimenti: sindacato di classe e linea dei comunisti nei sindacati; fronte di resistenza alla crisi e blocco sociale; movimento referendario e lotte sociali; antifascismo e movimento contro le basi e la guerra; 
3) la questione teorica e culturale: coordinamento degli strumenti di comunicazione; formazione quadri e pubblicazioni; iniziative editoriali e divulgative. 
 
DIVULGATE QUESTO INVITO A CHI POTREBBE ESSERE INTERESSATO E COMUNICATECI LA VOSTRA PARTECIPAZIONE COSI’ CHE POSSIAMO ORGANIZZARE AL MEGLIO I LAVORI DELLA GIORNATA.
 
Per adesioni e informazioni: comunistinsieme@inventati.org

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