venerdì 3 giugno 2011

Esproprio Aiazzone e Fincantieri - Lotte sostenute dai comunisti

AIAZZONE - FERRERO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): L'UNICO ESPROPRIO L'HANNO FATTO I PROPRIETARI DI AIAZZONE


Paolo Ferrero, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

"Vari commentatori criticano la nostra scelta di difendere chi si è preso i mobili da Aiazzone come nostalgia degli espropri.
Nulla di più sbagliato. Gli unici che hanno fatto un esprorpio sono i proprietari della società Aiazzone che hanno espropriato i lavoratori del loro stipendio e i consumatori dei loro soldi.
Per questo ribadisco la solidarietà a chi ha preso i mobili di Aiazzone e la disponibilità a fornire loro sostegno giuridico.
Ci troviamo davanti, oggi, a lavoratori/consumatori che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese e ad imprenditori/deli nquenti che con 20.000 euro mettono in piedi società che maneggiano e si rubano milioni.
Il governo poi, depenalizza il falso in bilancio e taglia i tempi delle prescrizioni dei processi, permettendo così agli imprenditori/delinquenti l'impunità e la possibilità di arricchirsi sulle spalle dei truffati cui non rimane niente.
Per questi motivi quello che è successo due giorni fa al magazzino Aiazzone di Pognano (BG) è un atto di ripristino della giustizia e non un furto."

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Olivieri (PRC/FdS Liguria): "Fincantieri, difendiamo i lavoratori ed i cantieri. Rilancio non dismissioni"


"Con la determinazione e l'unità dei lavoratori di Fincantieri ha ottenuto un primo parziale risultato costringendo Fincantiieri al ritiro del piano di tagli e ridimensionamento avallato dal governo Berlusconi". Con queste parole inizia il commento di Sergio Olivieri, presente alla manifestazione odierna dei lavoratori Fincantieri a Roma.

"La lotta non finisce certamente qui, ed è nostro dovere sostenere il mantenimento della mobilitazione per manifestare la consapevolezza di una classe lavoratrice - prosegue Olivieri - che è disposta a difendere i propri diritti ed il proprio futuro sulla base di semplici richieste: nessun cantiere deve essere ridimensionato, nessun lavoratore deve perdere il lavoro. Occorre un piano di rilancio e svciluppo della cantieristica che vada in senso opposto a ciò che è stato proposto fino ad ora. La lotta di Fincantieri non rappresenta solo sacrosanta tutela dell'occupazione, ma simboleggia la difesa del tessuto produttivo industriale, quindi una battaglia delle nostre comunità e dei nostri territori".

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