OSSERVATORIO TRASFORMAZIONI URBANE LIVORNESE
Lunedì 6 giugno 2011 alle ore 17 Libreria Gaia Scienza Via di Franco, 12 Livorno | |
INCONTRO PUBBLICO Strumenti e percorsi della partecipazione secondo la legge regionale Toscana n° 69 2007. Sono invitati le associazioni, i comitati, i sindacati e i partiti livornesi della sinistra. |
PROPOSTA DI LETTERA AL SINDACO E ALLA GIUNTA LIVORNESE DA FIRMARE INSIEME A TUTTE LE ASSOCIAZIONI E COMITATI ATTIVI SUL TERRITORIO.
Al Sindaco di Livorno
Agli Assessori Bernardo, Roncaglia, Picchi.
Tre anni fa, nel giugno 2008, il Comune di Livorno ha sottoscritto, con la Regione Toscana, il protocollo di intesa previsto dalla legge regionale 27 dicembre 2007, n.69 “Norme sulla promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali”
In questo modo ha scelto di condividere la lettera e lo spirito di questa legge, che dice, significativamente, all’art. 1 “ la partecipazione alla elaborazione e alla formazione delle politiche regionali e locali è un diritto…..”.
La legge regionale, inoltre, apre la possibilità agli Enti locali, di richiedere alla Regione stessa risorse per attivare processi partecipativi.
Pensiamo che la revisione del Piano Strutturale sia una occasione esemplare per attivare e sperimentare processi di partecipazione. soprattutto se l’amministrazione locale pone tra i suoi obiettivi quello che la comunità lo senta come proprio, vi si riconosca perché contiene le immagini che la comunità locale assegna ai luoghi di vita e di relazione.
Un Piano strutturale, infatti, stabilisce le grandi direttrici strategiche (economiche, sociali, territoriali) che orienteranno nei prossimi anni tutti gli interventi di trasformazione e conservazione dei luoghi, nonché le tutele ed i vincoli da applicare alle diverse porzioni di territorio, in relazione alle loro caratteristiche morfologiche, ambientali, paesaggistiche e alle loro qualità storiche e culturali. Ed è un disegno che avrà un forte impatto sulla vita quotidiana e sulle relazioni sociali dei cittadini e delle cittadine che, pensiamo, hanno il diritto ed il dovere di essere protagonisti di scelte che li riguardano fortemente.
Inoltre “….In generale si può affermare che l'adozione dei metodi di partecipazione tende a ricostruire un equilibrio tra attori forti (portatori di interessi economici e lobbies) e attori deboli (portatori di interessi generali e diffusi) o, come spesso si afferma, a garantire la presenza del terzo attore (gli abitanti) tra istituzioni e mercato.” (Donatella Venti, introduzione al volume di selezione di esperienze di urbanistica e progettazione partecipata e comunicativa, Europolis, Convegno INU-WWF Bologna 25 febbraio 1996)
Chiediamo, quindi, che l’Amministrazione Comunale di Livorno, in occasione della revisione del Piano Strutturale della città, attivi un processo partecipativo , predisponendo un progetto di coinvolgimento della cittadinanza in tutte le fasi mediante :
· La discussione e approfondimento delle “linee guida”, già approvate dal Consiglio comunale. È evidente che, in questo caso, si tratta di una partecipazione su scelte già compiute, mancando il passaggio fondamentale del coinvolgimento nella formazione delle scelte;
· la creazione di un URBAN CENTER nel centro città dove consultare e discutere tutta la documentazione e gli elaborati degli strumenti urbanistici, a cominciare dallo stato di attuazione del vigente piano ( superfici previste per: civile abitazione, commercio, servizi, verde pubblico, etc.) secondo le schede riassuntive approvate .
- la messa in campo, nelle fasi di predisposizione, redazione, adozione/approvazione, attuazione, di molteplici forme e modelli di partecipazione attiva, per altro già ampiamente sperimentate a livello nazionale e internazionale, alcuni dei quali attivati anche a Livorno, attraverso l’esperienza di Cisternino 2020 e di “Pensiamo in Grande”;
- l’indicazione esplicita, nel bando di affidamento di incarico di predisposizione del Piano Strutturale, del nesso progettazione/partecipazione.
Chiediamo, inoltre, un incontro al Sindaco ed agli assessori in indirizzo per illustrare le nostre richieste e proposte, nello spirito di una collaborazione, nello stesso tempo, critica e propositiva. Altri importanti comuni toscani hanno iniziato esperienze di urbanistica partecipata ( es. Siena, Grosseto e Firenze). Una città come la nostra così ricca di comitati e di organizzazioni di cittadinanza attiva che chiedono ascolto e informazione alle istituzioni non merita di essere privata di una occasione di confronto così importante.
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