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Ultimi inserimenti:
(internazionale)
[Areaglobale] I conflitti in corso nel Grande Medio Oriente
Limes pubblica, nel suo ultimo numero in edicola (1/2012, "Protocollo Iran") una mappa che mostra i conflitti in atto in Nord Africa, Medio Oriente, Mondo Arabo, area identificata come "Grande Medio Oriente Mondiale".
Si tratta della fascia di paesi che vanno dal Marocco al Pakistan e che sono da lungo tempo attraversati da interventi economici, politici e militari degli USA e dei loro alleati che vengono chiamati eufemisticamente (dagli USA e i loro alleati) "difesa dei diritti umani" o "difesa della democrazia" o "guerra contro il terrorismo" e altre coraggiose definizioni…
(attualità)
[Antiper] Lavoratori al mercato[Nel modo di produzione capitalistico vige una sorta di “legge dei saggi di profitto comunicanti” [2] la quale stabilisce che, quando possono, i capitali si spostano dai settori a saggio di profitto minore verso quelli a saggio di profitto maggiore. Dal momento che il costo della forza-lavoro (il salario, in senso generale) incide sul prezzo di vendita delle merci, poter usufruire di forza-lavoro a costi inferiori consente di poter abbassare i costi di produzione e dunque: 1) abbassare i prezzi per aumentare le vendite (cioè la massa di profitto (plusvalore) entrante) oppure 2) praticare prezzi di vendita invariati (e dunque rimane invariata anche la massa di merci vendute) per avere un maggiore saggio di profitto…]
(questioni del lavoro)
[Giuseppe Pelazza] Togliere l’articolo 18: cui prodest?E’ spontaneo chiedersi perché mai il tema dell’art. 18 Statuto dei Lavoratori occupi in modo così rilevante l’attenzione del governo Monti. E questa domanda è ulteriormente sollecitata dal fatto che risulta, da dichiarazioni di alcuni esponenti confindustriali e da un sondaggio dalla stessa Confindustria fra i suoi iscritti, che questo tema, invece, non è (o per lo meno non lo era, prima del pressing del Governo e di diversi, famigerati, organismi internazionali) al centro dell’attuale attenzione del mondo imprenditoriale.
(materiali per l’economia politica)
[Areaglobale] Le nuove previsioni del FMI per il 2012: più crisiIl mercato europeo rappresenta per l’economia USA, nel 2010, un export da 340 miliardi di dollari: più del doppio di quello che gli USA esportano verso la Cina (cfr. Limes, Alla guerra dell’Euro). Di conseguenza, è rilevante la mancata crescita europea che produrrà una diminuzione notevole dell'export USA (e questa è una delle ragioni per cui Obama segue con grande preoccupazione l'andamento della crisi in Europa) e magari anche una minore capacità di import USA dalla Cina.
(autoproduzioni reprint)
[Primomaggio] Vaffammocca alla FIAT e a chillu sfacimm’e MarchionneConsiderazioni sulla proposta del democratico e illuminato Amministratore Delegato della FIAT, Sergio Marchionne, agli operai fannulloni della FIAT di Pomigliano d'Arco. Ovvero, come funziona la democrazia del padrone [Luglio 2010, 16 pagine, opuscolo A5, PDF].
(materiali internazionali)
[Albero Bagnai] Ah, perché voi credevate che in Grecia...Raccolgo lo stimolo di ecodellarete e vi propongo i dati sul rapporto fra occupati pubblici e popolazione attiva totale. Non sono dati esoterici: non c’è nulla di più disponibile al pubblico e noto agli economisti (quindi chi non li conosce non è un economista). La popolazione attiva viene dal sito dell’OCSE, sezione Labour – Labour force statistics – Annual labour force statistics. I dati sugli occupati pubblici non vengono dal sito dell’OCSE, che ritiene di non dover fornire questo trascurabile dettaglio. Del resto, si sa, lo Stato è una cosa brutta, una cosa di cui vergognarsi, per cui capisco che al Bois de Boulogne (sede dell’OCSE a Parigi), confinando col XVI (il quartiere dei ricchi), siano restii dal menzionare questa turpe parola. Però c’è il sito dell’ILO, dove cercando nelle Statistics by topic (in alto a sinistra) vi viene fornito accesso anche allo spettacolo esecrando di questa torma di cavallette, di parassiti, di nemici del genere umano che sono (che siamo) i dipendenti pubblici. I grafici riportano i dati medi sul campione 2000-2009, il periodo di gestazione della crisi, e si commentano da sé...
***
Ricordiamo l’assemblea
25 febbraio 2012 ore 16
c/o Centro cult. e doc. Bertolt BRECHT
Piazzetta San Gaetano 1, SCHIO (VI)
Da dove viene realmente la crisi attuale? Chi ne pagherà le conseguenze? E quali sono davvero queste conseguenze, nel breve e nel medio termine? Quali saranno i settori sociali su cui verrà scaricato il peso della ristrutturazione? E come?
Quello che si è aperto con l'avanzato stato di disintegrazione dell'area Euro, la crisi economico-finanziaria globale e i salvifici governi "tecnici"... sarà un anno di ripresa per i lavoratori oppure sarà ancora un anno di arretramento della loro condizione sociale e della loro coscienza politica?
Come si "esce" da una crisi capitalistica? Evidentemente, non con chiacchiere impotenti (“noi la crisi non la paghiamo”, “noi il debito non lo paghiamo”, “noi non ci stiamo”), con passeggiate rituali, con scioperi finti, con assurdità reazionarie circa la sovranità nazionale minacciata dai perfidi franco-alemanni...
Dobbiamo chiarire, innanzitutto, che non esistono interessi "comuni" tra chi sfrutta e chi viene sfruttato. Il capitalismo, per sopravvivere, deve distruggere costantemente la nostra vita; dunque noi, per sopravvivere, dobbiamo distruggere il capitalismo; a questo compito, giorno dopo giorno, dobbiamo prepararci.
c/o Centro cult. e doc. Bertolt BRECHT
Piazzetta San Gaetano 1, SCHIO (VI)
Da dove viene realmente la crisi attuale? Chi ne pagherà le conseguenze? E quali sono davvero queste conseguenze, nel breve e nel medio termine? Quali saranno i settori sociali su cui verrà scaricato il peso della ristrutturazione? E come?
Quello che si è aperto con l'avanzato stato di disintegrazione dell'area Euro, la crisi economico-finanziaria globale e i salvifici governi "tecnici"... sarà un anno di ripresa per i lavoratori oppure sarà ancora un anno di arretramento della loro condizione sociale e della loro coscienza politica?
Come si "esce" da una crisi capitalistica? Evidentemente, non con chiacchiere impotenti (“noi la crisi non la paghiamo”, “noi il debito non lo paghiamo”, “noi non ci stiamo”), con passeggiate rituali, con scioperi finti, con assurdità reazionarie circa la sovranità nazionale minacciata dai perfidi franco-alemanni...
Dobbiamo chiarire, innanzitutto, che non esistono interessi "comuni" tra chi sfrutta e chi viene sfruttato. Il capitalismo, per sopravvivere, deve distruggere costantemente la nostra vita; dunque noi, per sopravvivere, dobbiamo distruggere il capitalismo; a questo compito, giorno dopo giorno, dobbiamo prepararci.
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