Livorno 26 febbraio 2012
Il Sindaco e i senzatetto.
Possiamo comprendere le critiche anche aspre, in merito al sitin sotto casa del sindaco: certo non si è trattato di una serenata d'amore, ma non è proprio il caso di parlare di aggressione fascista. L’Unione Inquilini non ha organizzato l‘iniziativa, in quanto di norma limitiamo le nostre relazioni con il Sindaco alla strettissima sfera della politica. Nel 1978 un’analoga manifestazione autorganizzata si svolse sotto casa del Sindaco Nannipieri; come non si capì allora, anche oggi non si è capito che i contestatori erano e sono in gran parte cittadini elettori delusi dal loro Sindaco di turno, che si sentono abbandonati alla loro sorte dai loro eletti, dopo l’esecuzione di sfratto per morosità incolpevole.
Le forze politiche che governano il paese e la città dovrebbero dimostrare maggiore attenzione per trovare soluzioni tempestive, onde evitare alle 1000 famiglie livornesi l’esecuzione dello sfratto senza soluzione da casa a casa.
Noi abbiamo la consuetudine di fare visite a domicilio solo alle famiglie in forza pubblica per ottenere proroghe in assenza di soluzioni, senza la presenza di rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, che da anni hanno interrotto questo tipo di assistenza.
Perciò pur non condividendo il luogo dell'iniziativa, ci sentiamo più solidali con chi è stato buttato in strada con tutta la famiglia, minori inclusi, senza alcun ricovero di soccorso da parte delle istituzioni, e con chi dimostrando più senso civico del primo cittadino, li ha ospitati, evitando loro un tragico destino di homeless involontari. Perché tutti gli sfollati, nonostante siano futuri assegnatari del centro di Lamarmora (una volta finiti i lavori), sono stati abbandonati in strada, pur sapendo che non avevamo i mezzi e il modo di provvedere a se e ai figli in questo periodo invernale.
I fatti nudi e crudi sono questi: dopo l'anno perso senza assessori (2009), tutte le proposte del nostro sindacato (precise concrete e immediatamente realizzabili con spesa pubblica minima) ignorate da Cosimi; dopo due consigli comunali aperti, che hanno visto le forze politiche presenti in consiglio, solidali con i lavoratori travolti dalla crisi economica, ci troviamo con decine di famiglie sfollate, in parte assistite e accolte nell’ex caserma Del Fante occupata, altre riparate in baracche di fortuna o in auto. Insomma a parole tanti impegni ma nessuna azione pratica.
I tanti indignati per la location non felicissima della manifestazione, sono sordi e muti su questa tragica realtà. Speriamo che finita la legittima fase della critica, abbiamo qualcosa da dire alle famiglie sfollate e ormai da mesi senza casa, e a quelle che usciranno nelle prossime settimane (circa 80 sfratti con forza pubblica previsti fino alla fine di marzo).
Ci aspettiamo fatti concreti, ad esempio utilizzare per alloggi di soccorso per due anni tutte le strutture pubbliche attualmente in vendita; quanto al consigliere regionale e vicepresidente indignato, potrebbero accelerare l'iter della legge sulla graduazione degli sfratti, presentata in consiglio regionale, e pretendere dal sindaco il rispetto della tutela dei minori e degli impegni presi e non mantenuti.
Da lunedì riparte una stagione di proteste organizzate dal sindacato per evitare che la disperazione prevalga. Certo l'incapacità e l’inerzia dell’amministrazione non è più tollerabile.
Unione Inquilini
Daria Faggi e Paolo Gangemi.
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