Piano regionale integrato sull’immigrazione. Sgherri:”un buon piano che prova a dare una cornice unitaria a tutta la tematica, nella migliore tradizione della nostra regione”
Piano approvato oggi dall'aula del Consiglio Regionale
Firenze, 22 febbraio. Piano regionale integrato sull’immigrazione 2012 – 2015 oggi in Consiglio Regionale. Un piano condivisibile perché si pone in continuità con la legge regionale in tema – la 29/2009 – e perché da un quadro unitario e sistematico a tutti gli aspetti interventi e provvedimenti settoriali al riguardo dell’immigrazione regolare, superando per quest’ultima così la tipologia di “emergenza”, riconoscendo invece le specificità d’intervento relative a fatti contingenti e non programmabili, come tutta la questione profughi. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale. Per quanto riguarda l’immigrazione regolare il Piano svolge una funzione di ricondurre ad un quadro unitario le politiche e le normative di settore, con stanziamenti finanziari che vanno ben oltre quelli specifici di settore del Piano, nella consapevolezza che siamo di fronte ad una presenza in constante aumento , in gran parte dovuta anche ai ricongiungimenti familiari, dunque di giovani nuclei che scelgono di vivere in Toscana e qui crescere i loro figli. Era necessario su tutto questo un salto di qualità, che il Piano contribuisce a mettere in campo. E’ bene mettere a fuoco quello che è la realtà: cioè che l’immigrazione dà un contributo fondamentale alla crescita sociale ed economica della Toscana, basti pensare a tutte le attività che gli immigrati svolgono e rivestono importanza sempre più imprescindibile, fra cui ricordiamo ad esempio l’attività di cura degli anziani da parte delle “badanti”, in una regione dove la popolazione anziana autoctona è sempre maggiore e il tasso di natalità è assai basso, con tutte le conseguenze del caso, certamente calmierate dall’arrivo di popolazione giovane immigrata. Di fronte a tutto questo il Piano si pone obbiettivi condivisibili di vera integrazione e di multiculturalità, fra cui ricordo – prosegue Sgherri – il favorire e rafforzare l’informazione sui diritti – pensiamo ai nati sul nostro territorio e figli di migranti – ed una partecipazione alla vita pubblica – si pensi alle consulte, al consigliere aggiunto nelle assemblee elettive – che non è soltanto fonte di integrazione ma anche di assunzione di responsabilità. Questa la miglior risposta agli attacchi ideologici, scomposti e beceri di alcuni esponenti della destra, e alle loro accuse di portare avanti queste politiche per “avere qualche voto” in più: le politiche regionali combattono proprio quella xenofobia e razzismo su cui la destra ha soffiato per parlare alla pancia di qualche toscano e ottenere consenso, come quando fu paventato l’arrivo di “orde di barbari” a causa della legge regionale 29. Questo non successe. Oggi si prosegue sulla strada di queste politiche, nella miglior tradizione della nostra regione.
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