martedì 28 febbraio 2012

News lavoro Toscana - 28-02-2012

Tutti i numeri recenti di industria, produzione OCCUPAZIONE, inflazione, ..



GRANDE INDUSTRIA: RETRIBUZIONE LORDA PER DIPENDENTE +0.7% SU ANNO (N.d.R.: INFLAZIONE +2.9%)
Retribuzioni in crescita nella grande industria. A dicembre - secondo i dati dell'Istat - la retribuzione lorda per ora lavorata (al netto della stagionalita') aumenta rispetto al mese precedente dello 0,8%. In termini tendenziali l'indice grezzo aumenta del 5,3%.
Rispetto a dicembre 2010, la retribuzione lorda per dipendente (al netto dei dipendenti in Cig) aumenta dello 0,5% e il costo del lavoro dello 0,6%.
Nella media annua del 2011 la retribuzione lorda per dipendente (al netto dei dipendenti in Cig) aumenta, rispetto all'anno precedente, dello 0,7% mentre il costo del lavoro cresce dello 0,8%.
N.d.R.:  Nel frattempo non possiamo certo dimenticare che l'inflazione nel 2011 è stata del 2.9%, con la conseguenza che la perdita di salario è stata secca. Più in dettaglio, il dato di crescita rereso noto dall'ISTAT è riferito alla retribuzione lordfa per ora lavorata, dunque per evidenziario il 'disatsro' salariale nella grande industria, bisogna dire che le ore lavorate sono state ridotte dall'util.izzo della cassa, che sul percepito c'è stata una pressione fiscale superiore all'anno precedente grazie alle manovre economiche che si sono succedute, ed infine, come dicevamo,  a falcidiare il potere d'acquisto c'è stata pure un'inflazione del 2.9%. C'è qualcuno che vuole ancora titolare retribuzioni in crescita? nb
Notizia del: mar 28 feb, 2012
FIRENZE; GF, 1 NEGOZIO SU TRE NON RILASCIA SCONTRINO INDIVIDUATI 44 LAVORATORI IN NERO
In provincia di Firenze controlli a tappeto in tutto il territorio da parte della Gdf che nell'ultima settimana ha ispezionato 574 esercizi commerciali per verificare la regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali. Secondo i verbali redatti dalle fiamme gialle, più di un controllo su tre (205 casi, il 36%) ha dato esito irregolare. In due casi è stata riscontrata anche la mancata installazione del registratore di cassa.

I controlli hanno riguardato anche il lavoro nero, la pirateria musicale e l'evasione al diritto d'autore. In questo contesto sono stati individuati 44 lavoratori in nero; sequestrati 10.990 prodotti contraffatti o in violazione alla normativa sulla sicurezza dei prodotti; verbalizzati amministrativamente quattro senegalesi per abusivismo commerciale.

Nel corso dei controlli svolti il 21 febbraio ('martedì grasso), ultimo giorno di carnevale, sono stati eseguiti anche otto interventi ispettivi a night, discoteche, sale di intrattenimento con musica di Firenze, Campi Bisenzio, Barberino del Mugello, Figline Valdarno, Incisa in Val d'Arno, Castelfiorentino. In questo caso le ispezioni sono state svolte in stretto coordinamento con i funzionari della direzione regionale dell'Inps, della direzione provinciale del Lavoro e della Direzione regionale della Siae di Firenze. I controlli hanno accertato lo svolgimento di due eventi musicali abusivi ai fini Siae (Firenze), il mancato rilascio di 449 titoli di accesso, il sequestro di 10 supporti digitali, contenenti files musicali, l'individuazione di 14 lavoratori in nero (su 101 lavoratori identificati). TMNews
Notizia del: mar 28 feb, 2012
ISTAT: OCCUPAZIONE GRANDI IMPRESE -0.5% A DICEMBRE 2011
L'occupazione nelle grandi imprese a dicembre scorso ha segnato un calo dello 0,5% rispetto a un anno prima al lordo della Cig. Il calo e' dello 0,7% al netto dei dipendenti in Cig. Lo comunica l'Istat.A dicembre l'occupazione nelle grandi imprese dell'industria (misurata al netto della stagionalita') registra, rispetto al mese precedente, una variazione nulla al lordo della Cig e un aumento dello 0,2% al netto della Cig. In termini tendenziali gli indici grezzi diminuiscono dell'1,3% al lordo dei dipendenti in Cig e dell'1,6% al netto dei dipendenti in Cig.
Nei servizi l'occupazione (al netto della stagionalita') segna, in termini congiunturali, una crescita sia la lordo sia al netto della Cig (rispettivamente +0,2% e +0,1%). Gli indici grezzi registrano, in termini tendenziali, -0,1% al lordo della Cig e -0,2% al netto della Cig.
Al lordo della Cig l'indice diminuisce, rispetto a dicembre 2010, del 2,4% nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria condizionata, dell'1,3% nel settore delle attivita' manifatturiere e dello 0,6% nel settore delle costruzioni. Nel settore della fornitura di acqua; reti fognarie, attivita' di gestione dei rifiuti e risanamento l'occupazione aumenta dello 0,7%.
Nelle grandi imprese dell'industria, le ore lavorate per dipendente (al netto dei dipendenti in Cig e della stagionalita') aumentano a dicembre dell'1,6% rispetto al mese precedente; in termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, si registra un aumento dell'1,8%. Nei servizi le ore lavorate per dipendente (al netto dei dipendenti in Cig e della stagionalita') diminuiscono dello 0,4% in termini congiunturali; l'indice depurato dagli effetti di calendario segna una diminuzione tendenziale dell'1,3%. (AGI) .
Notizia del: mar 28 feb, 2012
FIAT: CAMUSSO, PIANO INDUSTRIALE FONDATO SOLO SU CHRYSLER
''Il piano industriale di Fiat e' fondato solo sulla Chrysler e gli Stati Uniti. Non si vedono i famosi 20 mld di investimenti e soprattutto non si vedono modelli che possano riaprire la competizione di Fiat con gli altri produttori europei''. E' quanto sostiene il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che a margine di un incontro sindacale a Milano commenta cosi' l'intervista di Sergio Marchionne nei giorni scorsi ''che dimostra - sottolinea - quello che diciamo da tempo e per il quale chiediamo l'intervento del governo'.' Adnkronos
Notizia del: mar 28 feb, 2012
COMUNI: SPI CGIL, GOVERNO RIPRISTINI WELFARE DEGNO DEL NOME. SINDACATO, 2011 ANNUS HORRIBILIS PER POLITICHE SOCIALI IN ITALIA
Il 2011 è stato l'annus horribilis per le politiche sociali in Italia: ad esserne convinto è lo Spi-Cgil, che ha effettuato un'analisi dei bilanci di 7.537 Comuni. Lo Spi-Cgil fa riferimento al fatto che il Fondo per le politiche sociali - che serve a finanziare interventi di assistenza alle persone e alle famiglie - dal 2010 al 2011 è passato da 929,3 milioni di euro ad appena 273,9 milioni, mentre é stato cancellato del tutto quello per la non autosufficienza. Quasi azzerato il Fondo per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, che è passato da 143,8 mln a 32,9 mln. Inoltre gli investimenti dei comuni sono in caduta verticale (-8.8%) e molte amministrazioni vivono la difficoltà a raggiungere l'equilibrio di bilancio della spesa corrente. "Il welfare nel nostro Paese è al collasso. Stiamo raccogliendo i frutti avvelenati di scelte scellerate e profondamente sbagliate di chi ci ha governato fino a poco tempo fa, che ha deciso di azzerare la spesa sociale lasciando milioni di persone prive di qualsiasi forma di assistenza", ha commentato il segretario generale Spi-Cgil Carla Cantone. "Ci aspettiamo - ha continuato Cantone - che il governo Monti intervenga per ripristinare uno stato sociale degno di un paese civile e che sappia rispondere alle esigenze dei pensionati, degli anziani, dei non autosufficienti, delle famiglie e più in generale di tutte le persone più fragili ed esposte". "Confidiamo - ha concluso il segretario generale dello Spi-Cgil - che insieme al rigore finanziario e ai sacrifici che hanno contraddistinto finora l'azione di governo, si riesca ad accompagnare un piano di intervento su scala nazionale con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni locali che rimetta al centro l'assistenza e il sostegno alla persona e che consideri il welfare come un'imperdibile occasione di sviluppo e di investimento per il Paese". (ANSA).
L'analisi dei bilanci di previsione degli enti locali fatta dallo Spi Cgil mostra un quadro drammatico nel 2011: interventi e spesa sociale tagliati, tasse locali esplose. Il 60% delle risorse alla burocrazia, solo il 30% al welfareI fondi nazionali per gli interventi sociali più che dimezzati, le tasse su redditi e servizi locali aumentate fino a punte del 100%, gli investimenti e la spesa crollati dal Nord al Sud: è amaro, soprattutto per i cittadini, il bilancio del 2011 per gli enti locali, alla voce welfare. Lo Spi-Cgil (il sindacato dei pensionati) ha effettuato un’analisi dettagliata dei bilanci di previsione dei Comuni italiani. Il campione analizzato è significativo e riguarda 7.537 Comuni distribuiti su tutto il territorio nazionale. E dall’analisi emerge un quadro molto preoccupante sull’esercizio da parte delle amministrazioni locali delle proprie funzioni, in particolare di quelle relative alle politiche di sviluppo, agli investimenti e all’erogazione di servizi alla persona e collettivi. La preoccupazione aumenta, rileva l’analisi dello Spi, se si tiene conto che è aumentata la pressione fiscale, senza però portare a un adeguamento della spesa corrente e all’innalzamento del livello di copertura dei servizi.

2011 l’annus horribilis della politica socialeIl 2011 può essere definito a tutti gli effetti l’annus horribilis della politica sociale nel nostro paese. I Fondi nazionali per gli interventi sociali – ricorda l’analisi - hanno perso il 63% delle risorse stanziate dallo Stato rispetto all’anno precedente. In particolare il Fondo per le politiche sociali – che serve a finanziare interventi di assistenza alle persone e alle famiglie – dal 2010 al 2011 è passato da 929,3 milioni di euro ad appena 273,9 milioni.
E’ stato invece cancellato del tutto quello per la non autosufficienza, per il quale era previsto uno stanziamento di 400 milioni di euro. Drastiche riduzioni sono state operate, inoltre, al Fondo per le politiche per la famiglia (da 185,3 mln a 51,5 mln), a quello per le politiche giovanili (da 94 mln a 12,8 mln), a quello per l’infanzia e l’adolescenza (da 30 mln a 3 mln) e a quello per il servizio civile (da 299,6 mln a 110,9 mln). Una fortissima riduzione ha riguardato, infine, il Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, che porta benefici soprattutto alle persone anziane alle prese con il caro-affitti e che è passato da 143,8 mln a 32,9 mln.

Le tasse sono aumentateCome se non bastasse, nel 2011 si è registrato un aumento dei tributi rispetto al 2010: sono passati da 355,5 euro a 418 euro pro-capite. Tale aumento è determinato da un maggior gettito derivante da tributi federalisti, da quello relativo all’addizionale Irpef e da quello riferito alla tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu). A livello nazionale l’imposta sui redditi ha subito un aumento dell’11% mentre la Tarsu del 12%. L’Irpef ha subito aumenti maggiori a Roma (+82,5%), a Brindisi (+36,4%), a Bari (32%), a Napoli (15,6%) e a Firenze (15,2%). Casi limite quelli di Marsala, Carrara, Cremona, Lamezia Terme e Imola dove gli aumenti hanno superato il 100%. Per quanto riguarda la Tarsu, gli aumenti più sensibili si sono registrati nei Comuni capoluogo di provincia come Reggio Calabria (+64%), L’Aquila (+53%), Catania (35,4%), Lecce (+34%), Palermo (6%), Torino e Napoli (3%). Solo a Milano si è registrata una diminuzione pari al 4,3%.

In aumento le entrate extratributarieIn aumento del 7,2% anche le entrate extratributarie, con una spesa pro-capite di 14 euro in più. Tale aumento si è registrato in particolare nei Comuni del nord-ovest (+9,4%), del sud (+8%) e in quelli che superano i 50.000 abitanti (+11,3%). I proventi di servizi pubblici (tariffe e compartecipazioni ai costi dei cittadini, multe) sono aumentati, invece, del 6%.

60% alla burocrazia, 30% al welfareIl 60% delle risorse delle amministrazioni comunali – rileva ancora la ricerca dello Spi - vengono destinate alle funzioni generali di amministrazione, alla spesa per il personale e, più in generale, al mantenimento dei costi della politica. La spesa per il welfare si attesta, invece, al 30% del totale e riguarda servizi sociali, politiche culturali, istruzione, sport e tempo libero. Questa voce ha subito una flessione rispetto al 2010 dell’1% e una contrazione delle risorse pari a 252 milioni di euro. Nei Comuni del Centro Italia la spesa per il welfare è diminuita del -2,3% rappresentando il 30,6% della spesa totale. In quelli del sud, invece, la diminuzione è stata dallo 0,9% ma in questo caso rappresenta solo il 22,5%. Riduzioni meno sensibili si sono registrate al nord ovest (-0,6%) e al nord est (-0,2%).

Spesa sociale -1,8%La spesa sociale dei Comuni – che comprende servizi a favore degli anziani, dei minori, dei diversamente abili e rivolti verso il disagio – è diminuita nel 2011 dell’1,8% con una riduzione di 166,5 milioni di euro e una minore incidenza sulla spesa corrente dello 0,6%. La diminuzione è stata più forte nei Comuni del centro (-4,4%), in quelli del sud (-2,8%), in quelli che hanno tra i 20.000 e i 50.000 abitanti (-2,9%) e in quelli che superano i 50.000 abitanti (-3%).

Investimenti in caduta verticaleLa voce di spesa dei Comuni - riservata agli investimenti finalizzati alla realizzazione e alla manutenzione straordinaria di infrastrutture - è in caduta libera e ha perso l’8,8% rispetto al 2010 con un taglio di quasi 4miliardi e mezzo di euro. Tale riduzione ha riguardato soprattutto Comuni del nord ovest (-14,9%) e del nord est (-16,5%). Non hanno risparmiato, però, anche il centro (-8%) e il sud (-5%). Tra le grandi città spicca Palermo (-61,5%), seguita da Milano (-15,3%).

Equilibrio di bilancio: precarioMolti Comuni vivono la difficoltà a raggiungere l’equilibrio di bilancio della spesa corrente, che su scala nazionale è al 97,8%. Tale percentuale è inferiore nei Comuni del nord ovest (96,9%), in quelli del sud (97,7%) e in quelli con più di 50.000 abitanti (96,7%). In questi ultimi due casi la percentuale è addirittura in flessione rispetto all’anno precedente (-0,1%, -0,2%). Un saldo economico inferiore al pareggio di bilancio porta i Comuni ad avere problemi sulla spesa corrente, che rischia così di non trovare le coperture finanziarie se non verranno attivate altre entrate tributarie o “azioni straordinarie”.
Notizia del: lun 27 feb, 2012

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