mercoledì 24 agosto 2011

Lettera ANPI sul 25 Aprile


A.N.P.I.
A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E P A R T I G I A N I D ’ I T A L I A
COMITATO NAZIONALE
____

Roma, 22 agosto 2011
Agli Onorevoli Presidenti dei Gruppi parlamentari
del Senato e della Camera dei Deputati
Onorevoli Presidenti,
quando i quotidiani hanno dato notizia del progetto di inserire - tra le varie misure della più
recente manovra - anche l'accorpamento delle festività laiche infrasettimanali alla
domenica successiva, il Comitato Nazionale dell'ANPI ha espresso subito la più viva
preoccupazione con un comunicato che faceva riferimento, in modo particolare, a tre
festività di eccezionale rilievo e valore storico (25 aprile, 1 maggio e 2 giugno).
Peraltro, le misure in questione sono entrate nel decreto ed ora dovranno essere
esaminate, con le altre, in sede parlamentare.
Nel frattempo, ci sono pervenute - da ogni parte d'Italia - manifestazioni di esplicito
dissenso rispetto a quel tipo di misure, accompagnate anche dall'opinione di non
pochi economisti, secondo i quali l'incidenza delle stesse, sul piano economico,
sarebbe sostanzialmente irrilevante. C'è un diffuso allarme, al riguardo di queste
misure, in gran parte del mondo democratico e dei cittadini che credono
all'importanza di alcuni valori imprescindibili.
L'ANPI, ovviamente, è consapevole della necessità della pronta adozione di misure anche
drastiche, per affrontare la grave crisi che si sta attraversando (non solo in Italia) ed
evitare il peggio, convinta che solo misure che rispondano a criteri di equità e
ragionevolezza possono essere recepite ed attuate con la necessaria convinzione e il
conseguente impegno da parte di tutti.
Ma l'equità non si realizza soltanto sul terreno economico-sociale. Di essa fanno
parte anche valori fondamentali, di natura storico-politica, che riguardano l'intera
collettività nazionale; prescindere da essi o negarli, significherebbe negare la nostra
stessa storia, le origini della nostra libertà e della democrazia e misconoscere lo
stesso significato del lavoro, posto giustamente a fondamento della Repubblica ed
al quale è dedicata una festa che appartiene alla tradizione di tutti.
E' stato giustamente rilevato, da un illustre giurista (Alessandro Pace), che i francesi non
accetterebbero mai di spostare la data del 14 luglio, così come gli americani non
A.N.P.I.
A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E P A R T I G I A N I D ’ I T A L I A
COMITATO NAZIONALE
____
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prenderebbero neppure in considerazione l'idea di spostare il "giorno dell'indipendenza" o
il "giorno del ringraziamento". E ciò perché è diffusa, in loro, la consapevolezza che "la
celebrazione di certi avvenimenti costituisce un fattore di integrazione dell'ordinamento
statale, la cui sostanziale unità, pur nella diversità delle idee, è nell'interesse generale
preservare". Per tornare a noi, va detto, in particolare, che, fra le feste " laiche " che
si vorrebbero spostare, quella del 25 aprile - festa nazionale e dunque di tutti -
assume un significato del tutto particolare perché ricorda non solo la liberazione
dalla dittatura e dall'invasione nazista, ma anche quelle centinaia di migliaia di
cittadini che si sono sacrificati per la nostra libertà. Non possiamo confondere
questi significati e questi valori in una giornata festiva qualsiasi, senza che essi
perdano gran parte della loro stessa valenza e senza rischiare di offendere la
memoria dei nostri caduti.
Se è vero - come molti specialisti sostengono - che si tratta di misure di valore economico
insignificante, non dovrebbe essere difficile sostituirle con altre di maggiore efficacia
economica, nel rispetto però di quella equità, storicamente intesa, a cui ho fatto cenno,
oltreché all'esigenza ordinaria di equità economico- sociale.
Mi permetto, perciò, a nome dell'ANPI Nazionale, di invitare tutti i Gruppi parlamentari ad
una riflessione attenta e serena sulla questione che l'ANPI ha doverosamente sollevato e
la cui sostanza confido che potrà essere accolta senza difficoltà. Se così sarà, ne
guadagnerà l'intera collettività nazionale, pronta ad affrontare, quando necessario, anche
importanti sacrifici, ma nel rispetto della nostra storia e dei valori che devono unirci perché
sono alla base della Costituzione e della stessa convivenza democratica.
Ringraziando per l'attenzione, invio i migliori saluti.
Il Presidente Nazionale dell’ANPI
Carlo Smuraglia

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