Paolo Ferrero, PRC-FdS
Impossibile per una famiglia di lavoratori immigrati pagare l’ennesimo balzello. Il governo Monti mantenga le promesse e lo abolisca. La norma introdotta con il precedente governo da Maroni e Tremonti prevede il pagamento di una ulteriore somma, da 80 a 200 euro a persona, per il rinnovo o il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Si vuole fare cassa con lavoratori in gran parte sottopagati o che stanno vivendo la crisi mediante una tassa decisamente razzista. Il ministro dell’Interno e il ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione hanno annunciato giorni fa che si sarebbe intervenuti rapidamente, si era parlato anche di una tassa commisurata al reddito. Intanto le misure sono entrate in vigore con tanto di beffa inclusa: il 50% del ricavato di queste tasse verrà infatti utilizzato per rimpatriare coloro la cui presenza è considerata irregolare. Il Prc si unisce alle proteste della Cgil, dell’Usb, dell’associazionismo antirazzista e democratico nel chiedere un immediato ritiro di questa norma. Se si ha bisogno risorse si faccia subito una vera patrimoniale piuttosto che svuotare le tasche delle persone più vulnerabili e ricattabili.
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