Da quattro giorni i lavoratori genovesi dell'Aster ( Azienda Servizi Territoriali), dell'Amt (Azienda mobilità e trasporti e dell'Amiu (Azienda Multiservizi e d'Igiene Urbana), scioperano, invadono la sala del Consiglio comunale, occupano i depositi, presidiano piazza De Ferrari e manifestano contro l'ipotesi di privatizzazione dei servizi pubblici sulla quale sta decidendo la Giunta comunale di Genova guidata dal PD Doria, con la motivazione del risanamento. Ma il buco è stato fatto dal Sindaco per scelte sbagliate e derivati spazzatura che riversa sui lavoratori.
Mentre i lavoratori sono sostenuti dai delegati di altre aziende coinvolte nel piano di svendita, sono oggetto di una politica antipopolare e reazionaria, a partire da Sel che definisce la protesta "azione squadrista"
Appoggiamo la decisione del “blocco ad oltranza” del servizio e siamo solidali con chi resiste per la difesa dei propri diritti con ogni mezzo pur di evitare ulteriori licenziamenti, divisione e frammentazione della categoria come è stato fatto passare tranquillamente a Firenze con l'Ataf.
La lotta deve essere necessariamente dura, per respingere il duro attacco della borghesia e delle sue istituzioni che continuano ad introdurre nuove forme di sfruttamento con il piano Marchionne, di mancanza di sicurezza e difesa della salute e di fascistizzazione anche sui luoghi di lavoro con la complicità dei sindacati Confederali - ultimo in ordine di tempo l'accordo sulla rappresentanza - che, tra l'altro, nasconde l'attacco al diritto di sciopero.
Siamo in una fase di crisi sistemica che richiede, insieme alle rivendicazioni immediate, una lotta politica per abolire lo sfruttamento e distruggere la società borghese, tutte le sue leggi, il suo mercato, i suoi vincoli con l'Europa dei monopoli e le banche.
Il capitalismo, sempre alla ricerca del massimo profitto, dimostra il suo fallimento, così come il riformismo. Entrambi fanno pagare le loro crisi solo alla classe lavoratrice, alle masse popolari, rapinano i popoli con le guerre.
Organizziamoci per riproporre la centralità operaia come classe antagonista al capitale fino a costruire la società socialista.
Comitato comunista “Fosco Dinucci”, Firenze
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