martedì 26 novembre 2013

Ospedale Serristori: la Mozione di Rifondazione sulla difesa del presidio ignorata e sbeffeggiata da un nutrito gruppo di consiglieri del PD, Sel e Udc

Comunicato stampa

Ospedale Serristori: la Mozione di Rifondazione sulla difesa del presidio ignorata e sbeffeggiata da un nutrito gruppo di consiglieri del PD, Sel e Udc che abbandonano l'aula e fanno mancare il numero legale.

Un comportamento grave, inqualificabile e irresponsabile quello adottato ieri in Consiglio Provinciale dal PD, Sel & UDC in occasione della presentazione della mozione di Rifondazione Comunista con la quale veniva chiesto al parlamentino,  di pronunciarsi contro il declassamento del Presidio Ospedaliero Serristori di Figline valdarno. Durante la presentazione della mozione – che risale a maggio 2013 - il capogruppo del PD + 13 consiglieri, Sel e UDC abbandonano l'aula facendo così mancare il numero legale alla seduta.


In un emiciclo  semivuoto e tra l'imbarazzo dei pochi rimasti  ho così illustrato il testo della mozione che chiede alla Regione Toscana e alla ASL 10 di recedere da ogni operazione di tagli, soppressioni e trasformazione di attività e servizi dell'Ospedale riconfermando la natura del presidio, quale ospedale per acuti di 1° livello, collocato funzionalmente nella rete integrata dei servizi socio sanitari del territorio del Valdarno fiorentino e interconesso all'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri.

Una mozione da noi ritenuta strategica alla luce del succedersi degli eventi.

Dopo lo sciopero del 7 ottobre indetto dai COBAS Sanità Firenze  e la straordinaria manifestazione di popolo tenuta a Figline Valdarno ( partecipata dal  Sindaco di Figline, Giunte Comunali, Consiglieri Regionali e Parlamentari e associazioni di tutto il territorio)  a difesa del diritto alla salute e per il ritiro delle disposizioni organizzative emesse dalla Direzione  Generale della ASL 10,  sono pervenute da parte della Asl  ai sindaci del Valdarno Fiorentino  i nuovi piani di riassetto dei servizi, i famosi protocolli d'intesa che dovrebbero segnare in negativo le sorti dell'ospedale.

Al termine della mia presentazione, constatati i vergognosi e numerosi vuoti di tanti scranni, abbiamo chiesto la sospensione della seduta rimandando la discussione e le operazioni di voto  al Consiglio provinciale successivo.
La seduta è stata chiusa alle ore 17,30: un vero e proprio furto di democrazia consiliare e un'altra pagina nera da aggiungersi a questa consigliatura, che certo non fa onore alla funzione di rappresentanza che ognuno deve esercitare in funzione del mandato ricevuto.

Certo viene da pensare cosa possa unire forze così diverse – PD, SEL & UDC - ad assumere un profilo basso, irrispettoso e contraddittorio nel disertare una normale seduta consiliare con all'ordine del giorno un tema così delicato e sentito dalla cittadinanza come il sistema sanitario e  il diritto alla salute.  Così come  viene da evidenziare  che le stesse  forze che oggi disertano la seduta del parlamentino provinciale a livello locale invece sostengono  le nostre ragioni nel difendere  l'Ospedale Serristori.

Il bieco espediente messo in essere dall'allegra comitiva di Consiglieri comunque ha solo sortito l'effetto di  rimandare il pronunciamento dell'assemblea elettiva  poiché per regolamento del Consiglio Provinciale una mozione illustrata deve essere obbligatoriamente discussa e votata, appunto in quello successivo.

Dunque a niente è servito questo espediente se non a dimostrare a chi sta a cuore il Serristori e chi ha rispetto delle istituzioni e della sovranità popolare.

Firenze 26 novembre 2013       Andrea Calò Capogruppo Rifondazione Comunista


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