Comunicato stampa
Ospedale
Serristori: la Mozione di Rifondazione sulla difesa del presidio ignorata e
sbeffeggiata da un nutrito gruppo di consiglieri del PD, Sel e Udc che
abbandonano l'aula e fanno mancare il numero legale.
Un comportamento grave, inqualificabile
e irresponsabile quello adottato ieri in Consiglio Provinciale dal PD, Sel
& UDC in occasione della presentazione della mozione di Rifondazione
Comunista con la quale veniva chiesto al parlamentino, di pronunciarsi contro il declassamento del
Presidio Ospedaliero Serristori di Figline valdarno. Durante la presentazione
della mozione – che risale a maggio 2013 - il capogruppo del PD + 13
consiglieri, Sel e UDC abbandonano l'aula facendo così mancare il numero
legale alla seduta.
In un emiciclo semivuoto e tra l'imbarazzo dei pochi
rimasti ho così illustrato il testo
della mozione che chiede alla Regione Toscana e alla ASL 10 di recedere da ogni
operazione di tagli, soppressioni e trasformazione di attività e servizi
dell'Ospedale riconfermando la natura del presidio, quale ospedale per acuti di
1° livello, collocato funzionalmente nella rete integrata dei servizi socio
sanitari del territorio del Valdarno fiorentino e interconesso all'ospedale
Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri.
Una mozione da noi ritenuta
strategica alla luce del succedersi degli eventi.
Dopo lo sciopero del 7 ottobre
indetto dai COBAS Sanità Firenze e la
straordinaria manifestazione di popolo tenuta a Figline Valdarno ( partecipata
dal Sindaco di Figline, Giunte Comunali,
Consiglieri Regionali e Parlamentari e associazioni di tutto il
territorio) a difesa del diritto alla
salute e per il ritiro delle disposizioni organizzative emesse dalla Direzione Generale della ASL 10, sono pervenute da parte della Asl ai sindaci del Valdarno Fiorentino i nuovi piani di riassetto dei servizi, i
famosi protocolli d'intesa che dovrebbero segnare in negativo le sorti
dell'ospedale.
Al termine della mia
presentazione, constatati i vergognosi e numerosi vuoti di tanti scranni,
abbiamo chiesto la sospensione della seduta rimandando la discussione e le
operazioni di voto al Consiglio
provinciale successivo.
La seduta è stata chiusa
alle ore 17,30: un vero e proprio furto di democrazia consiliare e
un'altra pagina nera da aggiungersi a questa consigliatura, che certo non fa
onore alla funzione di rappresentanza che ognuno deve esercitare in funzione
del mandato ricevuto.
Certo viene da pensare cosa possa
unire forze così diverse – PD, SEL & UDC - ad assumere un profilo basso, irrispettoso
e contraddittorio nel disertare una normale seduta consiliare con all'ordine
del giorno un tema così delicato e sentito dalla cittadinanza come il sistema
sanitario e il diritto alla salute. Così come
viene da evidenziare che le
stesse forze che oggi disertano la
seduta del parlamentino provinciale a livello locale invece sostengono le nostre ragioni nel difendere l'Ospedale Serristori.
Il bieco espediente messo in
essere dall'allegra comitiva di Consiglieri comunque ha solo sortito l'effetto
di rimandare il pronunciamento
dell'assemblea elettiva poiché per
regolamento del Consiglio Provinciale una mozione illustrata deve essere obbligatoriamente
discussa e votata, appunto in quello successivo.
Dunque a niente è servito questo
espediente se non a dimostrare a chi sta a cuore il Serristori e chi ha
rispetto delle istituzioni e della sovranità popolare.
Firenze 26 novembre 2013 Andrea Calò Capogruppo Rifondazione
Comunista
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