Riforme scolastiche nella legge di stabilità: il Governo fa marcia indietro
di Alessandro Giuliani
da La Tecnica della Scuola
18 novembre 2013
Con una nota sintetica il Miur fa sapere che il testo a cui si fa riferimento è da ritenersi del tutto superato. Decisive le forti proteste dei sindacati? Di sicuro ha pesato lincertezza politica: per attuare riforme di questa portata serve una visione condivisa e una maggioranza coesa. Intanto da Viale Trastevere si apprende che almeno per il comparto istruzione il ministro Carrozza avrebbe intenzione di avviare un confronto con il mondo della scuola prima di procedere oltre.
Sul testo del disegno di legge delega in materia di istruzione Governo fa marcia indietro. A comunicarlo è stato il ministero dellIstruzione, con una nota sintetica emessa nella giornata del 18 novembre.
A seguito delle notizie di stampa sul Disegno di legge delega in materia di Istruzione, Università e Ricerca, il Ministero precisa si legge nel testo pubblicato dal dicastero di Viale Trastevere che il testo a cui si fa riferimento è da ritenersi del tutto superato.
Sulla decisione dellEsecutivo Letta di rivedere la modifica di alcune parti rilevanti dellorganizzazione scolastica, ad iniziare dalla revisione degli organi collegiali, oltre che sullo stato giuridico del personale e del reclutamento, potrebbero aver pesato le forti critiche espresse nei giorni scorsi dai sindacati.
La frenata del Governo potrebbe però anche avere anche altre motivazioni. LAnsa ritiene che il dietrofront delle ultime ora non sarebbe estraneo alla situazione politica: con la delega il Governo chiede di legiferare al posto del Parlamento, ma ciò dovrebbe accadere quando cè una visione condivisa e una maggioranza coesa.
Inoltre, secondo quanto si apprende in ambienti ministeriali, per quanto riguarda il comparto istruzione, il ministro Carrozza avrebbe intenzione di avviare un confronto con il mondo della scuola prima di procedere oltre, mentre sul fronte delluniversità e della ricerca si tratterebbe di una delega di tipo ricognitivo con lobiettivo di arrivare a un Testo unico che riordini la materia legislativa esistente in questi due ambiti.
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