martedì 19 novembre 2013

Petizione: STRAGE LA PIAZZA VIRTUALE STRIGLIA LO STATO


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http://firmiamo.it/strage-di-viareggio---lo-stato-si-costituisca-parte-civile


LA NAZIONEVIAREGGIOlun, 18 nov 2013
STRAGE LA PIAZZA VIRTUALE STRIGLIA LO STATO
Petizione, oltre mille firme
SALE vertiginosamente il numero delle firme per la petizione sulla strage di Viareggio: obiettivo risvegliare la coscienza dello Stato, reo di non essersi costituito parte civile. In appena cinque giorni sono state già 1.056 le adesioni da parte di viareggini. E non solo. Perché la tragedia ha toccato lanima di tutti, ha commosso lintero Stivale che cerca in ogni modo di mostrare la propria solidarietà alle famiglie delle vittime. Una solidarietà che sembrerebbe invece essere mancata da parte del governo. Antonio, Pierluigi, Giovanni, Laura... ect... ect... un elenco infinito di gente dal cuore grande che si unisce al grido disperato di chi quel maledetto 29 giugno lha vissuto sulla propria pelle. E lo fa dal sito http://firmiamo.it/strage-di-viareggio---lo-stato-si-costituisca-parte-civile dove la piaz za virtuale si allarga giorno dopo giorno. Lobiettivo 50mila firme è ancora lontano, ma non sembra impossibile.
ANCHE il sindaco Leonardo Betti ha chiesto allo Stato un atto di responsabilità, scrivendo direttamente al presidente Enrico Letta: «Lo Stato, nellennesima strage che ha colpito il nostro Paese, non deve ancora una volta essere vissuto dai familiari e dai parenti delle vittime come un nemico che si accontenta di sostanziosi risarcimenti: lo Stato deve essere accanto a loro, come sommessamente ha fatto listituzione che guido da pochi mesi, per pretendere giustizia».
 
LA NAZIONEVIAREGGIOdom, 17 nov 2013
E STATA una mazzata che la città fatica a metabolizzare. Una città che si sente tradita e ha mille ragioni per coltivare questo sentimento. La vicenda della mancata costituzione dello Stato come parte civile nel processo per il disastro ferroviario che si è aperto mercoledì a Lucca è limmagine del distacco (per molti ormai insanabile) che esiste oggi tra la classe politica che ci governa e la gente. La memoria di 32 morti, le battaglie che da 52 mesi stanno conducendo familiari e comitati per far sì che venga accertata la verità non si liquidano in quella congrua somma di risarcimento che si sta per accettare e che è alla base della decisione di sfilarsi dal processo dopo tutte le dichiarazioni ufficiali in cui si garantiva il contrario.
E LO STATO danimo della città è fotografato da quello scatto di rabbia del sindaco Leonardo Betti in aula al momento dellufficializzazione della decisione, arrivato il giorno stesso in cui il primo cittadino in un intervento ospitato dalle colonne del nostro giornale parlava «dellinizio di una battaglia verso la verità che la città di Viareggio è pronta a combattere al fianco delle istituzioni». Davvero una brutto colpo, una storia triste perché la richiesta della verità e giustizia per 32 morti innocenti non si quantifica in un «sostanzioso risarcimento» e comunque con la burocratica precisazione che «le esigenze di accertamento processuale sono garantite dal pubblico ministero».
CI MANCHEREBBE altro viene da dire, anche se ormai non ci stupiamo più di niente. E non vale come giustificazione neanche la riduttiva considerazione che lo Stato non può costituirsi contro le Ferrovie dello Stato. La verità lha detta in quelle poche parole di commento il procuratore capo di Lucca Aldo Cicala, etichettando la decisione come «politica». E proprio così. Aggiungiamo noi espressione di una politica sempre più lontana dalla gente, indifferente ai suoi sentimenti e alle sue aspettative. Non stiamo a scomodare lEtica, basta parlare solo di buonsenso e di rispetto. Per chi non cè più e per i familiari e gli amici che non smettono di piangerli. Vedremo giovedì prossimo quando a Roma verrà espresso dallavvocatura il parere vincolante sulla congruità della transazione in quanto sarà fissato il prezzo della morte, del dolore e di una ferita che non si rimargina dentro tutta la città di Viareggio. Dentro tutti noi. Può essere la cifra che vogliono, ma non riuscirà sicuramente a cancellare la brutta pagina che ha caratterizzato lapertura di un processo sul quale vengono riposte tante speranze. Per la verità ci sarebbe tempo fino alla prossima udienza, il 27 di questo mese, affinché la ragione prevalga e si sconfessi quanto ufficializzato mercoledì scorso. Ma visto cosa è accaduto sin qui è inutile sperare in un ravvedimento.
 

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