Abbiamo imparato a camminare domandando…
e cercando le risposte, abbiamo cominciato a fare cose…
e facendo ci siamo accorti che ci stavamo ribellando…
e leggendo Comune-info ci si accorge che siamo in tanti…
Anche la nostra piccola Centrale sociale Autogestita da il suo contributo!La Talpa e l’Orologio, Imperia
I NUOVI-NUOVI MOVIMENTI SOCIALI
Erano i “nuovi” movimenti, quelli nati durante l’agonia delle dittature sudamericane e cresciuti sotto il neoliberismo. Oggi sembrano aver concluso il loro ciclo storico: alcuni si sono istituzionalizzati, altri misurano un lento declino, altri ancora hanno lasciato orme profonde e continuano a ispirare chi vuole cambiare il mondo. È già nata, intanto, un’altra, nuovissima generazione di movimenti. Tra i tratti più riconoscibili, l’influenza delle femministe e degli indigeni e la mancanza di apparati e dirigenti permanenti. Lo Stato non sembra più un riferimento importante, c’è una nuova cultura politica e si prova a costruire un mondo nuovo
IL TEMPO DELLE IMPRESE RECUPERATE
Il cambiamento emerso con vicende "note", come la nascita della coop Ri-Maflow in Lombardia, e meno note, come il caso dell'Ipt in Toscana (ora in mano ai lavoratori che hanno avviato anche una riconversione ecologica), è profondo. Cresce il numero di imprese autogestite, 29 quelle accompagnate da Legacoop negli ultimi cinque anni (Foto. La riconversione ecologica e sociale della produzione alla cooperativa Ri-Maflow include anche l’autoproduzione di un ottimo limoncello, il “Rimoncello”)
ARANCE EQUO ANIMATE
Qual è la differenza tra un sistema che si fonda sul rispetto delle persone e dell’ambiente e uno che pone al centro il guadagno per pochi e lo sfruttamento di suolo, aria, acqua e lavoro? Da questo quesito, nasce il primo CartoSip, il cartone animato della Rete delle Economie solidali del Sud per le scuole: racconta la storia di due arance e di due contadini. Guarda il cartone:
GUARDATE QUESTO VIDEO: ECCO COME HANNO MASSACRATO ROMA
L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha stimato che in Italia il consumo di suolo procede inarrestabilmente al ritmo di 8 metri quadrati al secondo. In questo breve "video" viene mostrato com'è cambiato il volto di Roma negli ultimi anni: 22 zone a confronto. Tra il 1998 e il 2013, 38.150.000 metri quadrati di superficie sono stati cementificati, in gran parte per uso residenziale. Più o meno 5.350 campi da calcio. In questi quindici anni la popolazione di Roma è rimasta pressoché invariata
CONTADINI E FILIERE CORTE
Nei nonluoghi del mercato globale, tra l’appiattimento dei gusti e “l’importante è consumare”, si insinua un ritorno alla terra, come dimostrano i dati Istat sull’agricoltura, in particolare quella contadina. Per questo sempre più gruppi di cittadini e organizzazioni mettono legna al fuoco del progetto di riconversione agricola: parlano di filiere alimentari sostenibili, chilometro zero e alleanze tra produttori e consumatori
IL NOSTRO BAR E' SENZA SLOT
Barbara gestisce l’Antico caffè, un bar del Comune di Ariccia, a pochi chilometri da Roma. Poche settimane fa ha contattato la campagna Slot Mob: “Volevo farvi sapere che abbiamo deciso che nel nostro locale non ci sarà mai una slot machine. Non vogliamo lucrare sulle debolezze delle persone comuni, non vogliamo essere complici”....
CONTADINI NELLE STRADE DI BRUXELLES
Il Parlamento europeo vota sul commercio dei semi: contadini, Ong e cittadini si sono riuniti per un’azione simbolica in difesa delle sementi e del diritto dei contadini e delle contadine a usarli, scambiarli, avere accesso alla biodiversità. Una grido contro i brevetti - spiega Elisabetta Cangelosi da Bruxelles su Comune-info - e contro il controllo sul mercato dei semi esercitato dalle multinazionali
PROPRIETA' COLLETTIVE E TERRITORI
“Se è vero, come è vero, che la ‘proprietà collettiva’ prevista dalla Costituzione ‘prevale’ su quella privata e quest’ultima è storicamente ‘derivata’ dalla prima, si deve necessariamente ammettere – spiega Paolo Maddalena, vicepresidente onorario della Corte costituzionale – che la Costituzione ha operato un ‘capovolgimento’ delle tradizionali concezioni borghesi e neocapitalistiche sulla proprietà. E’ questa che costituisce un ‘limite alla proprietà collettiva’ e all’interesse pubblico e non viceversa. Continuare a parlare di ‘limiti alla proprietà privata’ è, dunque, un anacronismo”... Quanto invece al conetto di “territorio” occorre ribadire che si tratta di “un ‘bene comune unitario’, formato da ‘più beni comuni’, in ‘appartenenza’ comune e collettiva. (…) Oggi possiamo considerare il territorio, non solo come una entità materiale comprendente il suolo, il sottosuolo e tutto ciò che è sul soprassuolo, compreso i beni artistici e storici creati dall’uomo, ma anche entità immateriali e le stesse attività umane che sul territorio si svolgono”. Il territorio, la proprietà collettiva, la crisi finanziaria: un importante contributo alla teoria dei beni comuni
CITTADINI COMUNI
I movimenti di cittadinanza esplosi negli ultimi anni in nord dell’Africa, Turchia, Brasile dimostrano che il cambiamento oggi è alimentato dalle persone comuni. “Tradizionalmente, le trasformazioni si sono realizzate attraverso dei movimenti rivoluzionari popolari, come La Comune di Parigi o i movimenti per i diritti civili negli Stati uniti negli anni ’60 – spiega David Harvey – In realtà, si può dire che esistono due tipi di movimenti: uno nel quale il cittadino chiede più democrazia nella costruzione urbana, l’altro si relaziona invece con richieste di un maggior accesso ai mezzi di produzione e alla riorganizzazione della vita quotidiana”
UN SASSOLINO NELL'INGRANAGGIO DEI MEDIA
Qualsiasi dominio dipende dai dominati. Anche quello dei media: lettori e giornalisti possono ogni giorno scegliere, possono ribellarsi. Un appello di Alex Zanotelli ai giornalisti: “Mettete qualche ‘sassolino’ nell’ingranaggio dell’informazione, facendo passare qualche notizia in più sui drammi dei più poveri, soprattutto del sud del mondo”
LE DONNE HANNO CAMBIATO TUTTO
Ovunque i movimenti delle donne hanno cominciato a cambiare il modo con cui si guarda il mondo. Ma il neoliberismo usa alcune intuizioni e pratiche di quei movimenti per rafforzare le sue politiche di profitto. Questo in molto casi, ad esempio nell'Europa centrale e orientale, ha indebolito i movimenti e i piccoli gruppi di donne hanno più difficoltà a sopravvivere ora di quanto la avessero vent’anni fa. Tuttavia, dice Lepa Mladjenovic, femminista, "è mia opinione che il movimento femminista sia il più efficace fra tutti i movimenti sociali. Per ciò che riguarda il futuro, in questa regione le giovani donne si stanno ora organizzando in nuovi spazi sovversivi per la trasformazione, molto più di prima. Abbiamo le Assistenti Sociali Ribelli in Slovenia, Clit Budapest e Queer in Ungheria. Vediamo un aumento annuale del numero di giovani donne che si iscrivono a gruppi di studi di genere, scuole estive femministe, festival femministi, dal Kazakistan alla Polonia. E abbiamo molte femministe sui social media, facebook, i blog"
PAGHIAMO CHI NON PAGA
Dal 2006, il circuito di operatori economici che dichiarano pubblicamente di opporsi al racket continua a crescere costantemente. Oggi sono oltre 800 gli imprenditori e i commercianti che aderiscono alla campagna antiracket “Pago chi non paga” e che hanno maturato la forza e il coraggio di affrancarsi dal fenomeno delle estorsioni mafiose. Nei giorni scorsi, le associazioni antiracket calabresi della Federazione Antiracket Italiana hanno presentato a Lamezia Terme la “Guida del consumatore critico antiracket”
e cercando le risposte, abbiamo cominciato a fare cose…
e facendo ci siamo accorti che ci stavamo ribellando…
e leggendo Comune-info ci si accorge che siamo in tanti…
Anche la nostra piccola Centrale sociale Autogestita da il suo contributo!La Talpa e l’Orologio, Imperia
Ho fatto parte della battaglia per la riapertura del Teatro del Lido di Ostia (Roma). Cinque anni di lotte che si sono costati denunce, aggressioni, dolore. Ci siamo riusciti. Abbiamo riaperto il nostro teatro. Il teatro della nostra città. E questo e solo l’inizio. O meglio, è la continuazione di un discorso che qualcuno voleva interrompere.
Edoardo La Rosa
Edoardo La Rosa
RIBELLARSI FACENDO
MONDI DIVERSI GIA' ESISTONO. NOI PROVIAMO A RACCONTARLI
Strappiamo la carta adesiva perché impedisce di vedere i mondi nuovi che resistono all’assalto di uno sviluppo mercificato e velenoso. Sono quelli in cui crescono le relazioni sociali diverse che vogliamo raccontare, accompagnare e difendere. Per cominciare a fare Comune con noi, inviate almeno 12 euro, uno al mese, e qualcosa che racconti cosa fate per ribellarvi e per creare adesso il mondo che vi piace
Una stazione Comune dei mondi nuovi Accade spesso ma non sempre che la speranza di cambiare sia un privilegio riservato a chi ha la possibilità di poterlo comprare. Non è il nostro caso. Facciamoci un regalo: mettiamo insieme almeno un euro al mese perché chiunque ne abbia voglia possa leggere liberamente Comune-info per un altro anno. Sono dodici euro, tre per ogni stagione del 2014. Se qualcuno può mettere di più, lo faccia. Servirà a sostituire chi vorrebbe partecipare e non ce la fa. Potete versare come volete e quando potrete. Ci fidiamo: vogliamo scommettere sul fatto che cammin facendo.…. [segue qui]
Versamenti sul: c/c bancario dell’associazione Persone Comuni
IBAN IT58X0501803200000000164164; Banca Popolare Etica, agenzia di Roma;
causale “sostegno campagna 2014″
E’ possibile inviare le quote anche con PAYPALL
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I NUOVI-NUOVI MOVIMENTI SOCIALI
Erano i “nuovi” movimenti, quelli nati durante l’agonia delle dittature sudamericane e cresciuti sotto il neoliberismo. Oggi sembrano aver concluso il loro ciclo storico: alcuni si sono istituzionalizzati, altri misurano un lento declino, altri ancora hanno lasciato orme profonde e continuano a ispirare chi vuole cambiare il mondo. È già nata, intanto, un’altra, nuovissima generazione di movimenti. Tra i tratti più riconoscibili, l’influenza delle femministe e degli indigeni e la mancanza di apparati e dirigenti permanenti. Lo Stato non sembra più un riferimento importante, c’è una nuova cultura politica e si prova a costruire un mondo nuovo
IL TEMPO DELLE IMPRESE RECUPERATE
Il cambiamento emerso con vicende "note", come la nascita della coop Ri-Maflow in Lombardia, e meno note, come il caso dell'Ipt in Toscana (ora in mano ai lavoratori che hanno avviato anche una riconversione ecologica), è profondo. Cresce il numero di imprese autogestite, 29 quelle accompagnate da Legacoop negli ultimi cinque anni (Foto. La riconversione ecologica e sociale della produzione alla cooperativa Ri-Maflow include anche l’autoproduzione di un ottimo limoncello, il “Rimoncello”)
ARANCE EQUO ANIMATE
Qual è la differenza tra un sistema che si fonda sul rispetto delle persone e dell’ambiente e uno che pone al centro il guadagno per pochi e lo sfruttamento di suolo, aria, acqua e lavoro? Da questo quesito, nasce il primo CartoSip, il cartone animato della Rete delle Economie solidali del Sud per le scuole: racconta la storia di due arance e di due contadini. Guarda il cartone:
GUARDATE QUESTO VIDEO: ECCO COME HANNO MASSACRATO ROMA
L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha stimato che in Italia il consumo di suolo procede inarrestabilmente al ritmo di 8 metri quadrati al secondo. In questo breve "video" viene mostrato com'è cambiato il volto di Roma negli ultimi anni: 22 zone a confronto. Tra il 1998 e il 2013, 38.150.000 metri quadrati di superficie sono stati cementificati, in gran parte per uso residenziale. Più o meno 5.350 campi da calcio. In questi quindici anni la popolazione di Roma è rimasta pressoché invariata
CONTADINI E FILIERE CORTE
Nei nonluoghi del mercato globale, tra l’appiattimento dei gusti e “l’importante è consumare”, si insinua un ritorno alla terra, come dimostrano i dati Istat sull’agricoltura, in particolare quella contadina. Per questo sempre più gruppi di cittadini e organizzazioni mettono legna al fuoco del progetto di riconversione agricola: parlano di filiere alimentari sostenibili, chilometro zero e alleanze tra produttori e consumatori
IL NOSTRO BAR E' SENZA SLOT
Barbara gestisce l’Antico caffè, un bar del Comune di Ariccia, a pochi chilometri da Roma. Poche settimane fa ha contattato la campagna Slot Mob: “Volevo farvi sapere che abbiamo deciso che nel nostro locale non ci sarà mai una slot machine. Non vogliamo lucrare sulle debolezze delle persone comuni, non vogliamo essere complici”....
CONTADINI NELLE STRADE DI BRUXELLES
Il Parlamento europeo vota sul commercio dei semi: contadini, Ong e cittadini si sono riuniti per un’azione simbolica in difesa delle sementi e del diritto dei contadini e delle contadine a usarli, scambiarli, avere accesso alla biodiversità. Una grido contro i brevetti - spiega Elisabetta Cangelosi da Bruxelles su Comune-info - e contro il controllo sul mercato dei semi esercitato dalle multinazionali
PROPRIETA' COLLETTIVE E TERRITORI
“Se è vero, come è vero, che la ‘proprietà collettiva’ prevista dalla Costituzione ‘prevale’ su quella privata e quest’ultima è storicamente ‘derivata’ dalla prima, si deve necessariamente ammettere – spiega Paolo Maddalena, vicepresidente onorario della Corte costituzionale – che la Costituzione ha operato un ‘capovolgimento’ delle tradizionali concezioni borghesi e neocapitalistiche sulla proprietà. E’ questa che costituisce un ‘limite alla proprietà collettiva’ e all’interesse pubblico e non viceversa. Continuare a parlare di ‘limiti alla proprietà privata’ è, dunque, un anacronismo”... Quanto invece al conetto di “territorio” occorre ribadire che si tratta di “un ‘bene comune unitario’, formato da ‘più beni comuni’, in ‘appartenenza’ comune e collettiva. (…) Oggi possiamo considerare il territorio, non solo come una entità materiale comprendente il suolo, il sottosuolo e tutto ciò che è sul soprassuolo, compreso i beni artistici e storici creati dall’uomo, ma anche entità immateriali e le stesse attività umane che sul territorio si svolgono”. Il territorio, la proprietà collettiva, la crisi finanziaria: un importante contributo alla teoria dei beni comuni
CITTADINI COMUNI
I movimenti di cittadinanza esplosi negli ultimi anni in nord dell’Africa, Turchia, Brasile dimostrano che il cambiamento oggi è alimentato dalle persone comuni. “Tradizionalmente, le trasformazioni si sono realizzate attraverso dei movimenti rivoluzionari popolari, come La Comune di Parigi o i movimenti per i diritti civili negli Stati uniti negli anni ’60 – spiega David Harvey – In realtà, si può dire che esistono due tipi di movimenti: uno nel quale il cittadino chiede più democrazia nella costruzione urbana, l’altro si relaziona invece con richieste di un maggior accesso ai mezzi di produzione e alla riorganizzazione della vita quotidiana”
UN SASSOLINO NELL'INGRANAGGIO DEI MEDIA
Qualsiasi dominio dipende dai dominati. Anche quello dei media: lettori e giornalisti possono ogni giorno scegliere, possono ribellarsi. Un appello di Alex Zanotelli ai giornalisti: “Mettete qualche ‘sassolino’ nell’ingranaggio dell’informazione, facendo passare qualche notizia in più sui drammi dei più poveri, soprattutto del sud del mondo”
LE DONNE HANNO CAMBIATO TUTTO
Ovunque i movimenti delle donne hanno cominciato a cambiare il modo con cui si guarda il mondo. Ma il neoliberismo usa alcune intuizioni e pratiche di quei movimenti per rafforzare le sue politiche di profitto. Questo in molto casi, ad esempio nell'Europa centrale e orientale, ha indebolito i movimenti e i piccoli gruppi di donne hanno più difficoltà a sopravvivere ora di quanto la avessero vent’anni fa. Tuttavia, dice Lepa Mladjenovic, femminista, "è mia opinione che il movimento femminista sia il più efficace fra tutti i movimenti sociali. Per ciò che riguarda il futuro, in questa regione le giovani donne si stanno ora organizzando in nuovi spazi sovversivi per la trasformazione, molto più di prima. Abbiamo le Assistenti Sociali Ribelli in Slovenia, Clit Budapest e Queer in Ungheria. Vediamo un aumento annuale del numero di giovani donne che si iscrivono a gruppi di studi di genere, scuole estive femministe, festival femministi, dal Kazakistan alla Polonia. E abbiamo molte femministe sui social media, facebook, i blog"
PAGHIAMO CHI NON PAGA
Dal 2006, il circuito di operatori economici che dichiarano pubblicamente di opporsi al racket continua a crescere costantemente. Oggi sono oltre 800 gli imprenditori e i commercianti che aderiscono alla campagna antiracket “Pago chi non paga” e che hanno maturato la forza e il coraggio di affrancarsi dal fenomeno delle estorsioni mafiose. Nei giorni scorsi, le associazioni antiracket calabresi della Federazione Antiracket Italiana hanno presentato a Lamezia Terme la “Guida del consumatore critico antiracket”
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