Nella continuità del primo segretario del Partito comunista, Antonio Gramsci, ricostruiamo il Partito
ViceVersa - i nostri servizi
martedì 21 gennaio 2014
Proletari di tutto il mondo, uniamoci!
A 93 anni dalla fondazione del Partito Comunista d’Italia (PCd’I), il 21 gennaio 1921 a Livorno, celebriamo la sua nascita non per nostalgia o ritualità. La ragioni che erano alla base della sua nascita sono attuali e indispensabili per la vittoria della classe operaia nella lotta di emancipazione dallo sfruttamento e dall’oppressione. La rottura con il riformismo e la prospettiva della Rivoluzione proletaria per l’instaurazione della dittatura del proletariato. Dopo la vittoria sul nazifascismo, condotta principalmente dai comunisti, la borghesia riformista ed il revisionismo sono riusciti a modificarne la strategia con la ‘democrazia progressiva’, la ‘via italiana al socialismo’, le ‘riforme di struttura’, il ‘compromesso storico’ fino a sciogliere l’ex-Pci per ridurlo all’attuale PD, fedele e convinto sostenitore dell’imperialismo europeo, garante del grande capitale e delle banche, responsabile di aver abbandonato la classe operaia e cancellato la Resistenza e l’antifascismo. Gli eredi di quel Partito con versioni, tipo PRC e PdCI, hanno continuato ad illudere senza volere un autentico Partito comunista fino ad annullarsi anche come presenza parlamentare. Nel nostro paese, dobbiamo iniziare a colmare il forte ritardo nella costruzione del Partito. Il movimento operaio ha di fronte a sé due possibilità: o subire la mobilitazione reazionaria promossa dai capitalisti precipitando, così, verso il baratro del fascismo e della guerra – costringendolo a maggiori privazioni e sfruttamento – o lottare per eliminare l’odioso sistema capitalista, con grandi sacrifici e privazioni, questa volta per il proprio avvenire, per l’emancipazione dallo sfruttamento e per la vera libertà. La gravità della crisi economica oltre che politica, sociale, culturale e morale che ha investito il capitalismo, sia a livello nazionale che internazionale e che la borghesia intende far pagare ai lavoratori, alle masse popolari, ai pensionati e agli studenti, esige la presenza di un forte, autorevole e autentico Partito comunista in grado di contrastare con decisione i governi della borghesia, di centrodestra e di centrosinistra. Contro l’Unione europea, il Fondo monetario internazionale e la Bce, guardiani del potere e dei profitti dei monopoli, l’ingerenza dell’imperialismo Usa, della Nato e del Vaticano nella vita politica italiana, per indicare alla classe operaia ed alle masse lavoratrici la prospettiva della trasformazione rivoluzionaria della società, la prospettiva del socialismo. Se come diceva Marx “l’emancipazione della classe deve essere opera della stessa classe operaia…”, allora di più devono essere gli operai e i lavoratori comunisti a battersi per la costruzione della loro organizzazione politica isolando i vari ‘dirigenti’ che vogliono continuare a coltivare un proprio orticello per un proprio partitino. Per organizzare i compagni che non si sono rassegnati, i comunisti che condividono ideali, analisi politiche e un comune riferimento ideologico al marxismo-leninismo abbiamo dato vita al Coordinamento comunista toscano (Cct). Un primo, piccolo passo per il superamento della frantumazione dei comunisti verso l’obiettivo strategico della ricostruzione del Partito. Non abbiamo la presunzione di essere l’unico percorso politico dei comunisti, anzi abbiamo la massima attenzione ad ogni proposta che si muove sul piano regionale e nazionale. Da parte nostra, come militanti impegnati nella pratica costante e coerente che affermi la centralità della lotta di classe del proletariato, della lotta antifascista e dell’internazionalismo proletario, proponiamo ai compagni di non disperdere le forze, ma confrontarsi ed organizzarsi con noi. Il capitalismo non ha futuro, ha già dimostrato il suo fallimento, e va abbattuto. Solo il socialismo, con l’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione, con la pianificazione dell’economia, può assicurare – senza lo sfruttamento dei capitalisti nella ricerca del massimo profitto – l’uguaglianza, il lavoro, la giustizia, la pace e il progresso per l’intera società.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
ShareThis
Post più popolari
-
Nuova TARI? No, stessi problemi La scorsa settimana è stata affrontata prima nella Commissione Bilancio poi nel Consiglio Comunale la n...
-
Vedi alla lettera Q. Il trasversale viaggio di Un viaggio che non promettiamo breve #WM1viaggioNoTav - Giap
-
Il Centro di cultura e documentazione Popolare, Via Pisa 41 - Torino, ti invita alla lettura delle notizie pubblicate sul sito www.resisten...
-
Bagdad strage di bambini: 80 morti Camion bomba nel quartiere in festa - Corriere.it
-
Referendum costituzionale, Arci e Anpi insieme per spiegare i motivi del sì e del no
-
Nuestra campaña: "La izquierda al gobierno, el pueblo al pode Colabora con nuestra campaña: "...
-
Cronache di ordinario razzismo - Uno squadrone della morte nella provincia italiana
-
Riforma costituzionale, i manifesti con Ingrao e Nilde Iotti per il 'sì'. Celeste: 'Non strumentalizzate mio padre'
-
REFERENDUM COSTITUZIONALE: RENZI SCHIERA LE SUE TRUPPE. ORGANIZZIAMO LA RISPOSTA PROLETARIA OPERAIA E POPOLARE SVILUPPANDO LA MO...
-
[Empolese Valdelsa] Raccolta fondi di Rifondazione per i terremotati - gonews.it
Nessun commento:
Posta un commento