giovedì 23 gennaio 2014

Consigliere Emiliano Favilla INTERVENTO D’INGRESSO NEL CONSIGLIO COMUNALE DI VIAREGGIO

Consigliere Emiliano Favilla
INTERVENTO D’INGRESSO NEL CONSIGLIO COMUNALE DI VIAREGGIO
Sig. Presidente del Consiglio, Sindaco, Giunta, Colleghi di maggioranza e minoranza, giornalisti, pubblico presente;
come mio primo intervento, in questa sede istituzionale, mi limito a stare sul generale e, seppur per sommi capi, vorrei presentare alcune delle questioni che mi propongo di impegnarmi come amministratore di questa città.
Intanto mi preme ringraziare gli ELETTORI che mi hanno dato fiducia con il voto e i PARTITI  (PRC e PDCI che si sono presentati unitariamente come FEDERAZIONE della SINISTRA)  che mi hanno chiesto di rappresentarli in questo Consiglio.
Sedendo da questa parte del consiglio comunale mi sembra di occupare, più o meno il posto che per diversi anni fu occupato dal nostro compagno scomparso MILZIADE CAPRILI .
Milziade, nella lunga esperienza politica di amministratore, parlamentare e presidente della Croce Verde di Viareggio,  finì la sua carriera politica proprio come consigliere comunale di Viareggio. Milziade nonostante le esperienze che aveva fatto in ruoli politici di più alto livello fino alla caria di VICEPRESIDENTE del SENATO, considerava il ruolo di consigliere comunale importante ed impegnativo e, dobbiamo dire, che in questo ruolo non fece mai mancare la sua costante e qualificata voce.
Oggi come primo atto del mio insediamento lo voglio ricordare per le sue qualità umane e le sue capacità politiche e soprattutto per l’attaccamento alla città di Viareggio, per la quale ha vissuto un’intera vita di impegno politico.
Io mi considero un UOMO di SINISTRA da sempre, con tanti difetti per ritenermi un perfetto COMUNISTA ma che comunque continuo a credere, come un irriducibile ostinato,  che può esistere la POLITICA dei BUONI PRINCIPI, della  GIUSTIZIA, dell’UGUAGLIANZA, della TRASPARENZA e BUONA AMMINISTRAZIONE. 
E’ a questi principi che intendo ispirarmi nella mia nuova attività di amministratore del comune di Viareggio e so che non sarà facile visto anche  il QUALUNQUISMO, il MALCOSTUME e la CIALTRONERIA ormai dilagante a tutti i livelli della nostra società.
Una società che oggi vive delle contraddizioni impensabili per i padri costituenti della nostra Repubblica nata dalla sconfitta del Nazi-fascismo. Basta pensare che si continua ad omaggiare e a considerare interlocutori democratici dei veri e propri delinquenti accertati,  come dice sulle pagine del Fatto Quotidiano Marco Travaglio.
Chiaramente è mia primaria intenzione COLLABORARE con il SINDACO Leonardo Betti, con la GIUNTA, con i COLLEGHI CONSIGLIERI di maggioranza.  Nel rispetto del contesto di un’AMMINISTRAZIONE di SINISTRA così come ci siamo presentati agli elettori con un programma concordato.
Vorrei anche poter collaborare, quanto più possibile e nel rispetto del ruolo di chi  è all’OPPOSIZIONE,  con i colleghi consiglieri di minoranza, almeno su tante questioni di buon governo comunemente condivise che riguardano tutti i cittadini di Viareggio al di là e al di sopra dell’appartenenza politica.
Purtroppo Viareggio non è un’isola felice nel contesto nazionale e internazionale. La CRISI che ritengo scatenata dai POTERI FORTI della FINANZA INTERNAZIONALE senza scrupoli  sta distruggendo il nostro sistema produttivo e di tutto ciò chi più ne fa le spese sono le persone economicamente più deboli.
Una crisi che sta producendo anche nella nostra città situazioni di vera angoscia che sempre più coinvolgono anche quel ceto medio che storicamente si era sentito protetto da un sistema clientelare che ha governato per tanti anni.
La povertà non sta più nei racconti dei più anziani, è  la cruda realtà crescente in cui si trovano coinvolte numerose famiglie.
E’ chiaro che sono problemi che vanno oltre i confini della nostra città, ma anche noi dobbiamo aver presente questa situazione per far sentire la nostra modesta voce in ambito nazionale nei confronti del governo e di un Europa sempre più lontana e sorda ai bisogni di sopravvivenza della gente e, soprattutto, vedere cosa possiamo concretamente fare nel nostro piccolo, pur nella consapevolezza dei pochi strumenti a disposizione e soprattutto delle sempre più risicate risorse finanziarie. 
Intanto ci sono delle cose possibili che, oltre a non avere costi, potrebbero migliorare l’efficienza dell’azione della nostra amministrazione.
E questo dipende, anche nel nostro piccolo, dal BUON GOVERNO, dalla TRASPARENZA e  il COINVOLGIMENTO DEMOCRATICO  della gente nei nostri ATTI.
In questo palazzo non ci devono essere segreti e dobbiamo sempre di più sforzarci  per DIALOGARE con i NOSTRI CITTADINI. Ascoltare i loro problemi e capire insieme se e come siano risolvibili. 
 Per chi  amministra,  la disponibilità al dialogo è sicuramente un IMPEGNO ONEROSO, ma quando il cittadino è coinvolto e cosciente delle difficoltà ha  minori motivi per essere pregiudizialmente scontento.
Io sono un grande sostenitore del ruolo pubblico e sono quasi sempre contrario a che i servizi ai cittadini (che possono dare direttamente gli enti  pubblici) siano esternalizzati.
Ho la convinzione che spesso si faccia di proposito  funzionare male   la “macchina pubblica”  per giustificare le esternalizzazioni e le privatizzazioni.
Personalmente qualche esperienza l’ho fatta, quando feci parte del consiglio di amministrazione CLAP (a cavallo degli anni 1997 – 1999)  che con un'azione di pulizia del malcostume si riuscì in due anni a migliorare l’efficienza senza privatizzare i  servizi e a portare a pareggio un bilancio che aveva all’epoca, 10 miliardi l’anno di deficit.
L’esperienza maggiore l’ho fatta nei dodici anni di assessore provinciale lavori pubblici, viabilità, protezione civile, bonifiche e difesa del suolo (dal 1999 al 2011) dove mi impegnai ostinatamente alla riorganizzazione del servizio interno della manutenzione della viabilità, che qualcuno pensava di esternalizzare e che invece divenne un servizio efficiente e funzionale, “un fiore all’occhiello” molto apprezzato dai cittadini. Un modello  tra le  provincie della regione in Toscana e ben giudicato anche  tra le province della  regione Emilia Romagna.
Quegli Enti che avevano fatto la scelta della privatizzazione del loro SERVIZIO TECNICO ammisero poi di avere ottenuto dei risultati molto scadenti e quando volevano tornare indietro risultò troppo difficile  ricostruire quello che avevano distrutto.
Queste  esperienze mi hanno permesso di capire che il DIPENDENTE PUBBLCO di qualsiasi livello, se ascoltato, seguito, coinvolto e motivato, dà delle risposte eccezionali.
In alcuni casi possono servire anche le “MANIERE FORTI” ma prima bisogna aver provato con la “CAROTA”.
Il dipendente pubblico ha bisogno di vedere però, com’è logico che sia, che il BUON ESEMPIO PARTA dall’ALTO, quindi dagli AMMINISTRATORI  primo luogo e dai  DIRIGENTI.
In quest'amministrazione non faccio parte dell’esecutivo, sono un semplice consigliere comunale, quindi, non ho nessuna gestione diretta ma, per quanto mi sarà possibile e per quanto avrò capacità di fare, cercando di non peccare di velleitarismo, eserciterò il mio ruolo propositivo e di controllo a 360°.
Voglio instaurare un buon rapporto con tutti mi auguro aperto e senza ostacoli, seppur rispettoso dei ruoli, a partire dal sindaco, dalla giunta, nel consiglio, con i dirigenti e con il personale tutto.
Pur non avendo ancora chiaro cosa sta succedendo nel RAPPORTO AMMINISTRAZIONE-PERSONALE sono preoccupato  per un crescente malcontento dei nostri dipendenti. E’ un malessere che nei prossimi giorni voglio capire da cosa proviene e se è dettato da ragioni da approfondire, bisogna avere il coraggio  di rimetterci le mani, seppur con le dovute cautele.

Importanti sono le cose che come amministrazione vogliamo fare per tentare di dare qualche risposta ai disagi di questa nostra città.
Tra le situazioni più gravi che viviamo oggi è la situazione drammatica dei giovani che non hanno futuro.
Bisogna tentare di dare  una risposta, magari modesta, ma concreta alla NON-OCCUPAZIONE e DISOCCUPAZIONE dei GIOVANI.
 Un PROGETTO PILOTA per raggiungere questi obiettivi:
a)      dare ai giovani un’opportunità di lavoro per fargli racimolare almeno qualche centinaia di euro al mese al fine di non gravare completamente, anche per le piccole spese, sulle famiglie già di per sé in difficoltà;
b)       far si che i giovani che escono dalla scuola in età lavorativa,  possano  avere almeno qualche contatto con il mondo del lavoro che diversamente chissà quando potrà loro capitare;
Un PROGETTO “IMPEGNO GIOVANI” che risponda a un’EMERGENZA REALE, come avvenne nel dopoguerra, con il primo sindaco SANDRINO PETRI, dove tanti Viareggini alla fame trovarono da far qualcosa eliminando le macerie della guerra per  costruirci il “vialone”  Viareggio-Torre del Lago.
Potrebbe essere un’opportunità per instaurare un rapporto di fiducia con i GIOVANI e per l’AMMINISTRAZIONE  per svolgere quei lavori d’intervento, che al momento si trova difficoltà a farli fare,  sul  DEGRADO  che vediamo in CITTA’, nelle nostre PINETE e nel LAGO.
Per dare una mano in certi SERVIZI SOCIALI, per aiutare le persone più sfortunate e più bisognose come gli anziani e tutti coloro che vivono i maggiori disagi, magari utilizzando le attuali associazioni di volontariato già presenti sul territorio.
Questo progetto dovrebbe coinvolgere TUTTI I GIOVANI  che ne fanno richiesta e che non hanno nessuna occupazione. IMPEGNARLI TUTTI a ROTAZIONE,  perché nell’arco di un mese riescano tutti ad essere occupati per qualche GIORNATA di LAVORO retribuito.
So che non è facile dal punto di vista BUROCRATICO NORMATIVO e di LEGGE, trovare soluzioni organizzative  praticabili che non LEDANO i DIRITTI dei LAVORATORI e che non siano pretesti di SFRUTTAMENTO. 
Proprio per evitare questo è opportuno che si apra un TAVOLO di CONFRONTO , con i SINDACATI, le ASSOCIAZIONI di VOLONTARIATO, l’INPS, l’INAIL, tutte  le NOSTRE AZIENDE PARTECIPATE,  l’UNIONE dei COMUNI, la PROVINCIA, la REGIONE, Il PARCO, la SEA, il CONSORZIO di BONIFICA, le FONDAZIONI BANCARIE, la FONDAZIONE CARNEVALE, la CAMERA di COMMERCIO, l’ARTIGIANATO, ECC.
So che ci sono FONDI EUROPEI disponibili per progetti di questo tipo che hanno anche delle scadenze, pertanto, è importante agire tempestivamente affinché non si perdano tutte le eventuali opportunità.
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Sempre sulla questione del lavoro penso sempre a quei lavoratori  che un’occupazione diretta o indiretta con l’Ente ce l’hanno ma è ancora di tipo PRECARIA. Anche a questi lavoratori bisogna riuscire a prospettargli la possibilità della STABILIZZAZIONE. Su questo gli Enti pubblici debbono dare il buon esempio  perché chi vive la condizione di precario non ha la pur minima possibilità di programmare una speranza per il futuro.
Qualche tempo fa rimasi veramente scosso nel vedere che un giovane in carrozzina che voleva salire su di  un pullman urbano, rimase più di un’ora alla fermata, fino a doverci rinunciare perché  il mezzo e la fermata non erano attrezzati per i portatori di handicap. Le BARRIERE ARCHITETTONICHE, che a tutt’oggi esistono in città, sono odiose discriminazioni che una società civile non può tollerare.
L’ EMERGENZA CASA è un altro dramma per tante famiglie. Questo è un diritto su cui non si può scherzare e anche qui bisogna tentare tutto il possibile per dare risposte certe.
Sento dire che nel sistema delle CASE POPOLARI ci sono situazioni da rivedere.  Conosco poco questa realtà ma se c’è da intervenire per fare chiarezza lo si faccia e in fretta cercando di evitare una guerra tra poveri. 
Non è ammissibile che ci siano decine di case popolari in costruzione con i lavori fermi da mesi perché le ditte hanno abbandonato gli appalti. Come non è altrettanto ammissibile che vi siano decine di case libere che non possono essere assegnate perché nessuno fa i lavori di manutenzione. Anche il mercato privato offre tante opportunità ma non si crea la disponibilità perché nessuno si fida. Anche qui per dare qualche risultato, per un mercato calmierato, bisognerebbe che si creasse un rapporto di garanzia tra le parti tramite le istituzioni pubbliche.
Sulle ATTIVITA’ PRODUTTIVE che abbiamo sul nostro territorio, colpite anch’esse dalla crisi in generale, è opportuno che il nostro Ente mantenga il coordinamento e stimoli il  confronto tra le parti sociali, imprese – sindacati per stimolare congiuntamente impegni concreti delle altre istituzioni come la regione e lo stato.
Anche la cantieristica navale e da diporto, nonostante che sia un’eccellenza mondiale sia per le costruzioni che per le manutenzioni, sta attraversando un momento di crisi. Bisogna rilanciare il confronto con tutte le parti interessate per non perdere questo primato e soprattutto non perdere l’opportunità occupazionale che offre questo settore.
Importante mantenere senza interruzione l’accessibilità del nostro porto dall’INSABBIAMENTO costante.
Dal punto di vista infrastrutturale tantI interventi sono stati fatti specie con l’amministrazione Marcucci, (forse anche con qualche invasione di territorio di troppo) bisogna completare l’ASSE di PENETRAZIONE. C’è un dibattito in corso se farlo passare a sud o a nord del campo sportivo. Io sono più propenso a una scelta che oltre ad essere funzionale  tuteli maggiormente il Parco.
Il PARCO è un patrimonio che va salvaguardato da tutte quelle incursioni che posso venire nell’idea di trovare soluzioni invasive per risolvere con più facilità  le necessità infrastrutturali.
 La DIFESA del PARCO non va vista e non deve essere considerata e vissuta come un “OSTACOLO” ma  un’OPPORTUNITA’ per il rispetto dell’ambiente,  per rilanciare il nostro sistema di gradimento per quel turismo ambientale sempre più ricercato. Per lasciare alle future generazioni almeno quello che di bello è rimasto del nostro patrimonio ambientale.
Quindi un’OCCASIONE di rilancio economico e occupazionale che bisogna approfondire con progettualità che veda coinvolti  tutti gli Enti, a partire dal PARCO stesso ed anche con un confronto con tutte quelle associazioni ambientaliste che possono dare un contributo progettuale.
Se la nostra città, sta perdendo pezzi nella cantieristica e nel manifatturiero,  situazioni di incertezza e di crisi, non mancano nemmeno nell’attività principe della nostra zona che è il TURISMO.
Il sistema ALBERGHIERO, della RISTORAZIONE e  BALNEARE  sconta la difficoltà crescente dovuta alla crisi che sempre più spesso fa rinunciare alla vacanza ed allo svago.
Nel mondo balenare ci sono incertezze maggiori  in virtù di una DIRETTIVA EUROPEA,  ULTRALIBERALE e figlia della GLOBALIZZAZIONE.
Si può avere poco simpatica per la categoria dei balneari e loro stessi devono far di più per conquistarsela,  ma sulla questione della BOLKESTEIN hanno ragione. E disse bene il Presidente della Regione Toscana che chi aveva pensato di mettere all’ASTA questo settore, senza tenere conto della specificità che rappresenta, doveva essere ubriaco.
Quella direttiva europea che qualche ambientalista in buona fede la scambia addirittura  per un’opportunità,  è una porcata  che, mentre non da nessuna risposta ambientale e tanto meno di liberalizzazione delle spiagge,  ha messo in grave crisi il nostro sistema balneare  e quello dell’indotto, per aprire la strada alle multinazionali e alla mala vita organizzata.
Nella maggioranza degli operatori di questo settore, a differenza di quanto si pensa comunemente, a seguito di una proposta fatta dal governo per fare CASSA,   non c’è la volontà di ACQUISTARE quello che è giusto che RIMANGA DEMANIO PUBBLICO. E’ qualche anno che a seguito di questa incertezza nel settore, non si muove più nulla e chi ne fa le spese sono anche le piccole imprese locali di manutenzioni e coloro che riforniscono le attrezzature.
Pur con tutti i difetti che vanno corretti, l’attuale sistema balneare rappresenta una specificità invidiata nel mondo che va migliorata ma non distrutta.
Ma a Viareggio e in Versilia non c’è solo la Bolkestein a creare gravi minacce. L’INQUINAMENTO del nostro mare dovuto anche ai nostri corsi d’acqua è un PROBLEMA EMERGENZIALE che dobbiamo affrontare lavorando giorno e notte per evitare, per la prossima stagione, il rischio del DIVIETO della BALNEAZIONE.
Il presidente della Toscana ENRICO ROSSI, quando è venuto da noi nei giorni scorsi, ha detto che ci sono finanziamenti pronti per far partire i lavori sulla FOSSA dell’ABATE e sul LAGO.
L’intervento sulla Fossa dell’Abate, chiarito velocemente il progetto migliore concordandolo con il comune di Camaiore, bisogna farlo partire subito e concluderlo prima dell’inizio  della stagione estiva.
Tante sono le questioni da tenere presenti, come il TRASPORTO PUBBLICO SU GOMMA per  riorganizzarlo in modo comprensoriale Versiliese dato che la Versilia può essere considerata, con i suoi 160.000 abitanti, un’unica città di media dimensioni  portando il costo della bigliettazione per i percorsi in Versilia equivalente  a quello di una  corsa urbana. Chi deve raggiungere l’OSPEDALE UNICO da qualsiasi punto della Versilia non è giusto che debba sottostare ad una tariffa extraurbana.
Anche per il TRASPORTO  FERROVIARIO dobbiamo reclamare SICUREZZA  EFFICIENZA e MAGGIORI FERMATE dei TRENI IMPORTANTI specie nel periodo estivo, così come succede nella Riviera Romagnola. 
Tante altre sono le questioni dove dobbiamo prestare la massima attenzione: dalle SCUOLE, gli ASILI. Il buon funzionamento dell’OSPEDALE UNICO, i RIFIUTI con la DIFFERENZIATA e il RICICLAGGIO, Il CARNEVALE, Il PUCCINIANO.
Viareggio ha una buona potenzialità anche sulla CULTURA e bisogna farla diventare anch’essa un’opportunità.
Voglio concludere questo mio primo intervento nel consiglio comunale di Viareggio, ricordando la STRAGE FERROVIARIA del 29 giugno 2009.
La nostra città,  con quella strage ferroviaria  ha subito il dramma più grave della sua storia. Una strage che ha causato 32 vittime, tanti ferite e altrettante distruzioni. Famiglie complete cancellate che si sentivano al sicuro nelle proprie abitazione.
Ormai è convinzione diffusa che le responsabilità non sono aleatorie, ci sono e dipendono in primo luogo dalle scelte fatte dalle ferrovie nella riduzione indiscriminata della manutenzione e del personale.
Nelle ferrovie capeggiate dall’Amministratore Delegato Moretti, invece di premiarli,   si licenziano quei ferrovieri che segnalano i problemi di sicurezza. Colgo l’occasione perché anche da questo consiglio comunale ed in ogni occasione venga riproposta  tutta la  solidarietà  ai ferrovieri licenziati e in particolare al nostro concittadino  Riccardo Antonini per la battaglia che porta avanti per la SICUREZZA delle FERROVIE a fianco dei familiari delle vittime.
Sono passati più di quattro anni da quel tragico giorno e ancora giustizia non è stata fatta. E’ in atto il processo ma chissà quanti anni dovranno ancora passare per avere giustizia. Sperando che poi arrivi una sentenza di vera giustizia.
Al dolore irreparabile dei superstiti e dei familiari delle vittime, oggi maggiormente rappresentate dal “MONDO CHE VORREI” con il lavoro intelligente ed  infaticabile di Daniela Rombi e Marco Piagentini,  continua  la beffa dell’Ing. Mauro Moretti scandalosamente  ancora non rimosso da quella carica dai vari governi.
 Addirittura il  Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, travalicando ogni ragione di buon senso, ha nominato Moretti CAVALIERE e contemporaneamente lo stesso Presidente Napolitano si rifiuta da anni di ricevere i FAMILIARI delle VITTIME.
Nel concludere questo mio intervento ritengo che Il rifiuto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non può e non deve essere sottaciuto, ma stigmatizzato e sostenuto da questo Consiglio Comunale.
22.1.2014  il consigliere Emiliano Favilla


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