mercoledì 22 febbraio 2012

Piano Regionale per la cittadinanza di genere. Sgherri:”piano utile e necessario. Con la crisi le donne sempre più vittime fra le vittime”


CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA
GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI”

Piano Regionale per la cittadinanza di genere. Sgherri:”piano utile e necessario. Con la crisi le donne sempre più vittime fra le vittime”


Firenze, 21 febbraio. Piano Regionale per la cittadinanza di genere oggi nell’aula del Consiglio Regionale. Un piano di cui c’è oggi grande necessità in quanto il cammino intrapreso verso la parità di genere risulta fortemente rallentato se non interrotto: la grave crisi in atto se colpisce, come si evince dai dati nazionali ma che non escludono certo la Toscana, in particolar modo i giovani che subiscono il dramma della in occupazione o disoccupazione, vede più di tutti colpite le donne giovani. Vi è in atto certamente una regressione – i dati ce lo dimostrano – ed infatti a questa impossibilità di accedere al lavoro – e quindi di auto determinare la propria vita e il proprio futuro – si aggiunge il fatto che il 76 % delle donne risultano avere sulle proprie spalle la cura della famiglia, non sono stati forniti loro più servizi e anzi sempre maggiore è il lavoro di cura di familiari anziani bisognosi di assistenza non serviti da servizi pubblici che viene loro accollato. A fronte di forti cambiamenti economici e sociali quindi non vi è stata la corrispondente cambiamento delle – cosiddette – abitudini e stili di vita, per cui il lavoro di cura della casa, di anziani e bambini è tutto sulle spalle delle donne. I dati, fra l’altro infatti, ci dicono che tutto questo impone cinque ore giornaliere in più di lavoro della donna rispetto al partner e sul fronte lavorativo emerge il fatto che anche tentativi di innovazione come l’introduzione del part time si sono poi trasformati nella “gabbia” che impedisce alle donne l’avanzamento nella carriera: i dati fanno emergere che al progressivo inserimento nel mondo del lavoro delle donne non ha corrisposto anche il parallelo avanzamento nei posti di responsabilità, anzi il divario si accentuava nella carriera e che più è richiesto corso di studi elevato più vi è scarsità di donne a ricoprire incarichi di quel tipo e questo nonostante l’obbiettivo dell’accesso all’istruzione di entrambi i generi sia stato raggiunto in passato. Insomma uno scenario – un quadro sociale, economico e culturale – nel quale la donna si trova sempre più a recitare la parte della “vittima”. Stato di cose che certo non favorisce l’autodeterminazione e la possibilità di crearsi famiglia e avere figli, come i dati sulla natalità in Italia ci dimostrano se raffrontati a quelli anche di altri paesi europei. Per questo il Piano Regionale è strumento condivisibile e di cui c’è grande necessità in quanto dimostra l’attenzione e la sensibilità della Toscana alla necessità di dover invertire questa rotta che allontana l’effettivo raggiungimento della parità di genere. Qual cosa che invece non è certo dimostrata dal governo nazionale che con le sue riforme ha allungato l’età lavorativa delle donne per poter raggiungere la pensione e parificata a quella degli uomini, cancellando così il riconoscimento del doppio lavoro che grava sulla donna e delle penalizzazioni che continua a subire nel suo  inserimento lavorativo.

Monica Sgherri,  Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale

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