Scippati del treno Vivalto i pendolari del Valdarno; il
convoglio rialzato da 760 posti, sostituito un treno con soli 460 posti.
Sovraffollamento, convogli degradati, carrozze chiuse senza condizionamento e riscaldamento,
guasti e ritardi quotidiani. L’assuefazione e la subordinazione delle
Amministrazioni Locali lasciano che continui indisturbata Trenitalia a produrre disservizi e a violare i
diritti dei pendolari. Rifondazione Comunista chiede alla Provincia di Firenze
di intervenire, in un momento in cui la
crisi economica e il prezzo della benzina ha sfondato il muro dei due euro al
litro in toscana, rimuovendo all’origine
la scadente e inadeguata offerta di servizio di trasporto e
incrementando ove è possibile il trasporto ferroviario.
Domanda di attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio
Provinciale.
Apprendiamo dalla stampa che nuovamente la pazienza dei pendolari
sulla tratta valdarnese è messa a dura prova. Infatti sulla tratta che collega
il territorio del Valdarno a Firenze si è verificato che Trenitalia ha
sostituito il treno rialzato chiamato Vivalto con una capacità di 760 posti, ad
un convoglio ordinario con 460 posti.
La mancanza di 300 posti a sedere ha provocato il sovraffollamento
del convoglio messo disposizione dalle ferrovie, con la conseguente e
sacrosanta protesta per il continuo trattamento subordinato dei pendolari
rispetto alle necessità degli 84 tra Freccia Rossa e Frecciargento o i 26 Italo già in transito sulla tratta.
Ritardi e disservizi dunque, che
secondo l’ennesima denuncia del Comitato
Pendolari Valdarno Direttissima, arrivano a saturare il pesante fardello
portato dai lavoratori e pendolari in genere che per poter andare a lavorare
debbano subire l’umiliazione di accalcarsi come bestie per ottenere quello che
in una società civile è un diritto primario quello della mobilità.
Rifondazione Comunista sostiene
da sempre la lotta dei comitati di pendolari, per arrivare al raggiungimento di
un a mobilità sostenibile, sia nella qualità che nella economicità del sistema.
In un momento in cui la crisi economica e il prezzo della benzina ha sfondato
il muro dei due euro al litro in toscana, è ancora più necessario che le
istituzioni e le società addette a svolgere servizi di trasporto facciano una
sforzo per incrementare la capacità di trasporto su ferro nei territori
raggiunti dalle linnee ferroviarie
destinando così parti di risorse alla gomma dove le linee ferroviarie
non esistono.
Ciò
premesso gli scriventi consiglieri provinciali, nel rinnovare la piena
solidarietà ai pendolari, costretti a subire continui disagi e violazioni dei
loro diritti, chiedono al presidente della Giunta Provinciale e all'Assessore
competente:
-di
avanzare richiesta ufficiale di spiegazione a Trenitalia dei fatto in oggetto,
sulla sostituzione del treno Vivalto con un convoglio con capacità di 300 posti
inferiore;
-
Se e quali siano i riscontri emersi dai
monitoraggi fatti dalla Regione sull’ episodio esposto in narrativa e se sia più
volte reiterato ed in generale sulla qualità del servizio svolto da Trenitalia
sulla relativa tratta.
- Inoltre chiediamo che la Provincia di
Firenze si faccia interprete presso la Regione Toscana -dove il prezzo della
benzina ha drammaticamente sfondato il muro dei due euro al Litro- dell’immediato blocco delle tariffe sull’intero
territorio Regionale e di un piano di incremento del servizio su rotaia nei
territori serviti dalle linee ferroviarie.
- Infine chiediamo e di sapere quali
iniziative intende attivare la Provincia di Firenze per difendere e qualificare
il sistema della mobilità locale su ferro e per tutelare i pendolari sul piano
dei servizi, dei costi e della qualità
garantendo per tutti il diritto alla mobilità
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