martedì 21 giugno 2011

Un Che Guevara italiano troppo ribelle per Stalin

La Stampa - 2 Giugno 2011

Un Che Guevara italiano troppo ribelle per Stalin

di Gian Antonio Orighi

Guido Picelli, maestro di guerriglia urbana, dalle Barricate di

Parma alla guerra di Spagna. In un documentario il giallo della sua

fine

Rifugiato nel 1932 in Russia, durante le purghe venne messo sotto

processo e rischiò il gulag

In prima fila tra i repubblicani spagnoli, fu freddato da un colpo

alla schiena: ordinato da Mosca?

Torna alla ribalta Guido Picelli, un mito (quasi) dimenticato nella storia dell’antifascismo.

Stasera, sugli schermi del cinema Doré di Madrid, esce in anteprima mondiale Il ribelle , un

documentario del regista parmigiano Giancarlo Bocchi che ricostruisce la sua vita da

rivoluzionario. Dalle barricate di Parma del ‘22, l’unica resistenza vittoriosa di una città italiana

contro gli sgherri di Mussolini, alla morte durante la guerra civil spagnola combattendo nelle

Brigate internazionali contro il golpista Franco. Questi i soli episodi a cui è stata fin qui legata

la memoria di Picelli. Ma dalla pellicola, 72 minuti inzuppati di spezzoni e documenti inediti,

emerge anche l’inedita persecuzione che visse, nella Russia di Stalin, l’inventore della

guerriglia urbana. E il sospetto che sia stato assassinato dai suoi ex compagni sovietici.

Guido Picelli (1889-1937) nacque nell’Oltretorrente di Parma, allora un quartiere operaio che

sarebbe stato l’indomita fucina di sindacalisti, anarchici, socialisti e comunisti. Figlio di un

cocchiere, il «Che Guevara» ante litteram fece capire subito che era un ribelle: da ragazzino

abbandonó il mestiere di apprendista orologiaio per unirsi a una compagnia di attori che a

Torino, allora capitale del cinema italiano, lo avrebbe portato a girare scene con la celeberrima

star Ermete Zacconi.

Proprio facendo la comparsa, Picelli si politicizza e si schiera con i deboli e gli oppressi, la

gente del suo quartiere natale. Volontario della Croce Rossa nella prima guerra mondiale,

acclama la rivoluzione russa del ‘17. Quindi abbandona le posizioni pacifiste e passa dalle

armi della critica alla critica delle armi. Si arruola nell’esercito con l’unico scopo di imparare il

«mestiere» e, una volta smobilitato, fonda nell’Oltretorrente la sua prima formazione armata

clandestina, le Guardie Rosse.

Il suo genio guerrigliero lo sperimenta subito con il fascismo alle porte. Crea gli Arditi del

popolo, nel ‘21, l’anno in cui viene eletto senatore socialista. E nel ‘22 riesce a respingere

l’assedio di Parma da parte di 10 mila squadristi agli ordini di Italo Balbo, trasformando

l’Oltretorrente in una linea inespugnabile di barricate difesa da quattrocento tra comunisti e

cattolici, socialisti e anarchici.

Picelli però è anche un politico fine, con un progetto che precede di ben 14 anni il Fronte

popolare del Comintern del ‘36: il «Fronte unico antifascista», a cui dovevano partecipare tutti i

partiti. Ma l’idea non passa. Ormai deputato del Pci, famoso in tutto il mondo, il Ribelle riceve

da Gramsci l’ordine di fondare una struttura clandestina per insorgere contro Mussolini. Ma

viene arrestato, condannato a 5 anni di confino. Poi gira per Francia e Belgio, prima di rifugiarsi

nel ‘32 in Russia. La sua disillusione è enorme. Viene relegato in una fabbrica di Mosca come

operaio. Insegna la guerriglia a comunisti del calibro di Dolores Ibarruri, la Pasionaria, ma, nel

pieno delle purghe, viene messo sotto processo. Inutilmente implora da Togliatti il permesso di

andare a combattere in Spagna, dove è scoppiata la guerra civil. Sempre la stessa risposta:

no, in fabbrica.

L’eroe di Parma, che sente puzza di gulag, non demorde, riesce a scappare a Parigi, dove

prende contatto con il Poum, i comunisti antistalinisti di André Nin. E dalla Francia passa in

Spagna. Per il suo prestigio, gli viene affidato il 9º battaglione delle Brigate internazionali. E,

come sempre, vince combattendo in prima fila. Consegue l’unica vittoria italiana sul fronte di

Madrid. Ma gli inviati di Stalin non lo perdono d’occhio, nonostante si copra di gloria. Nel ‘37,

proprio quando sta per conquistare Mirabueno, paesino a 100 km da Madrid, una pallottola alla

schiena, all’altezza del cuore, lo fredda in pieno assalto. Chi è stato? Il film di Bocchi lascia

intendere che possa essere stato un agente di Mosca.

Inspiegabilmente, il corpo del Ribelle viene abbandonato per un giorno intero. La ricostruzione

della morte è lacunosa: prima una mitragliata, poi un colpo di pistola. Gli antifascisti gli rendono

onori di Stato in tre funerali a Madrid, Valencia e Barcellona (100 mila persone dietro il suo

feretro). Nel ‘38 le Brigate internazionali propongono di concedergli la medaglia postuma

dell’Ordine di Lenin, la massima onorificenza sovietica. Ma Antonio Roasio, uomo di fiducia di

Togliatti per il Cominter, rivela i suoi contatti con il Poum, che da allora rimarranno segreti.

Mosca gli nega la medaglia e lo condanna all’oblio.

Repubblica.it- 19 aprile 2011

Picelli "ribelle", il film. La Prima sarà a Madrid

di Raffaele Castagno

http://parma.repubblica.it/cronaca/2011/04/19/news/picelli_ribelle_il_film_la_prima_sar_a_madrid-15145723/index.html?ref=search

La Sera - 20 aprile 2011

Picelli, un eroe internazionale e unitario

di Enrico Veronese

http://www.laseradiparma.it/website/index.php?option=com_content&view=article&id=329%3Apicelli-un-eroe-internazionale-e-unitario&catid=43%3Aspettacoli-1&Itemid=89

Gazzetta di Parma- 20 aprile 2011

Guido Picelli adesso è un film

Bocchi: " L'antesignano del Che"

di Gianluigi Negri

Repubblica.it - 31 maggio 2011

Picelli eroe degli "indignados"

di Raffaele Castagno

http://parma.repubblica.it/cronaca/2011/05/31/news/il_ribelle_prima_a_madrid_ecco_il_film_su_picelli-17038164/index.html?ref=search

La Sera - 1 giugno 2011

Domani a Madrid “Il Ribelle” di Bocchi

Picelli inedito in anteprima mondiale

di Enrico Veronese

Repubblica.it - 3 giugno 2011

Il film non arriverà a Parma

di Raffaele Castagno

http://parma.repubblica.it/cronaca/2011/06/03/news/picelli_prima_madrid_il_film_non_arriver_a_parma-17165031/index.html?ref=search

La Sera - 4 giugno 2011

Ogni contrada è patria del "Ribelle" Picelli

Un successo l'anteprima del film a Madrid

di Enrico Veronese

La Sera - 5 giugno 2011

A Mirabueno, sulle tracce spagnole di Picelli

è ancora intatto il ricordo dell’eroe parmigiano

di Enrico Veronese

La Gazzetta di Parma - 6 giugno 2011

El Rebelde Guido Picelli: l'eroe scomodo piace a Madrid

di Stefano Rotta

http://www.gazzettadiparma.it/primapagina/dettaglio/4/90517/El_Rebelde_Guido_Picelli%3A_leroe_scomodo_piace_a_Madrid.index.html

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