Comunicato stampa di Italia Nostra e Rifondazione comunista
Sieci colpo di
mano in Piazza Albizi: abbattuti 7 lecci due dei quali quasi centenari,
uno scempio per
'riqualificare' la Piazza.
Mentre ancora Italia Nostra, Rifondazione Comunista e una delegazione
di cittadini stava trattando per risparmiare le alberature storiche della
piazza Albizi alle Sieci,
interessata da una pesante cementificazione, l'Amministrazione
Comunale di Pontassieve ha autorizzato l’abbattimento dei lecci. Con
un colpo di mano all'alba, sono stati tutti abbattuti sette
grandi lecci, non perchè fossero malati, non perchè fossero pericolosi, non
perchè non facessero ombra, non perchè non svolgessero la funzione di
purificare l'aria dal passaggio di circa 20.000 veicoli il giorno su via
Aretina. Ma solo per il motivo di corrispondere a un progetto urbanistico
che avrebbe come criterio una visione estetica, al fine di realizzare una delle solite banalissime piazze che
imperversano in tutti i piccoli centri abitati. Contro la strage dei lecci
c’era stata una rivolta degli abitanti che avevano raccolto 600 firme per
evitare l’estirpazione. E così in barba alla sostenibilità ambientale e ai
processi partecipativi che richiedono il rispetto della volontà popolare la
giunta di centro sinistra ha raso al suolo, oltre che gli alberi anche le
richieste e le aspettative dei cittadini. Un pessimo esempio di
governabilità del territorio per realizzare una piazza di quelle che si
studiano ora, con funzione strettamente commerciale, con panchine scomode e
roventi d'estate, che non ospiteranno ne' vecchi ne' tantomeno bambini,
hanno levato pure i giochini che c'erano.
Prima era una piazza, col sapore di un tempo, magari un po'
da rivedere per la pavimentazione e la vecchia fontana, ma era una
piazza e la sua funzione di aggregazione sociale la svolgeva magnificamente.
L'amministrazione ha promesso " Ci faremo un mercatino', gli abbiamo
obbiettato che in Piazza Santo Spirito a Firenze il mercato lo fanno tutti i
giorni senza dover abbattere alberi storici come del resto alle Cascine. 'Ci
faremo il cinema all'aperto' geniale -abbiamo obbiettato- lungo una strada
statale chissà come sarà la qualità
dell'audio! 'Gli alberi non
rispettano un disegno dunque non sono esteticamente compatibili con la
revisione del luogo' ha detto il capo cantiere!
Erano lecci che avevano almeno 50 anni, due di essi, quelli in fondo
alla piazza ne avevano almeno 90, foto e cartoline lo dimostrano, piante con
dimensioni di tronco riguardevoli di 170 cm di circonferenza. Ma non c'è
stato niente da fare.
Il cantiere era già allestito e dopo due riunioni con l'Amministrazione
in cui si è cercato di salvare il salvabile, almeno di risparmiare i due
lecci centenari dalle bellissime chiome, l'amministrazione ha proceduto
spedita per non 'incorrere in penali'.
La Soprintendenza aveva bocciato il progetto almeno quattro volte,
quest'ultimo progetto di riqualificazione della Piazza non è stato avallato da
nessuno ed è passato col silenzio –assenso.
I cittadini attoniti non hanno potuto fare nient'altro che assistere
allo scempio di quello che finora aveva una valenza, una memoria, una identità,
e noi con loro possiamo solo continuare a denunciare, affiche simili
scempi non si ripetano.
Mariarita Signorini per Italia Nostra
Firenze Andrea Calò Consigliere
provinciale PRC Firenze
Firenze lì 26 settembre 2011
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