Rinchiusi dietro gigantografie di
Duffy Duck e Willy il coyote oltre 300 tunisini attendono, da giorni, al largo
del porto di Palermo che le autorità italiane decidano del loro destino. Tappezzata
da sorrisi ammiccanti dei protagonisti Looney Tunes, la nave “Fantasy” della
compagnia Grimaldi Lines esprime appieno quanto ci sia di grottesco e tragico
dell’odissea dei migranti, che prima erano trattenuti illecitamente a Lampedusa
e adesso sulle navi; infatti la “Moby Vincent” ancorata al largo dei cantieri
navali, e la “Audacia”, situata a 200 m dall’antico foro italico di Palermo, si
uniscono alla prima creando così una vera e propria flotta di navi galera dove
gli immigrati sono stipati. Per mare sono venuti e in mare restano.
Le creazione di questi CIE
galleggianti non è che l’ennesimo grave episodio di gestione emergenziale
dell’immigrazione dal Nordafrica: la proclamazione delle stato d’emergenza e la
conseguente decretazione d’urgenza gli hanno permesso di ignorare le garanzie
fondamentali della Costituzione e di utilizzare forme di detenzione in
strutture improvvisate, come la collina della vergogna a Lampedusa, la stazione
marittima o queste navi, inaccessibili alla stampa e alle associazioni. “Il
concentramento forzato in non luoghi, di persone che non hanno commesso alcun
crimine, riportano a episodi che la storia d’ Europa avrebbe dovuto cancellare
e che invece continuano a ripetersi sotto i nostri occhi.” Borderline Sicilia.
Fin dai primi sbarchi avvenuti all’inizio del
2011 l’isola di Lampedusa è stata vittima di una gestione predisposta e
finalizzata al verificarsi di episodi esplosivi come l’incendio del centro di
contrada Imbriacola e le successive violenze che sono scoppiate nell’isola il 21 settembre scorso. “Era da tempo che tutti
quelli che dovevano sapere, erano a conoscenza dello stato di degrado e di
nervosismo che nel centro di Lampedusa si viveva quotidianamente” sostiene
Giacomo Sferlazzo dell’associazione Askavusa di Lampedusa “molti lo avevano
detto, ed era prevedibile che lasciare i ragazzi tunisini in quelle condizioni
e in più essendo a conoscenza che i rimpatri erano lo scopo finale della loro
attesa, avrebbe causato una grande rivolta, e così è stato.”
Questo è solo l’ultimo, e il più grave, degli
episodi susseguitisi dall’inizio del 2011 e la risposta delle istituzioni a ciò
che è stato colpevolmente causato dalle stesse è un’altra gravissima
sospensione dello stato di diritto che non può essere in alcun modo accettata. Gli immigrati
sono privati della libertà personale da settimane, senza avere mai incontrato
un avvocato ne' essere mai stati condotti davanti a un giudice di pace per la
convalida del trattenimento, per di più a bordo di navi
che hanno assunto le funzioni di Centri di identificazione ed espulsione galleggianti.
Vengono violati così i più elementari diritti umani, a partire dal diritto di
difesa e di controllo giurisdizionale sulla libertà personale.
Eppure non ha rilevato la minima violazione dei
diritti umani il deputato regionale del PD Tonino Russo, secondo le
dichiarazioni scandalose rilasciate al GR regionale, “I migranti a bordo delle
navi sono in buone condizioni; sono assistiti regolarmente, dormono in cabine
fornite di lenzuola e in poltrone reclinabili. Alcuni tunisini che hanno avuto
dei malori sono stati trasportati in ospedale, altri sono stati medicati
direttamente a bordo da personale sanitario”. L’onorevole dimentica però che le
detenzione illegittima rimane anche se le persone non vengono fatte morire di
fame e sete.
Solo dopo quattro giorni di detenzione il PD è
riuscito a prendere una posizione che non si burlasse dei diritti fondamentali
dell’uomo: Alessandra Siracusa e Pino Apprendi, dopo una visita di tre ore a
bordo delle navi, hanno dichiarato che anche se fossero rinchiusi in un Hotel a cinque stelle rimarrebbe
un sequestro di stato. Inoltre hanno verificato la condizione giuridica delle
persone trattenute, tra cui ci sono sei minori e una donna, sola, in mezzo a un
gruppo di uomini.
Duecento immigrati sono trattenuti nella Moby
Vincent e un altro centinaio sull’Audacia. La Fantasy la scorsa domenica ha
traghettato 221 migranti tunisini da Palermo al porto di Cagliari. Questi
destinati ad essere identificati nel centro di prima accoglienza di Elams e poi
rimpatriati.
Sinora è inascoltata la protesta di centinaia
di manifestanti che alle 17.00 di
ogni pomeriggio si riuniscono in presidio difronte al porto. Cercano di
richiamare la cosiddetta società civile attorno all’emergenza della
discriminazione delle minoranze in Italia, ma, alla vigilia delle primarie
della sinistra palermitana, chissà in quanti avranno il coraggio di denunciare
questi abusi, nella bella Italia, patria del diritto.
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