ABOLIZIONE
DEL VALORE LEGALE DEL TITOLO DI STUDIO, GIOVANI COMUNISTI:
«ENNESIMO REGALO AL MERCATO, PROVVEDIMENTO CLASSISTA E
DISCRIMINATORIO»
Anna
Belligero e Simone Oggionni, portavoce dei Giovani Comunisti,
dichiarano:
«La
proposta di abolizione del valore legale dei titoli di studio
è l’ennesimo regalo al mercato voluto dal governo Monti,
questa volta a danno degli studenti e del sistema
universitario italiano. Una scelta classista e
discriminatoria, nonchè in totale dissonanza con le regole
degli altri Paesi europei, che oltre a determinare un aumento
di titoli-truffa, presumibilmente acquistabili e svincolati da
qualsiasi garanzia pubblica e di qualità, spingerebbe alla creazione di un
sistema di atenei di prima classe, per i pochi ricchi che se
lo potrebbero permettere, e un altro "di massa", destinato alla maggior parte degli
studenti. Ovviamente il più accessibile diverrebbe
automaticamente quello di qualità inferiore. Il merito dello
studente perderà valore in favore della reputazione (e della
retta annuale) dell'università di provenienza, e la
discrezionalità di chi assume verrebbe avvantaggiata, in un
Paese in cui i giovani sono già quasi privi di tutele
nell'accesso al mondo del lavoro. Riteniamo che l’università italiana
si rilanci con altre modalità, quali la valorizzazione del
merito a parità di condizioni, potenziando quindi il sistema
delle borse di studio; l'accesso alla cultura, in tutte le
sue forme, per tutti gli studenti; l'aumento della spesa
pubblica nell'ambito dei saperi; una lotta reale alle
baronie».
Roma,
23 gennaio 2012
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