mercoledì 25 gennaio 2012

Privatizzazione di Ataf. Risposta oggi in aula all’interrogazione di cui è prima firmataria Sgherri.


Privatizzazione di Ataf. Risposta oggi in aula all’interrogazione di cui è prima firmataria Sgherri.

Sgherri:”dalla risposta non vengono fugate le preoccupazioni sul fatto che la privatizzazione possa pregiudicare l’obbiettivo regionale di una società unica toscana di tpl pubblica e di una mobilità pubblica di qualità.”

Firenze, 25 gennaio. Le preoccupazioni di fondo che l’interrogazione poneva, cioè che l’obbiettivo di giungere ad una azienda unica regionale pubblica a seguito della gara unica a livello europeo d’affidamento regionale del trasporto pubblico locale su gomma possa essere messo a rischio dalla privatizzazione di Ataf – la più grande azienda che dovrebbe far parte della futura azienda unica – non sono state fugate dalla risposta dell’assessore. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale in merito alla risposta, da parte dell’assessore ai trasporti oggi in aula, all’interrogazione su Ataf e sul suo processo di privatizzazione, interrogazione di cui la consigliera è prima firmataria. Certo – prosegue Sgherri – se la questione fosse, come ha sottolineato in generale l’assessore, l’impegno ad avere in Toscana un servizio migliore, a costi più contenuti e con la salvaguardia dei lavoratori tutti non potremmo ovviamente che dirci d’accordo, ma sfido chiunque a non esserlo, ma le domande dell’interrogazione erano altre e più precise. Se è pur vero che la Regione non può intervenire direttamente sulle compagini societarie, la medesima non può disinteressarsi delle vicende della privatizzazione di Ataf: vi è stata una forzatura – secondo quanto stabiliscono i patti parasociali – nell’assemblea dei soci dell’azienda di trasporto fiorentina dove è stata deliberata la privatizzazione col solo voto del Comune di Firenze ? E, soprattutto, la privatizzazione di Ataf – decisa per giunta senza che mai vi fosse un piano industriale che aumentasse la velocità commerciale, quindi miglior servizio e più introiti – non rischia di pregiudicare gli obbiettivi della Regione di giungere ad una unica società toscana pubblica per il tpl, visto che la società più grande che ne dovrebbe far parte sarebbe privatizzata ? Domande che rimangono tutte senza risposta. Così come rimane senza risposta il quesito che il valore attrattivo di Ataf per i privati – azienda con bilanci in rosso -  sia proprio quello di partecipare poi alla redistribuzione del fondo per la mobilità su gomma a disposizione della futura azienda regionale. Per questo continueremo a seguire la questione con la massima attenzione, dal punto di vista istituzionale e politico. Alla luce del fatto che abbiamo presentato altre interrogazioni in tema di trasporto pubblico locale e dato infatti emergono altre problematiche sulla questione su cui c’è da far chiarezza – come gli esiti delle conferenze provinciali dei servizi minimi – chiederò inoltre un audizione tutto campo sul tema nella commissione consiliare competente. In conclusione a nostro avviso – prosegue Sgherri – siamo convinti che – a fronte dei tagli dei trasferimenti statali - la volontà della Regione di addivenire ad una mobilità pubblica di qualità, e di tutela del lavoro e dei lavoratori del settore – obbiettivi ricordati dall’assessore nella sua risposta – possa venire pregiudicata dai processi di privatizzazione di aziende, come Ataf: il privato infatti non potrebbe infatti che rincorrere l’obbiettivo del pareggio di bilancio e dei profitti, scaricando gli oneri sul costo del lavoro e dei lavoratori e eliminando quelle a domanda “debole”, cioè smantellando il servizio pubblico e quindi in pieno contrasto con i sopra richiamati obbiettivi della Regione.

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