[redazione del sito www.rete28aprile.it]
Comunicato Stampa
Questa notte, insieme ad altri 55 militanti di tutta Italia, è stato arrestato, e poi subito rilasciato il Compagno Giuseppe Tiano.
Le accuse che gli sono state mosse sono quelle di violenza e minacce a pubblico ufficiale, commesse durante una manifestazione.
Chi conosce Giuseppe sa che queste sono accuse infondate e ridicole.
Giuseppe è un prestigioso dirigente sindacale della FILCTEM e della CGIL Calabrese. Giuseppe è anche un compagno da sempre impegnato nelle grandi battaglie civili e sociali che in questi ultimi anni lo hanno visto protagonista in decine di iniziative di massa in Calabria e nel resto del Paese.
Giuseppe, che aborrisce la violenza, ha sempre combattuto le sue battaglie a viso aperto e pacificamente. Egli si è sempre battuto in difesa dei Diritti dei lavoratori, degli immigrati, dei room e per tutti quelli a cui veniva calpestata la dignità.
Combatte ogni giorno per il lavoro, per la democrazia e la giustizia sociale in una terra martoriata dalla ndrangheta e dalla mala-politica.
La storia si ripete, si vuole creare un clima torpido nel Paese e praticare una politica di repressione nei confronti delle/i compagne/i impegnate/i nei movimenti in un momento di grande disagio sociale e di attacco ai diritti e alle conquiste del Movimento Operaio, di cui questo Governo sta dando ampia prova con gli ultimi provvedimenti adottati.
A Lui va tutta la mia solidarietà personale e politica, assieme a quella di tutta la Fiom Calabrese.
Catanzaro, 26/01/2012 Mario Sinopoli Segretario Generale FIOM-CGIL Calabria
[redazione del sito www.rete28aprile.it]
Esprimiamo piena solidarietà agli arrestati e agli incriminati per aver partecipato al movimento No Tav in Valle Susa.
Quello che è stato realizzato è un atto repressivo inaccettabile, che colpisce semplicemente manifestanti di tutti i tipi e di tutte le appartenenze, dai giovani dei centri sociali ai consiglieri comunali, dai pensionati ed invalidi a dirigenti della Cgil, come il compagno Giuseppe Tiano della Filctem di Cosenza, incriminato anch'egli.
Non è così che si affrontano le proteste democratiche e le questioni sociali. Non con la militarizzazione del territorio, nè con la sordità istituzionale, accompagnata dalle misure repressive. Nulla avviene mai a caso, e se questa ondata di arresti significa che di fronte alla crescente protesta sociale del paese per la crisi drammatica che stiamo attraversando, si vuole reagire con misure legge-ordine, bene, questa è una ragione in più per sostenere le lotte e le mobilitazioni e per esprimere solidarietà agli incriminati.
Invitiamo al massimo di partecipazione a tutte le iniziative di solidarietà e di mobilitazione che si svolgeranno nei prossimi giorni, al fianco del popolo della Valle Susa, al fianco degli arrestati.
26.1.2012
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