«La Grimaldi non ci ha informati»
Il Comune contro l’armatore: non rispetta il cronoprogramma presentato in prefettura
Il Comune contro l’armatore: non rispetta il cronoprogramma presentato in prefettura
da Il Tirreno
LIVORNO Se non è stato l’ennesimo corto circuito informativo nella vicenda infinita dei bidoni, di certo è stato un altro schiaffo ai cittadini di Livorno preoccupati dalla fine dell’anno scorso per quei 198 fusti tossici finiti in fondo al mare dal cargo Venezia della Grimaldi Lines.
E il giorno dopo l’anticipazione del Tirreno sull’ennesimo slittamento - stavolta delle operazioni di ricerca dei 102 fusti fantasma - arriva dura la replica del Comune alla mossa della Grimaldi. «Apprendo dalla stampa che vi sarebbe uno slittamento nelle operazioni di ricerca dei bidoni tossici dell'Eurocargo Venezia non ancora individuati, perché si sarebbero verificati problemi logistici nel reperimento di una nave idonea. Non posso che esprimere un forte disappunto nei confronti della compagnia Grimaldi, anche perché più volte era stata loro rappresentata perfino la possibilità di attivare la Marina Militare per la ricerca e rimozione dei fusti», commenta l’assessore all’ambiente Mauro Grassi. Grassi - che come l’assessore regionale Bramerini, si era detto soddisfatto dell’ultimo piano presentato dalla Grimaldi a fine marzo - deve tornare su quei passi: «La cosa è grave e non possiamo che stigmatizzare questo ulteriore ritardo nella ricerca, sia perché è passato fin troppo tempo da quando si è verificato l'incidente, sia perché verrebbe così disatteso il cronoprogramma del piano di ricerca presentato dalla compagnia di navigazione Grimaldi al tavolo tecnico che vede riuniti, insieme all'Autorità Marittima competente, tutti gli enti interessati, a partire dalla Regione Toscana». L’aspetto che ha dell’incredibile è che nonostante nel cronoprogramma fosse scritto nero su bianco che le operazioni di ricerca sarebbero partite a metà aprile, nessuna autorità in questa settimana si è informata se davvero questo si era verificato. E nessuna, delle autorità, è stata informata ufficialmente da Grimaldi e da Castalia che la ricerca sarebbe partita a inizio maggio insieme all’intervento di recupero dei bidoni già individuati. «Ho attivato gli uffici perché, in pieno accordo con l'autorità competente, cioè la capitaneria, e agli altri enti coinvolti, sia fatta chiarezza su questo eventuale rinvio nella ricerca dei fusti non ancora individuati - continua Grassi -, e per sapere ufficialmente la data esatta in cui partiranno le operazioni». Poi l’ennesima bordata, evidentemente poco produttiva, a Grimaldi. «Esprimo tutta la mia preoccupazione per come la questione viene gestita da parte della società di navigazione, che non si cura di informare debitamente gli enti istituzionali su variazioni di programma relativi ad una operazione così delicata. Il Comune di Livorno, pur non avendo competenze dirette nell'operazione, ha fortemente voluto e ottenuto, grazie anche al sostegno della Regione Toscana, di partecipare ai tavoli operativi, proprio per ricevere una corretta informazione sull'evolversi della situazione ai fini della tutela della salute dei cittadini e del nostro mare». Giulio Corsi
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