martedì 24 aprile 2012

L’ASSESSORE CANTU’ DEVE RIMANERE AL SUO POSTO.

UNIONE INQUILINI - SUNIA – SICET - UNIAT
COMUNICATO STAMPA
NIENTE RIMPASTI PER LA  CASA!!
L’ASSESSORE CANTU’ DEVE RIMANERE AL SUO POSTO.
Per noi che abbiamo collaborato con la consueta libertà di idee e volontà di confronto (che è diventato anche scontro e critica dura a fronte dei ritardi dell'amministrazione comunale) risulta fastidiosa la dichiarazione di fiducia del Sindaco nei confronti di un assessore fortemente voluto (è vero) ma non efficacemente sostenuto quando si sono moltiplicati i contrasti in merito alle politiche sull’abitare, politiche discusse e condivise con i sindacati-casa, per fronteggiare la crisi gravissima causata dall’assenza di assessori al sociale e alla casa per tutto il 2009, proprio nel periodo di scatenamento della peggior crisi economica dal ’29, per superare la quale occorreva la massima coesione e collegialità, non certo il boicottaggio.

Perché altrimenti come si spiega che molti impegni presi da Cantù nella quinta commissione comunale aperta alle forze sociali per discutere sulle misure da prendere per affrontare l'emergenza sfollati (uso urgente di tutte le risorse pubbliche in condizioni di discreta abitabilità, ex scuole, ex caserme, ex ASL e in estrema congiuntura abitazioni prefabbricate a disposizione della protezione civile) non hanno avuto seguito nonostante il buon lavoro degli uffici casa e l’impegno dell'assessore?
È evidente che qualcuno ha osteggiato le proposte sull’emergenza abitativa.
Ci sembra che la linea prevalente nell'amministrazione sia una scelta di continuità, delegando la soluzione al problema casa alla cementificazione dei privati, linea che ha prodotto le costruzioni impreviste a Porta a Mare, il raddoppio di Salviano 2, le costruzioni dietro alle Terme del Corallo o quelle dell'area della Dogana Vecchia, di cui certo non si sentiva il bisogno; tale scelta non è coerente con le politiche proposte dai sindacati-casa che chiedono di puntare sul recupero di strutture esistenti e pubbliche modificandone l’utilizzo, senza sprechi di suolo.
L’abitare sociale così come è progettato, non è utile né efficace. Inutile immettere sul mercato nuova edilizia agevolata privata, con qualche briciola a prezzi sostenibili per un tempo limitato, quando abbiamo una grande eccedenza di appartamenti tenuti vuoti o affittati al nero, a prezzi non più sostenibili per le malconce finanze delle famiglie residenti.
Patrimonio sfitto che il governo Monti non colpisce, non distinguendo neppure tra le abitazioni affittate a canone concordato e quelle a mercato libero.
La distanza tra i fatti concreti della vita reale: licenziamenti, sfratti e bambini sfollati, ben presente a chi è impegnato sul campo, e le scelte di una politica politicante, rischia di trascinare nel proprio discredito anche la democrazia. Chiediamo con forza un confronto tra soggetti sindacali, Assessore, Sindaco e Capogruppi per un chiarimento necessario e urgente.
Basta con dimissioni pilotate e mascherate da motivi marginali. Il tema casa è troppo serio per questo gioco al massacro. Urge avere un elenco completo delle proprietà dismesse di tutti gli enti pubblici civili e militari per individuare altre strutture idonee per alloggi di soccorso, è necessario completare l’intervento all’ex Lamarmora e procedere all’acquisizione dell’ex Del Fante, creando ricadute solidali nell’attuazione dei piani di recupero.
Ci sono situazioni urgenti da affrontare e risolvere: non è un buon momento per ennesimi rimpasti di giunta. Per quanto possa essere faticoso e frustrante il suo lavoro, Cantù deve rimanere al suo posto e aprire un dibattito trasparente sulle divergenze politiche interne in materia di politiche casa. Non possiamo perdere tempo prezioso, ne distrarci dal problema fondamentale. E’ essenziale riprendere il controllo sulla situazione esplosiva degli sfratti generati dalla crisi e dalla perdita del lavoro, costruendo una politica cittadina unitaria e solidale con i lavoratori precari, che induca con opportune manovre fiscali i poteri forti a mettere sul mercato dell’affitto, a canoni sostenibili, una parte delle 6000 case sfitte.
Daria Faggi – Unione Inquilini. 
Giancarlo Braccini – Sunia.
Geremia Merlone – Sicet.
Roberto Vivaldi – Uniat                                                                                                  Livorno 24 aprile 2012

Nessun commento:

Posta un commento

ShareThis

Ultimo numero:

ViceVersa n.35

Post più popolari