lunedì 30 aprile 2012

Nokia – Siemens si affida a James Bond.

Nokia – Siemens si affida a James Bond.
Pubblicato in:: Numero111-12
Dopo Polesel ( ex dirigente Jabil e poi propietario di Competence da cui si è
dimesso lasciando 70 milioni di debito, plurinquisito in varie regioni italiane per
motivi simili cit. Corsera Roma 24-01-2012 ), incaricato da Nokia – Siemes per il
lavoro sporco di licenziare 325 lavoratori di Jabil a Cassina de' Pecchi, Nokia –
Siemes si è affidata ad uno 007, nonostante strombazzi encomiabili caratteristiche etiche.
Nokia non aveva messo in conto la resistenza degli operai Jabil, - che occupano la fabbrica da 4 mesi, col presidio sui cancelli da 10 - ed ora pensa di aggirare la richiesta della continuità produttiva, affidandosi allo 007 Carlo Del Bo, per
svuotare la fabbrica dai macchinari e avere mano libera sull'area.


Lo 007 Carlo Del Bo.
1) Nel curriculum ufficiale Carlo Del Bo si presenta con la specializzazione di
“supportare i clienti nella progettazione e soluzione della sicurezza”.
2) La sua formazione comincia a metà degli anni 80, con un “Master of Arts in
Business intelligence”. (Tradotto e semplificato: spionaggio industriale), conseguito
nientemeno, udite udite, nella filiazione della Università di Malta, in una
Università privata a Roma.
3) Alla Northeastern University di Boston nel 1988 – 1999, Carlo Del Bo si
specializza in “Giustizia Criminale”. Un ossimoro degno dell'autentico James Bond.
4) Ormai in carriera lo troviamo a capo della Sicurezza del gruppo Gucci, dove viene
denunciato e va sotto inchiesta a seguito - come scrivono i giornali del periodo –
degli accertamenti della squadra mobile che lo accusano di aver violato banche dati
riservate, compresa lo Sdi del ministro degli Interni.
5) Nel 1990 – 1991 Carlo Del Bo alla Università Bocconi di Milano, supera
brillantemente il “Master in Security Management”.
6) All'Università Cattolica di Milano nel 2005 – 2006 frequenta il corso
“Criminology”.

Ma perchè Nokia ricorre agli 007?
I casi sono 2: o Nokia ha sbagliato cavallo, oppure considera gli operai che
rifiutano il licenziamento, alla stregua di pericolosi criminali.
Resta da chiedersi se agli occhi di Nokia, a dar lustro alle credenziali di Carlo Del
Bo, siano i giorni da lui passati in galera, in seguito all'ordinanza del gip di
Firenze Anna Sacco, che lo accusa, insieme ad altri 11, di “associazione per
delinquere finalizzata alla rivelazione di segreti d'ufficio, alla corruzione di
pubblico ufficiale e all'accesso illecito a banche dati”. Accuse nate, come scrive il
quotidiano “Il Tempo” da azioni di spionaggio dai sistemi informativi del ministero
degli Interni, della Difesa, e delle Finanze. Gli indagati sono accusati da PM Ettore
Squillace Greco, di associazione a delinquere, corruzione rivelazione di segreti
d'ufficio e accesso abusivo di sistemi informatici. L'inchiesta era partita dal
suicidio di un poliziotto nel 2006, che veniva compensato dagli investigatori privati
per le informazioni rese. (Corriere della Sera ed. fiorentina 22- 12- 2010).

Forse Nokia ha bisogno dello spionaggio e dei servizi quasi segreti, per vincere la
resistenza degli operai licenziati da Jabil che occupano la fabbrica per la sua
continuità produttiva?
Si vuole piegare la resistenza degli operai con la soluzione militare?
A questo serve l'aggancio con gli spioni?

La soluzione della continuità produttiva della ex Jabil, non può venire dagli 007.

27 aprile 2012 (Da ricerche effettuate dai lavoratori licenziati da Jabil

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