PER UN PRIMO
MAGGIO
RIVOLUZIONARIO E INTERNAZIONALISTA
RIVOLUZIONARIO E INTERNAZIONALISTA
Siamo il 99%: rovesciamo
il capitalismo!
La crisi del sistema capitalistico fa
sentire i suoi effetti in tutti i Paesi del mondo. Questo sistema economico è in
putrefazione e tenta di far fronte alla propria agonia sferrando un attacco
senza precedenti alla classe lavoratrice. L’Europa è l’epicentro della crisi e i
governi dei Paesi del continente, su mandato della troika (cioè la triade
costituita da Fondo monetario internazionale, Banca centrale europea,
Commissione europea), scaricano i costi della crisi sulle spalle dei lavoratori,
dei giovani studenti, dei disoccupati. Gli immigrati rappresentano il settore
più sfruttato e oppresso della classe lavoratrice: i governi – siano essi di
centrodestra, centrosinistra o “tecnici” - fanno a gara nel promuovere politiche
razziste con l’intento di trasformare gli immigrati nel capro espiatorio della
crisi economica.
Dalla Spagna alla Grecia, dal Portogallo
all’Italia, i governi stanno varando controriforme del lavoro che restringono le
tutele sindacali e persino i diritti democratici conquistati dai lavoratori con
le lotte degli anni Sessanta e Settanta. Lo smantellamento dell’articolo 18,
voluto dal governo Monti con la vergognosa complicità degli apparati sindacali
di Cgil, Cisl e Uil, è la più cruda dimostrazione del fatto che nessuna
conquista, nel capitalismo, è duratura: solo l’abbattimento del capitalismo, la
costruzione di governi dei lavoratori e di un’economia socialista può garantire
gli interessi delle masse popolari.
Il Primo Maggio di Alternativa Comunista è
un Primo Maggio rivoluzionario: anche quest’anno vogliamo dedicare la giornata
dei lavoratori ai giovani (spesso giovanissimi) protagonisti delle rivoluzioni
del terzo millennio: dall’Egitto alla Tunisia, dalla Siria al Barhein, non si
arresta l’ondata rivoluzionaria che da due anni sta attraversando il Nord Africa
e il Medio Oriente. E il vento della rivoluzione ha cominciato a soffiare anche
nel cuore dell’Europa, basta pensare alle barricate in Grecia o all’ultimo
oceanico sciopero generale che ha paralizzato la Spagna.
Per impedire che la crisi economica si traduca, per volontà della classe padronale, in una nuova stagione di regimi repressivi o, peggio, di fascismi, è necessario che dalle mobilitazioni rivoluzionarie nascano governi operai: la storia del secolo scorso ci ha insegnato che, tanto più nei periodi storici caratterizzati da grandi sconvolgimenti, l’alternativa è tra socialismo o barbarie: ogni ipotesi di riforma del capitalismo, di sua "diversa" gestione, è illusoria e truffaldina.
Per impedire che la crisi economica si traduca, per volontà della classe padronale, in una nuova stagione di regimi repressivi o, peggio, di fascismi, è necessario che dalle mobilitazioni rivoluzionarie nascano governi operai: la storia del secolo scorso ci ha insegnato che, tanto più nei periodi storici caratterizzati da grandi sconvolgimenti, l’alternativa è tra socialismo o barbarie: ogni ipotesi di riforma del capitalismo, di sua "diversa" gestione, è illusoria e truffaldina.
Proprio perché crediamo che l’unica via
d’uscita dalla crisi del sistema sia una via d’uscita rivoluzionaria e
socialista, da perseguire nell'unità internazionale della classe lavoratrice,
siamo impegnati nella risoluzione del problema più importante che si pone oggi
ai lavoratori e ai giovani che lottano: la costruzione di un partito comunista
internazionale e di sue sezioni in ogni Paese. E' una prospettiva cui lavoriamo
insieme agli altri partiti nel mondo che, con noi, compongono la Lega
Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale, nei fatti oggi la più
estesa e dinamica organizzazione internazionale che si richiama al comunismo.
Oggi più che mai resta valido quello che scriveva Trotsky nel 1938, anno di
fondazione della Quarta Internazionale: “La crisi storica dell’umanità si riduce
alla crisi storica della direzione rivoluzionaria”. Quella crisi dobbiamo e
possiamo risolverla nel vivo delle lotte contro la borghesia e contro i suoi
governi di centrodestra, centrosinistra o "tecnici".
No allo smantellamento
dell’articolo 18, sì alla sua estensione a tutti i lavoratori!
No alla “riforma del lavoro”: la crisi la paghino padroni e banchieri, non i lavoratori!
Per la costruzione di un grande sciopero generale europeo contro i piani della troika!
Via i governi dei padroni! Governino i lavoratori! Per un’Europa socialista!
No alla “riforma del lavoro”: la crisi la paghino padroni e banchieri, non i lavoratori!
Per la costruzione di un grande sciopero generale europeo contro i piani della troika!
Via i governi dei padroni! Governino i lavoratori! Per un’Europa socialista!
Martedì 1 maggio
tutti a Verona, con Ibrahima!
Dalle ore 16
fino a sera, in piazza Toscana, cous cous, panini, bibite, comizi e proiezione
del film degli operai della Fiat Ferrari di Modena, A zupp' e fasul',
sulla lotta
contro il "modello Pomigliano.
Partito di Alternativa Comunista
Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta
Internazionale
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