La stampa annuncia l'ipocrita presenza di Piero Fassino, ex PCI e sindaco di Torino, alla commemorazione del 68°anniversario della fucilazione dei sette fratelli Cervi e del compagno d'arme, il disertore Quarto Camurri.
Per pietà, l'ANPI non lasci aprire pubblicamente bocca ai disertori che hanno cavalcato il genuino sacrificio in sangue di autentici antifascisti per arrivare a ricoprire le attuali posizioni di potere.
All'Assemblea Costituente del 27 dicembre 1948 "qualcuno" propose di mantenere lo stipendio dei parlamentari pari a quello di un operaio di fabbrica. Altri storsero la bocca e si arrivò al doppio di quanto stabilito.
Fu solo il proseguimento dell'abbattimento della Resistenza Operaia e dell'instaurazione della democrazia borghese occidentale, segnata tra gli altri avvenimenti dall'omicidio del partigiano comunista Fausto Atti, ucciso nel suo letto su mandato politico di Palmiro Togliatti, segretario del PCI.
Il nostro appello non sarà sicuramente raccolto, ma non ci vogliamo passivamente amalgamare alle ipocrite parole di domani di Piero Fassino, lo scalatore di banche col suo Consorte.
La Voce Operaia deve ancora farsi sentire dopo l'imposto silenzio del '45. Fortunatamente ancora abbiamo al mondo, anche nel nostro Oltrepo Pavese, qualcuno che può sostenerlo e testimoniarlo. E che dei "comunisti", quelli "di governo", non si è mai fidato, ed anzi ha ancora in sospeso un conto da saldare.
Saluti Operai, da Operai di Pavia e Provincia
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