giovedì 22 dicembre 2011

Sgherri:”una buona finanziaria regionale perché pone l’equità come priorità"


Finanziaria regionale oggi in aula. Sgherri:”una buona finanziaria regionale perché pone l’equità come priorità, a differenza di quella nazionale che è iniqua, ingiusta, recessiva, e aggraverà la crisi riproponendo le stesse ricette che l’hanno prodotta”.


Firenze, 21 dicembre. La finanziaria regionale che approviamo oggi ha un impianto convincente in quanto si pone in sostanziale discontinuità rispetto al quadro e alla manovra economica nazionali. Se infatti quella toscana si pone nell’ottica dell’equità – del “paghi di più chi ha di più” – le scelte nazionali ripropongono invece - per superare la crisi – le ricette che l’hanno prodotta: meno salario e meno diritti per lavoratori e pensionati, liberalizzazioni, mancanza di una lotta seria all’evasione fiscale e alla speculazione finanziaria, meno servizi per i cittadini, una manovra nazionale che colpisce in particolare i più deboli e più colpiti dalla crisi e che quindi ha caratteri di forte ingiustizia, iniquità ed inoltre sarà recessiva, aggravando la crisi e allontanando la possibilità di affrontare quella crisi del debito che vorrebbe invece aggredire. La domanda di fondo che ci poniamo è quindi se una manovra regionale, giusta, sarà in grado di contrastare questa devastazione che ci propinerà il quadro nazionale. L’avvicinamento alla situazione greca – a causa di queste scelte nazionali –  e il rischio default ci pare sempre più spedito. Così Monica Sgherri – Capogruppo di Federazione della Sinistra – Verdi in Consiglio Regionale durante il dibattito in aula sulla finanziaria regionale 2012. Il quadro europeo per uscire dalla crisi continua ad imporre le stesse ricette che hanno prodotto la crisi e che quindi la aggraveranno, ricette riconfermate in toto – in continuità col precedente esecutivo - dal governo “falso tecnico” italiano, non legittimato dal mandato popolare che sarebbe invece sorto grazie a nuove elezioni. Si punta tutto al rientro dal deficit – comunque non sostenibile, visto che si chiede un rientro del 5 % l’anno cioè 47 miliardi – in ossequio ai “sacri” parametri di Maastricht e nulla si fa sull’uniformazione delle legislazioni fiscale e di tutela del lavoro, imponendo agli stati, come il nostro, manovre pesantissime che produrranno recessione e quindi impediranno ulteriormente di raggiungere certi parametri, quindi un circolo vizioso. Manovre, come quella italiana, che colpisce e fa cassa con le pensioni – allungamento dell’età e mancata rivalutazione – la casa anche dei più deboli, ecc. insomma colpisce i soliti e già più colpiti, quindi non dà priorità all’equità e alla lotta all’evasione e inoltre non colpisce i grandi patrimoni la speculazione, così come non c’è accenno a tutela dei risparmi e a riduzione delle spese militari. Il paese, e quindi anche la Toscana, ne subirà gli effetti recessivi e quindi di mancata crescita e aumento della già pesante disoccupazione (soprattutto per donne e giovani). In questo quadro fosco la finanziaria regionale va in controtendenza. Essa dà priorità all’equità fiscale – aumenta l’addizionale Irpef ma per i redditi sopra i 75 mila euro – alla lotta all’evasione, conferma gli stanziamenti interamente regionali al fondo per la non autosufficienza, quelli per l’assistenza, e pone un grande sforzo economico sul trasporto pubblico – falcidiato dalle varie manovre nazionali degli ultimi mesi -; un comparto questo essenziale in quanto permette la fruizione di diritti essenziali quali l’istruzione, la sanità, il lavoro.Consideriamo positivo l’assunto di fondo di equità che estende l’utilizzo dell’ISEE per l’accesso ai servizi e prestazioni anche se è questione delicata e quindi sulla quale porremo grande attenzione, imponendosi nell’immediato futuro una riforma, affinché non si concretizzi il rischio di mettere in discussione i diritti primari e universali, in particolare in ambito sociale.Positivi inoltre gli interventi sugli investimenti sui quali però sottolineiamo la necessità di rafforzare tutti i comparti capaci di contribuire a dare – tanto più in periodo di recessione – uno sviluppo duraturo, socialmente e ambientalmente sostenibile – leggi lo sviluppo di una filiera vera e propria nel campo delle energie rinnovabili e risparmio energetico, il favorire la rete di numerose “piccole opere” che la Toscana abbisogna piuttosto che le grandi opere una tantum, la filiera corta in agricoltura, ecc. – .Il compito - conclude Sgherri - quindi è equità e solidarietà sociale in un periodo di recessione e impoverimento forte, la finanziaria regionale fa un primo passo in tale direzione, adesso il compito di tutti è lavorare per questi obbiettivi assai ardui.

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