mercoledì 21 dicembre 2011

La lettera aperta degli assessori rivolta ai sindaci che hanno votato la delibera in questione.



Pisa, 20 dicembre. Una lettera aperta - appello perché venga rispettato l’esito referendario che, con  il voto dello scorso giugno, ha espresso la chiara volontà di ripubblicizzare – fra gli altri – il servizio idrico: un appello ai sindaci dei comuni afferenti all’ATO 2 delle acque quindi a trovare le forme per sanare il vulnus che si è aperto, rispetto all’esito referendario medesimo, con quanto da loro deciso nella recente riunione dell’assemblea dell’ATO stesso, nella quale è stata invece prorogata di cinque anni (fino al 2026) la concessione di gestione ad Acque SpA e quindi di fatto è stata prorogata la privatizzazione. E’ quanto sottoscritto da alcuni assessori comunali in una lettera aperta ai loro sindaci che hanno partecipato alla riunione in questione. “Gli assessori  firmatari della lettera aperta – ha ricordato Luca Barbuti, segretario provinciale PRC di Pisa, intervenendo oggi alla conferenza stampa di presentazione della lettera e parlando anche per conto degli altri segretari provinciali PRC dei territori dell’ATO 2 – “non chiedono, consci delle  difficoltà economiche dei comuni, certo l’immediata soluzione al problema della ripubblicizzazione ma pongono il problema – a cui vanno trovate le forme per rimediare - che i comuni stessi, come è successo con la decisione presa in assemblea delll’ATO 2, non vadano però nella direzione opposta a quanto lo straordinario esito del referendum di giugno ci ha consegnato. Per questo, e per quanto ci riguarda siamo e saremo al massimo impegnati in tale direzione, è necessario compiere ogni sforzo per non vanificare quel risultato, in qualunque forma questo sforzo si presenti: infatti la via per superare la crisi della politica e l’ondata di anti politica che ha colpito i partiti e le istituzioni – con la  conseguenza delle continue ricerche di riduzione sempre più accentuata delle rappresentanze elettive e quindi della rappresentatività - la si percorre nel momento in cui la politica stessa rispetta e da seguito a quanto hanno deciso i cittadini, in questo caso col referendum. Inoltre non vi era nessuna urgenza che giustificasse l’allungamento delle concessioni, allungamento deciso da un organismo come l’ATO a pochi giorni dal suo scioglimento e con una legge regionale che sta per essere votata che istituisce le nuove autorità in materia. Magari l’unica urgenza era appunto il prossimo scioglimento degli ATO medesimi!  Decisione, quella presa dall’assemblea dei sindaci dell’ATO 2, che proroga anche la remunerazione obbligatoria del capitale investito, quel famoso 7 % anch’esso cancellato dal referendum.”. Barbuti ha tenuto a sottolineare che”gli assessori firmatari della lettera aperta hanno evidenziato che si vedono  impegnati attivamente nell’amministrazione comunale e segnatamente nelle giunte, e legati alla lealtà verso i sindaci e le maggioranze di cui fanno parte ma anche al rispetto dell’esito referendario e di conseguenza alla chiara ed espressa volontà popolare diffusa di ripubblicizzazione dei servizi pubblici. Da qui l’appello ai sindaci si trovino le forme e i modi per sanare questa grave ferita inferta alla volontà popolare medesima e al mandato referendario.” Inoltre ha ricordato Leonardo Becheri della segreteria regionale del PRC “la decisione dell’assemblea dell’Ato 2 è stata assunta senza l’espressione formale dei consigli comunali, espressione necessaria in quanto depositari del servizio e responsabili della scelta originaria di affidare il servizio idrico ad un soggetto esterno e oggi chiamati a dare seguito al mandato popolare. Su questo avvieremo una campagna generalizzata in Toscana, nel momento in cui per giunta sta per essere votata dal Consiglio Regionale la legge di riforma degli ATO che affronta e risolve - seppur parzialmente, nei limiti delle competenze regionali – il tema del rafforzamento della sfera decisionale e di controllo pubblico su queste questioni” Ripercorrendo la vicenda Alessio Ciacci, assessore nel Comune di Capannoni (dove il sindaco, esempio seguito da pochi altri, non ha partecipato all’assemblea dell’ATO) ha ricordato  come “per tutte le ragioni suddette la nostra amministrazione comunale non ha partecipato all’assemblea in questione. Siamo e restiamo convinti che compito della politica sia il rispetto del mandato popolare di ripubblicizzazione emerso col referendum”. Gli fa eco, infine Barbuti “per cui se a Napoli si ripubblicizza l’acqua in ossequio al referendum qui non si può certo andare nella direzione opposta. La lettera degli assessori che presentiamo oggi è per questo un segnale importante, da cogliere”.

Di seguito la lettera aperta con tutti i firmatari:

Lettera aperta ai sindaci dei comuni dell’ATO 2 del servizio idrico che hanno approvato l’allungamento temporale della concessione di gestione ad Acque SpA.

Egregi Sindaci,
Lo scorso 6 dicembre l’assemblea dell’ATO 2 del servizio idrico ha approvato il prolungamento della concessione del servizio idrico al gestore di ambito. Riteniamo tale scelta una grave ferita inferta al mandato popolare ricevuto a seguito dei referendum dello scorso giugno, con il quale i cittadini si sono espressi nettamente per la ripubblicizzazione dei servizi pubblici, in primis il servizio idrico. Siamo consapevoli del fatto che trovare risorse oggi per la ripublicizzazione del servizio idrico, in una condizione drammatica per comuni, è questione complessa e difficile. Ciò che però non si può fare è assumere scelte come questa che addirittura contraddicono la volontà popolare emersa con vittoria dei si ai referendum: il prolungamento delle concessioni va esattamente in questa direzione contraria in quanto si legge di fatto come il prolungamento della privatizzazione. Aggiungiamo che siamo di fronte ad una decisione, quella assunta dall’assemblea dell’ATO 2, da parte di un organismo che fra poco più di quindici giorni sarà sciolto: qualunque motivazione a supporto di tale scelta e qualunque decisione in merito dovevano essere valutate dal soggetto che subentrerà il 1 gennaio prossimo. Noi, impegnati attivamente nell’amministrazione comunale e segnatamente nelle giunte, ci sentiamo legati alla lealtà verso voi sindaci e le maggioranze di cui facciamo parte ma anche al rispetto dell’esito referendario e di conseguenza alla chiara ed espressa volontà popolare diffusa di ripubblicizzazione dei servizi pubblici. Rivolgiamo quindi un appello a voi sindaci medesimi affinché si trovino le forme e i modi per sanare questa grave ferita inferta alla volontà popolare medesima e al mandato referendario. Su questo ci sentiamo chiaramente e massimamante impegnati

Della Provincia di Pisa:

Roberto Taddei assessore al Comune di Palaia

Mario Pellegrini assessore al Comune di Calci

Luca Cecchi assessore al Comune di Vicopisano

Samuele Baroni assessore al Comune di Bientina

Alvaro Maffei vicesindaco al Comune di Bientina

Della Provincia di Firenze:

Ometto Claudio  assessore a Capraia e Limite

Luca Rovai assessore al Comune di  Montelupo Fiorentino

Della provincia di Pistoia:

Giacomo Pasqui Assessore al Comune di Monsummano Terme

Desdemona Raspa Assessore al Comune di Pieve a Nievole

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