sabato 17 dicembre 2011

Imu e case popolari: incredibile gaffe del governo che manda a picco il sistema dell’edilizia sociale in Italia.



Manovra Monti: “Imu e case popolari: incredibile gaffe del governo che manda a picco il sistema dell’edilizia sociale in Italia. Nell’emergenza della crisi servono risposte per le fasce sociali deboli non distruggere quello che rimane dell’intervento pubblico. Chiediamo la proroga di tutti gli sfratti, compresi quelli per morosità incolpevole.”
Dichiarazione di Walter De Cesaris, Segretario Nazionale dell’Unione Inquilini

“Dalle pieghe di una manovra antipopolare esce un altro coniglio dal cilindro dei professori.
Mentre prima gli enti gestori delle case popolari erano esentati dall’ICI, oggi non vengono esclusi dal pagamento dell’IMU. Si tratta di un altro colpo al cuore al sistema residuo dell’intervento pubblico nel campo abitativo.
Nella determinazione tesa a sradicare l’intervento sociale per la casa non sembra proprio esserci discontinuità tra il governo dei tecnici e quello berlusconiano.
Ricordiamo che non c’è più un euro a disposizione dell’edilizia residenziale pubblica e che il governo Berlusconi ha totalmente azzerato il fondo sociale per l’affitto attraverso il quale circa 300 mila famiglie in Italia con redditi bassi ricevevano un sussidio pubblico.
Con questa ulteriore misura, l’obiettivo di costringere regioni e comuni a dismettere quel che rimane del patrimonio abitativo pubblico potrà essere realizzato più facilmente.
Andrebbe ricordato, però, ai professori che, nel campo abitativo, far entrare l’Italia in Europa vorrebbe dire agire al  contrario: occorrerebbe quadruplicare l’offerta di alloggi a canone sociale (la media nazionale dell’edilizia residenziale pubblica è del 4% rispetto a una media europea del 16%).
Nei comuni sono giacenti oltre 600.000 domande per una casa popolare da parte di soggetti che, in base al reddito, ne avrebbero diritto, a cui non si può dare alcuna risposta.
Servono misure concrete e urgenti per far fronte all’emergenza abitativa, specialmente oggi in cui, con l’esplodere della crisi, sono i redditi delle fasce deboli i più colpiti.
C’è una crescita continua degli sfratti e vi è un picco degli sfratti per morosità. Solo nel 2010, secondo i dati ufficiali forniti dal Viminale, vi sono state oltre 65.000 nuove sentenze di sfratto e di queste oltre 56.000 sono state per morosità. Con questo trend, si valuta in circa 200.000 gli sfratti per morosità nei prossimi 3 anni.
Ci auguriamo il governo voglia chiarire che l’IMU non si applica alle case popolari e che si impegni a prevedere nel decreto mille proroghe di fine d’anno la proroga degli sfratti, che scade al 31 dicembre prossimo, estendendola anche alla morosità incolpevole.
Ringraziamo i parlamentari che su nostra sollecitazione hanno presentato ordini del giorno che impegnano il governo a esentare le case popolari dall’Imu e a prorogare gli sfratti.
Chiediamo che queste richieste siano accolte dal governo e dal Parlamento in modo da impedire un colpo mortale all’edilizia pubblica e introdurre una concreta misura di intervento in materia di sfratti a favore di fasce sociali deboli, le più esposte ai colpi della crisi.”

Per contatti: 392.4137970

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