Giorgio Cremaschi: “Barricate per difendere ed estendere l’articolo 18”
Le dichiarazioni di esponenti del governo e della Confindustria che aprono la strada, come peraltro richiesto dalla lettera della Bce, verso la messa in discussione dell’articolo 18 e verso licenziamenti ancora più facili, sono di una gravità inaudita. Mentre la stessa Confindustria annuncia 800 mila nuovi disoccupati per il prossimo anno, si pensa di affrontare la crisi rendendo più facile il licenziamento. Il tutto in nome dei giovani. E’ un’autentica follia. Al contrario, di fronte a questa situazione drammatica sul piano occupazionale, occorrerebbero misure di segno opposto a quelle prospettate, quale il blocco dei licenziamenti e della chiusura delle aziende, l’estensione della tutela dell’articolo 18 a chi non ce l’ha. A questo punto occorre un’azione del movimento sindacale ben più incisiva di quella finora attuata.
Se davvero il governo andrà avanti a gennaio dobbiamo fare le barricate, ci vuole una mobilitazione sociale e politica in grado di fermare il governo e la Confindustria. Su questa materia non ci saranno prove di appello, o travolgeremo il governo, o tutti i diritti del movimento del lavoro ne verranno travolti.
Roma, 19 dicembre 2011
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