COMUNICATO STAMPA
Alemanno privatizza l'acqua per coprire i suoi buchi di bilancio
Obbligati a vendere Acea? Falso! Con l'incasso si ripianerebbe il deficit? Falso!
Il Sindaco Alemanno va in Tv e, per giustificare la vendita del 21% di Acea detenuto dal Comune di Roma, usa espedienti come la precipitazione della crisi economico finanziaria, le necessità di investimento e l'urgenza di ripianare buchi di bilancio della sua amministrazione.
Si tratta di una doppia presa in giro dei cittadini. Da una parte perché a fronte di un deficit di bilancio di 10 miliardi la vendita di Acea renderebbe 250 milioni di euro, ovvero il 2,5% del debito esistente, dall'altra perché Alemanno, che parla apertamente di privatizzazione, vuole mettere all’angolo l’espressione democratica della maggioranza assoluta del popolo italiano che, coi referendum del 12 e 13 giugno 2011, ha deciso per una gestione dell'acqua libera dalle logiche di mercato e dalla corsa ai profitti.
Come Coordinamento Romano Acqua pubblica ci teniamo a ribadire che nessuna “esigenza” di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una consultazione democratica.
Diversi esponenti dell'amministrazione capitolina continuano a far riferimento ad un presunto obbligo normativo a vendere Acea. È assolutamente falso. La norma richiamata nella delibera voluta dalla Giunta Alemanno, ossia l'art. 4 comma 32, lett. d) D.L. n. 138/2011 e successive modifiche, non obbliga a nessuna dismissione di quote in capo al Comune di Roma. Rispetto alla particolare situazione di Acea quella norma si limita a prevedere che se il Comune non scende al 30% entro il 2015 decadono gli affidamenti diretti, che per Acea riguardano solo il contratto di Illuminazione Pubblica, poiché tale riforma dei servizi pubblici locali non si applica, per effetto del Referendum del 12-13 giugno, al Servizio Idrico Integrato.
Per tutte queste ragioni insieme a numerose realtà sociali, culturali e organizzazioni sindacali abbiamo avviato un percorso di mobilitazione per contrastare questa scellerata operazione che vedrà il prossimo 5 maggio una grande manifestazione cittadina contro la vendita di Acea, contro la dismissione dei servizi pubblici locali e contro una manovra di bilancio lacrime e sangue che sottrae risorse e diritti ai cittadini.
Roma, 18 aprile 2012
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