CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA
GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI”
Vicenda ex Colorificio Toscano. Interrogazione di Monica Sgherri:”non lasciamolo tout court alla rendita ma contribuiamo ad un percorso partecipato per salvare anche l’esperienza sociale che lì si è svolta”
Firenze, 12 novembre. Attività culturali, possibilità di aggregazione sociale, realizzazione di servizi per i cittadini, percorsi per la creazione di nuove economie, dibattiti e confronti. Una realtà viva e di alto valore sociale quella portata avanti del raggruppamento di associazioni raccolte nel “Municipio dei Beni Comuni” presso la sede dell’ex Colorificio Toscano a Pisa, nel corso dell’ultimo anno. Attività che ha travalicato l’ambito locale fino a segnalarsi a livello nazionale. Oggi tutto questo rischia di avere la parola fine, in maniera definitiva, un esperienza interrotta “autoritariamente” alcune settimane orsono a causa dello sgombero imposto; il rischio è un definitivo ritorno al passato, cioè l’abbandono a se stessa di una grande area ex area a due passi dalla Torre pendente, oppure, se verrà dato l’ok alla richiesta di variante urbanistica richiesta dalla proprietà, un altro tipo di “abbandono” quello cioè alla mera rendita immobiliare. E’ necessario compiere ogni sforzo – ovviamente per quanto di competenza – per evitare che l’area sia subordinata ad un cambio di destinazione solo funzionale alla valorizzazione immobiliare e finanziaria ma invece si intervenga per contribuire ad avviare un percorso partecipativo largo ed inclusivo al fine di giungere a soluzioni attente anche ad una riqualificazione dell’area anche a fini sociali, così da non disperdere e anzi valorizzare le esperienze e le attività maturate in questi mesi. Per questo ho presentato una interrogazione urgente alla Giunta Regionale sulla questione. Così Monica Sgherri – capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi in Consiglio Regionale. Che vi sia concreto pericolo sul fatto di disperdere questa importante esperienza sociale, e contro le richieste di variante avanzate dalla proprietà (che per giunta sarebbero poco compatibili con il fatto che nell’area in questione esistono altri due siti industriali), sono state predisposte una petizione sottoscritta da insigni urbanisti e sociologi urbani nonché un appello, anch’esso sottoscritto da numerose personalità e che ha superato le cinquemila adesioni segnalando come la questione abbia ormai una forte eco anche nazionale; mentre sabato prossimo vi sarà un corteo manifestazione a Pisa, al quale aderisco convintamente. Insomma una esperienza sociale importante quella che si è sviluppata nell’ex colorificio toscano nell’ultimo anno, che non può scomparire per lasciare spazio tout court a villette e abitazioni o all’abbandono. Le soluzioni – conclude Sgherri - perché questo non avvenga si possono e si debbono trovare, chiamando tutti a compiere la propria parte
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