CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA
GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI”
DPEF regionale. Sgherri: “Buon Documento. Crisi e manovra economica nazionale devastante ci danno uno scenario assai difficile. Massimo sforzo per contrastare la manovra nazionale, indicare strade più eque e massimo impegno per continuare in Toscana a garantire i servizi su diritti fondamentali”
Firenze, 27 luglio. Il DPEF si trova ad affrontare ancora una volta uno scenario di crisi economica profonda. La crescita, la cosiddetta ripresina – basata sulle esportazioni, appare lenta e con il dato nuovo dell’assenza di nuova occupazione, mentre negli ultimi mesi ed anni si sono persi migliaia di posti di lavoro e, si prevede – in conseguenza della manovra nazionale – che si perderanno ulteriori sessantamila posti di lavoro. Senza dimenticare che il leggero aumento del PIL realizzatosi sarà praticamente azzerato dall’aumento del costo del petrolio. In questo contesto si inserisce in maniera devastante la manovra economica del governo la cui cifra è l’essere classista, togliendo ancora a chi a meno, regressiva, che farà ulteriormente aumentare la forbice sociale e porta un attacco – che rischia di essere “definitivo” - al welfare state italiano. Attacco alla capacità di spesa e quindi di offrire servizi di Regioni ed enti locali, minando “mortalmente” le protezioni sociali. Una vera e propria macelleria sociale. Tutto ciò ci appare – da parte del Governo – come un obbiettivo politico preciso: una riscrittura del concetto stesso di stato sociale, il quale garantisca servizi veramente minimali e favorisca – per chi può – un esodo verso il privato. Davanti a tutto ciò prioritaria, a livello regionale, una doppia via da seguire: da una parte mettere in atto ogni azione per poter arginare la macelleria sociale che si preannuncia, proseguendo con uno sforzo massimo l’azione regionale a sostegno dell’istruzione, della salute, dei trasporti e del lavoro anche davanti a questi drastici tagli, dall’altra adoperarsi in ogni modo per modificare il segno della manovra e prospettare un'altra strada: ripensare la priorità delle spese (riducendo ad esempio la spese militari) e delle entrate (lotta all’evasione e all’illegalità, tassa sui grandi patrimoni, una tassazione più equa che prenda a chi più ha, che colpisca la rendita finanziaria e immobiliare). Una manovra da contrastare duramente in ogni sede. Sempre in tema di manovra nazionale è necessario riaffermare la chiarezza dell’esito referendario sui servizi pubblici, contrastando il colpo di mano inserito in finanziaria che spinge a privatizzare : i risultati referendari chiedono di essere applicati e anche noi dovremo fare la nostra parte, a partire dalla legge regionale sui servizi pubblici che andremo ad approntare. Costituiranno una cartina di tornasole in questo senso le scelte che verranno operate al momento del prossimo bilancio e che valuteremo proprio sulla capacità di dare risposte concrete all’allargamento della forbice sociale. In un contesto di risorse scarse e crescenti bisogni il monitoraggio degli impegni e delle spese riveste importanza fondamentale, mentre il quadro degli interventi risulta (giustamente) sempre più articolato e reso incerto dalle scelte scellerate compiute a livello nazionale. In un contesto come questo siamo di fronte ad un buon DPEF regionale; esso infatti contiene condivisibili indirizzi: la promozione per la creazione di lavoro qualificato, per ridurre la precarietà incentivando l’occupazione intervenendo in particolare in favore delle nuove generazioni, contenendo anche la riconferma del piano di protezione sociale per chi si trova in difficoltà lavorative; ed inoltre contenendo buone proposte concrete per rilanciare il modello sociale toscano, come gli obbiettivi di equità per l’accesso alle prestazioni sociali, agevolare le famiglie più giovani e mono gentoriali, ecc. Impegni sempre più gravosi e risorse sempre più scarse impongono per tutto ciò uno sforzo senza precedenti, ma che è necessario compiere per far essere la Toscana all’altezza della sfida: cioè una vera e propria battaglia di civiltà.
La Capogruppo Monica Sgherri
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